World of Warcraft Legion: è il momento della sesta espansione

World of Warcraft Legion: è il momento della sesta espansione

La Legione Infuocata torna su Azeroth. Dopo il salto nel passato di Warlords of Draenor, l’espansione che ha avuto come protagonisti alcuni dei più famosi personaggi della storia dell’Orda, World of Warcraft ripercorre un altro filone importante della sua tradizione: i demoni, già antagonisti nell’indimenticabile Warcraft III, e in particolare Illidan, l’elfo trasformatosi in semi-demone proprio per combattere il fuoco con il fuoco.

di pubblicato il nel canale Videogames
BlizzardWorld of Warcraft
 

La storia sempre più protagonista

Siamo ormai alla sesta espansione a pagamento per l’intramontabile MMORPG di casa Blizzard, e anche quest’anno gli sviluppatori hanno deciso di scuotere il gioco in modo sostanziale, riproponendo però alcuni dei modelli vincenti degli ultimi anni. Ci sono idee vecchie e nuove in Legion, alcune persino radicali. Ci sono molti punti in comune con Warlords of Draenor, in particolare nella narrazione della storia che è sempre più “seriale” e cinematografica (i passi avanti fatti nell’introdurre sempre più parlato sono notevoli e di grande impatto), ma per molti giocatori la speranza è anche che una volta terminata la consueta fase di leveling ci sia un distacco netto rispetto alle politiche che in WoD avevano trasformato quella che era una promettente espansione in un contenitore piuttosto vuoto di contenuti.

Blizzard ha deciso di scuotere il gioco in modo sostanziale, riproponendo però alcuni dei modelli vincenti degli ultimi anni
Come sempre, trattandosi di MMORPG, è impossibile dare un giudizio davvero efficace nelle prime settimane e nei primi mesi dall’uscita, ma possiamo cominciare a fare un bilancio della direzione presa da Blizzard con questa espansione e provare a identificare elementi di forza e di fragilità.

È ormai confermata, e assai gradita, la particolare attenzione che viene posta dalla software house californiana sull’aspetto narrativo del suo prodotto di punta. La storia di WoW ha avuto il suo momento di massimo splendore nella campagna dell’espansione Wrath of the Lich King, non fosse altro perché Arthas Menethil era l’antagonista che più di ogni altro i fan di Warcraft desideravano affrontare; è rimasta su discreti livelli allo step successivo, in Cataclysm, ed è poi deragliata completamente con Mists of Pandaria. Warlords of Draenor ha segnato il ritorno ai toni epici e che contraddistinguono da sempre il mondo di Warcraft, e che certo possono risultare ingenuotti e molto cliché, ma sono indubbiamente lo scheletro di questa ormai antica serie di videogiochi.

Legion conferma anche l’impianto seriale delle espansioni. Così come l’inizio di WoD era diretta conseguenza del finale di MoP, anche Legion porta avanti gli eventi in ordine cronologico e per causa/effetto. Con l’introduzione della nuova, attesissima classe, il Cacciatore di Demoni, Legion si apre contemporaneamente su due fronti: l’introduzione alla nuova classe mostra come un manipolo di Illidari, i guerrieri prescelti di Illidan, fossero stati inviati anni fa su Mardum dal loro capo per recuperare un manufatto della Legione Infuocata; al ritorno dalla loro missione, non poterono che assistere alla sconfitta di Illidan nel Tempio Nero per mano di un “gruppo di eroi”. Gli Illidari vennero imprigionati da Maiev Cantombroso, fino al momento in cui oggi, con il ritorno della Legione, la stessa Custode spezza le loro catene e li lascia liberi di combattere contro i loro nemici giurati.

Contemporaneamente, l’assalto alle Isole Disperse guidato da Orda e Alleanza finisce in tragedia. Nel tentativo di fermare il portale da cui le armate demoniache arrivano su Azeroth perdono la vita re Varian Wrynn, il Capoguerra Vol’jin e persino Tirion Fordring. Anduin prende le redini dell’Alleanza, mentre a guidare l’Orda d’ora in poi sarà a sorpresa l’Oscura Dama Sylvanas Ventolesto.

Va detta una cosa, ormai sembra che le espansioni di WoW stiano diventando un po’ troppo una roulette della morte, concentrate a mostrare quale altro personaggio chiave viene sacrificato sull’altare del colpo di scena. Ma questo dinamismo riesce comunque a rendere molto fluida l’evoluzione della trama e dei legami tra personaggi. Fa inoltre piacere vedere almeno in questa prima parte di Legion una certa attenzione dedicata a Sylvanas, un personaggio che di certo ha ancora molto da dire, e il fatto che in alcune zone della fase di leveling siano stati tirati fuori dal cassetto gli elfi della notte e i tauren, da tempo ormai relegati a un ruolo a malapena definibile secondario. Proprio come accadeva in WoD, e sicuramente con un livello qualitativo superiore, anche Legion presenta una fase di leveling molto attenta alla narrazione e a un’esperienza rapida, che invogli il giocatore a vivere il senso dell’avventura e non solo a raggiungere ciecamente il “cap” dei livelli per buttarsi nei contenuti finali. A giudicare dal plauso quasi unanime che si legge su forum e social media, inclusa ovviamente la nostra esperienza diretta, la fase di leveling di Legion è forse la migliore mai vista nella storia di WoW, paragonabile (se non superiore) a quella di Wrath of the Lich King.

 
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