Resident Evil 7 hands-on: ecco com'è dopo il passaggio alla prima persona
Abbiamo giocato per circa 4 ore a una versione pressoché definitiva dell'attesissimo survival horror che segna l'epocale passaggio alla prima persona per la serie Resident Evil. Angosciante, raccapricciante e intenso, oltre che incredibilmente difficile, sono le caratteristiche principali del nuovo capitolo della serie.
di Rosario Grasso pubblicato il 15 Dicembre 2016 nel canale VideogamesHalifaxCapcomResident Evil
La prima sensazione che si ha una volta immersi nel mondo di Resident Evil 7 è certamente disturbante, con la voglia di respingere subito il gamepad e fuggire da questo mondo così opprimente e raccapricciante. Il nuovo titolo Capcom vuole essere immersivo e realistico, trasmettere in maniera immediata la piccolezza del protagonista rispetto a un mondo così angosciante. E lo fa esaltando alcune meccaniche di gameplay già viste in Gone Home, come l'esplorazione di tetre abitazioni e l'esaminare i vari oggetti che le popolano. Allo stesso tempo riporta in auge meccaniche di sopravvivenza e di costruzione di oggetti di fortuna per proteggersi che abbiamo visto esaltati ai massimi livelli nel filone The Last of Us/The Evil Within, gioco quest'ultimo proprio di Shinji Mikami, ovvero di cui colui che Resident Evil lo ha inventato.
Resident Evil 7 vuole essere immersivo e realistico, trasmettere in maniera immediata la piccolezza del protagonista rispetto a un mondo così angoscianteResident Evil 7 è un gioco difficile come vuole la tradizione della serie, dove il personaggio interpretato dal giocatore è inerme e sensibilmente meno forte rispetto ai suoi avversari, dove gestire e risparmiare le risorse con grande oculatezza diventa fondamentale. Si esplorano gli stretti e tetri corridoi, che ricordano la demo di P.T., con il cuore in gola, perché a ogni angolo può presentarsi un'insidia, il tutto all'interno di uno scenario realistico e credibile, che esprime la limitatezza del giocatore rispetto a tutto il resto. E sul piano fisico così come sul piano psicologico, perché i suoi avversari sono sempre disposti a qualcosa in più, perché non nascondono la loro follia e spietatezza.
Resident Evil 7 è uno dei giochi più angoscianti che io abbia mai provato, oltre che tra i più difficili. Per risolvere la boss fight della parte che ho avuto modo di provare in anteprima serve raccogliere praticamente ogni risorsa presente nel livello di gioco. Che è una grande magione in una fattoria abbandonata in America, popolata da una famiglia veramente al di sopra delle righe.
Il giocatore impersona Ethan Winter, un giovane uomo alla ricerca della moglie scomparsa. Le sue indagini lo portano nelle campagne americane, in una piantagione abbandonata con una storia molto raccapricciante, così come lo è la famiglia che la abita. Resident Evil 7 segna l'epoca per la serie il passaggio alla prima persona con una storia che riprende i drammatici eventi narrati in Resident Evil 6. Ma proprio il passaggio alla prima persona, il rinnovato realismo e la piccolezza del personaggio protagonista nei confronti di ciò che lo circonda rendono Resident Evil 7 un'esperienza decisamente differente rispetto al passato della serie, oltre che innovativa in senso assoluto. Le meccaniche di gioco, infatti, si basano sovente su puzzle ambientali che ricordano certe avventure grafiche del passato. E proprio per questo, onde evitare di scrivere un'anteprima che sia anche una guida alla soluzione degli enigmi, Capcom ha inoltrato ai redattori di videogiochi un NDA molto complesso, formato da una moltitudine di segnalazioni di punti da evitare a cui bisogna attenersi rigidamente.
Ma, e il punto è proprio questo, nonostante un cambiamento così radicale, Resident Evil 7 ha ancora qualche elemento di contatto con la tradizione? C'è la Umbrella Corporation? In che modo viene portata avanti la storia di Resident Evil 6? Sono tutte cose che non sappiamo e non possiamo rivelare dopo la nostra prova, che invece evidenzia in maniera decisa come la prima persona costituisca un punto di enorme soddisfazione se si guarda a Resident Evil come a un gioco di sopravvivenza, dove immersione e credibilità siano le componenti principali.
La parte che abbiamo avuto modo di giocare (è il terzo capitolo, non l'inizio del gioco) si apre con un banchetto a base di carne umana che vede come protagonista la famiglia Baker proprietaria della piantagione. Al tavolo sono seduti Andre, che si ha modo di conoscere nella demo/teaser The Beginning Hour, e che qui sembra morto. Con lui Camille Baker, la nonna che si renderà protagonista di improvvise apparizioni tutt'altro che serene, Lucas Baker e i suoi genitori Jack e Marguerite. Due personaggi questi ultimi che rimarranno fortemente impressi nell'immaginario degli appassionati di Resident Evil, perché sono i due acerrimi e terrificanti boss della parte di gioco che abbiamo avuto modo di giocare.
Questa breve parte di narrazione esprime il desiderio degli autori di interagire con il punto di osservazione del giocatore. Davanti agli occhi del giocatore/Ethan succedono cose sempre più raccapriccianti e degli oggetti contundenti e/o appuntiti si avvicinano pericolosamente a lui. È uno stilema narrativo ricorrente in Resident Evil 7 voluto da Capcom anche per esaltare la natura di gioco da realtà virtuale che è stata data al nuovo capitolo della celebre serie di sopravvivenza. Se Resident Evil 7 è incredibilmente pauroso e angosciante senza indossare un caschetto di realtà virtuale con PlayStation VR, e si spera in futuro anche con Oculus Rift e HTC Vive, per immersione e tensione a cui è sottoposto il giocatore rischia di diventare il punto di riferimento principale per le nuove forme di gioco in VR, conferendo loro oltretutto finalmente la giusta dimensione ludica.
Con PlayStation VR, e si spera in futuro anche con Oculus Rift e HTC Vive, rischia di diventare il punto di riferimento principale per le nuove forme di gioco in VRSubito dopo la raccapricciante cena prima descritta, Ethan deve rapidamente fuggire via dagli stranulati proprietari della piantagione. Ora è solo, impaurito, mentre lo circondano le tenebre e una casa in legno che scricchiola rumorosamente. Si sente piccolissimo rispetto agli strumenti di tortura che popolano le pareti dell'abitazione. Ora si muove con difficoltà, percorre un corridoio e scorge una mostruosa e gigantesca figura armata di una volumiosa ascia. È Jack.
Si avvicina, ma quando il suo avversario si accorge della sua presenza non può che riconoscere la sua inferiorità. Ethan non ha alcuna arma, niente con cui difendersi. Terrorizzato, rimane fermo mentre l'ascia del suo avversario lo riduce in un ammasso di carne ora putrida e puzzolente. È la prima morte, una delle tantissime durante la nostra prova. Al secondo tentativo capiamo che l'unica nostra possibilità in questo momento è quella di fuggire, sfruttando i tanti corridoi di cui è formata la casa, e cercando le zone di ombra per passare il più possibile inosservati alla vista di Jack. Che rimarrà sempre più forte, anche dopo che ci potenzieremo adeguatamente per affrontarlo.
Ethan è solo, impaurito, mentre lo circondano le tenebre e una casa in legno che scricchiola rumorosamenteA questo punto si tratta di esplorare il più velocemente possibile la grande e vecchia abitazione alla ricerca di indizi, documenti, chiavi che sbloccano preziosi passaggi e potenziamenti, e al tempo stesso di evitare il più possibile lo scontro prima con Jack, poi con Marguerite.
Raccontare la nostra esperienza con Resident Evil 7, come avete capito, si riduce a raccontare pedissequamente cosa succede in quella casa. Cercando di trasmettere l'elevatissimo livello di immersione e di credibilità che gli autori sono riusciti a dare attraverso avvenimenti, oggetti, consultazione di documenti e di ricordi della famiglia Baker. Evitare lo scontro con i boss è la nostra prima preoccuazione, e lo si fa andando alla ricerca di passaggi nascosti che Jack non vede o che non può attraversare. Un poliziotto richiama l'attenzione di Ethan: si trova fuori dall'abitazione e parla attraverso una finestra. Chiede a Ethan se ha bisogno di aiuto e perché è tanto terrorizzato.
L'elevatissimo livello di immersione e di credibilità che gli autori sono riusciti a dare attraverso avvenimenti, oggetti, consultazione di documenti e di ricordi della famiglia BakerDurante le fasi della fuga da Jack, Ethan riceverà delle curiose telefonate. All'altro capo della linea telefonica sentiamo una voce sconosciuta, che dà al ragazzo dei suggerimenti su come fuggire dalla casa. Ma non sappiamo altro di questo misterioso personaggio. Ethan, invece, indossa nelle prime fasi di gioco un Pebble Codex al suo polso destro e può verificare grazie a esso il suo stato di salute. Che può essere ripristinato combinando tra di loro due tipi di oggetti: le erbe e del liquido chimico, i quali possono essere recuperati esaminando con grande attenzione ogni anfratto dell'abitazione.
La prolungata fuga di Ethan lo porta in garage, dove avrà il primo sconto diretto con Jack. Ethan entra nell'auto che si trova nel garage e combatte fisicamente con la sua nemesi. Resident Evil 7 lascia molta libertà al giocatore nell'esplorazione dei luoghi e nella combinazione degli oggetti, ma in certi momenti come quello che stiamo ora descrivendo è molto guidato, richiedendo al giocatore abilità esclusivamente di tempismo.
Il passaggio alla prima persona, il rinnovato realismo e la piccolezza del personaggio protagonista nei confronti di ciò che lo circonda rendono Resident Evil 7 un'esperienza decisamente differente rispetto al passato della serieL'esplorazione della casa prevede la risoluzione di enigmi e puzzle logici, oltre che il rinvenimento di una serie di chiavi che rendono possibile l'accesso ai locali meglio custoditi dalla famiglia Baker. Ethan, infatti, ritroverà una serie di chiavi a forma di animali che vanno usate per aprire delle porte. Lo sfortunato protagonista potrà usare anche delle armi da fuoco, una pistola, uno shotgun e persino un lanciafiamme nella sezione che abbiamo provato. Ma i proiettili sono sempre scarsissimi e queste armi vanno opportunatamente centellinate. Ci sono tipi differenti di proiettili per le varie armi, che si caratterizzano oltretutto per efficacia differente, e con una combinazione di pulsanti è possibile in qualsiasi momento passare dall'uno all'altro.
Ethan deve andare nel soggiorno dell'abitazione principale della piantagione in cui si trova. Qui c'è la porta per uscire finalmente all'esterno, ma per poter essere aperta bisogna rinvenire tre placche a forma di testa di cane. Per farlo bisognerà andare nel seminterrato, in cui però c'è una difficoltà in più: è interamente ricoperto da uno strano liquame che genera una forma di nemico mai vista fino ad ora, i cosiddetti micomorfi. Anche questi sono sensibilmente più potenti di Ethan, ma stavolta per lui c'è una possibilità: può infatti colpirli alla testa con la pistola oppure infliggere loro una considerevole quantità di colpi con il suo coltellino per metterli definitivamente fuori combattimento. Ma anche in questo caso le risorse sono così poche che conviene piuttosto stordirli e aggirarli velocemente.
Finalmente ci troviamo al risolutivo combattimento con Jack. È molto difficile e praticamente impossibile da risolvere se non si raccolgono tutte le risorse vitali, le munizioni e quant'altro mette a disposizione la vecchia abitazione. I movimenti di Ethan sono impacciati e il personaggio è poco reattivo come nella migliore tradizione Resident Evil, anche se fortunatamente può camminare (a differenza di qualche Resident Evil del passato) con la pistola puntata. Jack è invece veloce ed efficace, richiedendo quindi abilità e reattività al giocatore. In giro si trovano anche i grimaldelli che, come vuole la tradizione Resident Evil, scompaiono dall'inventario dopo un singolo utilizzo. E gli psicostimolatori, delle utili pastiglie che evidenziano gli oggetti presenti negli scenari, rendendo la ricerca del giocatore più semplice.
Dopo il furioso combattimento finale con Jack, Ethan potrà finalmente uscire fuori dall'abitazione principale. Qui parte la seconda sezione della demo, dove ci si deve confrontare con la moglie di Jack, Marguerite, armata fino al collo. Anche in questo caso bisogna fuggire il più possibile dalle grinfie di un membro della famiglia Baker, che si difende con un folto esercito di pericolosi insetti, affrontabili solo con l'ausilio di un lanciafiamme.
Ci sarà un campale combattimentimento finale con Marguerite e, dopo averla sconfitta, non sarà chiaro se lei è effettivamente morta e sia riuscita a scappare.
Giocato al livello di difficoltà Standard, Resident Evil 7 si dimostra un gioco ostico da affrontare, che richiede al giocatore abilità, oltre che la pazienza di esaminare tutto con attenzione e risolvere enigmi complessi. È un gioco per gli appassionati dedicati e affezionati alla serie e alle sue particolari meccaniche, che esalta il fattore immedesimazione e credibilità. Questo grazie anche a una grafica precisa attraverso cui Capcom intende ricreare la sensazione del fotorealismo, pur con i limiti che purtroppo contraddistinguono da qualche tempo a questa parte le tecnologie create dal produttore giapponese. C'è molto aliasing e in certi casi le texture vengono caricate con un certo ritardo rispetto all'apparizione del poligono su cui sono applicate. Ma soprattutto le animazioni appaiono deficitarie, rendendo qualche boss fight meno credibile rispetto al resto. Va comunque considerato che quella che abbiamo provato è ancora una versione non definitiva del gioco e che Capcom ha circa un mese per limare dei limiti che comunque sembrano superabili.
È un gioco per gli appassionati dedicati e affezionati alla serie e alle sue particolari meccaniche, che esalta il fattore immedesimazione e credibilitàDopo questo primo contatto, non possiamo definire Resident Evil 7 non promettente, anzi ha superato le nostre stesse aspettative. È un gioco credibile e altamente coinvolgente che lascia, dopo la prova, un senso di spaesamento e di pesantezza per via delle sue tematiche al di sopra delle righe. Certo Capcom deve superare alcune difficoltà tecniche e mantenere i puzzle alla lunga sempre interessanti, perché in certi casi sembrano statici come quelli delle vecchie avventure grafiche. Ma l'alto livello di difficoltà, la sensazione di disperata sopravvivenza trasmessa al giocatore e la possibilità di vivere l'esperienza in realtà virtuale rendono potenzialmente questo titolo più unico che raro.
La demo/teaser Beginning Hour è già disponibile su PS4 e Xbox One, e arriverà su PC il prossimo 19 dicembre. Abbiamo parlato delle ottimizzazioni specifiche della versione PC in questo contenuto. La versione definitiva di Resident Evil 7, invece, rimane prevista per il 24 gennaio.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIdem...troppi spoiler
Vogliamo indietro Resident Evil 1, Resident Evil 2 e a limite Resident Evil 3... il resto solo pupù, 7 compreso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
O forse semplicemente sto diventando troppo vecchio.
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