The Last of Us: arriva la serie TV. Ecco com'è
Abbiamo visto The Last of Us, la serie TV che porta sul piccolo schermo il noto videogioco sviluppato da Naughty Dog, considerato come uno dei migliori esponenti del genere di tutti i tempi. Ecco il nostro resoconto dopo la visione
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Gennaio 2023, alle 09:01 nel canale VideogamesSonyPlaystationSky
Come sa chi lo ha giocato su PlayStation, la storia di The Last of Us si svolge vent'anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno dei sopravvissuti che, dopo aver perso la figlia, si oppone strenuamente al degrado a cui è ridotta l'umanità, viene ingaggiato per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, dall'opprimente zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e straziante, poiché entrambi devono attraversare gli Stati Uniti e dipendendono l'uno dall'altra per la sopravvivenza.
Qualche anno prima, infatti, un'epidemia generata dal fungo Cordyceps mutato si era scatenata in tutto il mondo, trasformando gli esseri umani in creature aggressive. Mentre nella zona di quarantena di Boston, gli umani infetti non possono penetrare, perché protetta in maniera decisamente agguerrita da un gruppo di militari, al di fuori il rischio è enorme, e si tratta di una vera e propria lotta per la sopravvivenza, che Joel ed Ellie devono affrontare insieme.
The Last of Us è una serie televisiva appassionante nella misura in cui rispetta pienamente l'opera da cui è stata tratta. Anzi, possiamo spingerci ancora oltre, considerando come Neil Druckmann, autore del videogioco da cui è tratta, è coinvolto anche in questa produzione. Druckmann aveva considerato già il videogioco come un'opera filmica e aveva puntato grandemente su una componente cinematografica autoriale: non si trattava solo di andare in giro alla ricerca di risorse per la sopravvivenza, ma anche di riflettere e vivere il trauma dei personaggi protagonisti. Autorialità confermata anche dalla qualità della colonna sonora, composta dal due volte Premio Oscar Gustavo Santaolalla. Non è un caso che anche quest'ultimo sia coinvolto nella realizzazione della serie.
Lo stesso stile di inquadratura, il nervosismo che sottolinea certe riprese, il gioco degli effetti sonori, il climax che monta: tutto ricorda le sequenze di narrazione di The Last of Us videogioco. Questo contribuisce alla continuità non solo nell'immersione nelle vicende, con gli appassionati che si ritroveranno subito a proprio agio, ma anche a una certa fluidità artistica e stilistica.
Allo stesso tempo, ci preme sottolineare come sia l'epoca del trionfo della cross-medialità. Oggi non può esistere un'opera di intrattenimento che ambisce al successo più trasversale che non faccia conto su approfondimenti rispetto alla trama principale, che possono essere veicolati tramite fumetti, romanzi, serie TV, se l'opera principale è un film o un videogioco, come in questo caso. La serie TV di The Last of US racconta la medesima vicenda che abbiamo vissuto su PlayStation (e da marzo su PC) da un punto di vista differente, con l'obiettivo di arricchire personaggi e situazioni, e rivivere quelle stesse emozioni dallo sguardo di altri personaggi.
Al di là di queste considerazioni, va puntualizzato come The Last of Us è difficile da rendere opera filmica non tanto per le caratteristiche in sé del videogioco che, come detto, era molto cinematografico con tanto spazio assegnato alla narrazione, quanto per la natura del suo protagonista, solo apparentemente scambiabile per il "buono". Dopo aver perso la figlia e stanco di come si è trasformato il mondo dopo il Cordyceps, per via della continua ricerca della sopravvivenza che si è resa necessaria, Joel è un uomo che ha perso completamente fiducia nel domani e non ha più speranza che le cose possano migliorare. Dopo aver ritrovato la piccola Ellie, disperatamente, vede in lei la figlia che ha perso, ed è addirittura disposto a sacrificare l'intera umanità pur di preservare la ragazza, che racchiude in sé un antidoto per poter contrastare l'epidemia nata a partire dal fungo.
Questo concetto veniva trasmesso in maniera piuttosto sotterranea nel videogioco, evidenziato solo nella parte conclusiva del primo episodio, ma basta una piccola riflessione per notarlo in tutta la sua potenza. Joel, il personaggio interpretato dal giocatore, non è un "buono", è qualcuno che agisce in maniera irrazionale pensando, egoisticamente, solamente al proprio benessere psichico.
Da questo emerge il contrasto con Ellie, colei che sarà destinata a diventare la protagonista. Determinata, la ragazza ha conosciuto la morte sin da quando era una bambina, ed è cresciuta in un mondo dove tutti sono più duri e crudeli. Ellie rappresenta la ripartenza: è stata morsa ma non ha contratto l'infezione, e per questo può essere l'antidoto al Cordyceps utile per la realizzazione di quel vaccino che gli scienziati non sono riusciti a realizzare in 20 anni. Ma l'umanità è pronta a tornare come era prima?
Nella serie, gli appassionati ritroveranno tutti gli altri protagonisti, in una maniera molto fedele rispetto a quanto hanno avuto modo di sperimentare nel videogioco. Tess, compagnia in affari di Joel, è interpretata da Anna Torv, mentre Marlene, leader delle Luci, una milizia ribelle che si oppone alle dispotiche autorità militari, è interpretata da Merle Dandridge; i protagonisti Joel ed Ellie invece hanno i volti di Pedro Pascal e Bella Ramsey.
Improvvisamente, il Cordyceps ha iniziato a sopravvivere negli umani, scatenando un'epidema incontrollabile, una storia efficace nel 2013, quando The Last of Us è stato inizialmente rilasciato, ma che diventa ancora più efficace ora che abbiamo vissuto la terribile pandemia di COVID-19. Gli autori della serie hanno inserito, peraltro, alcuni aspetti che sono sicuramente scaturiti dalle vicende realmente vissute negli ultimi anni, come talk show e disquisizioni scientifiche che ricordano come la pandemia è stata affrontata in TV.
La serie racconta la vita di Joel muovendosi dagli attimi subito precedenti all'arrivo del virus negli Usa, quando vive ancora felicemente con la figlia. Evidenzia fin da subito come Joel sia ormai diventato un uomo disposto a tutto per la lotta per la sopravvivenza: conserva la sua veemenza e i suoi sentimenti, anche se non agisce più per un ideale. Inoltre, la trasposizione fatta da HBO è apprezzabile per la tensione che riesce a trasmettere allo spettatore, in un contesto da thriller psicologico, e per i buoni effetti visivi soprattutto per la riproduzione degli iconici mostri Clicker, oltre che per le scenografie. In particolare, lo scenario post-apocalittico riprodotto nella serie è molto simile a quanto visto nel videogioco. Proprio la somiglianza visiva agli scenari di gioco è, probabilmente, l'aspetto più riuscito della produzione HBO.
Le tante sequenze di azione, o i movimenti silenziosi a cui sono costretti i protagonisti per evitare le minacce, così come la prospettiva dalla quale si seguono le vicende, molto vicina a quella dei protagonisti, ricordano l'azione di un videogioco. Inoltre, l'ottima interpretazione soprattutto di Pedro Pascal riesce a sottolineare efficacemente le fasi più emozionanti.
La ferocia del mondo post-apocalittico di The Last of Us è poi sottolineata dalla lotta quartiere per quartiere che si è venuta a creare, con le forze dell'ordine che non sono più in grado di distinguere chi è infetto da chi non lo è, chi è una minaccia da chi non lo è. Tutto questo ha riportato l'umanità indietro nel tempo, quando la principale preoccupazione era la sopravvivenza quotidiana. I temi che hanno reso così popolare The Last of Us, in definitiva, tornano con rinnovata efficacia, anche se la serie non va molto oltre la riproposizione della storia del primo gioco. Che rimane ancora oggi uno dei migliori videogiochi di sempre, insuperato anche dalla sua stessa serie TV.
The Last of Us è disponibile su Sky e in esclusiva streaming su NOW TV a partire dalla giornata di oggi.
39 Commenti
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grazie
allora mi guardo solo le prime 2 o 3
spoiler.
Geni
No vabbè, se veramente è l'ennesima saga "politicamente corretta e inclusiva a tutti costi" tanto vale guardarsi il film completo (e originale) del videogioco !
Capiamoci, niente contro le suddette scelte a patto che non si vada a stravolgere la trama originale.
Io ancora non l'ho giocato, non ho visto niente di niente...aspetto qualcuno che abbia fatto entrambe le cose che mi possa dire se mi conviene guardare la serie tv o spararmi direttamente il film sopra linkato...
Geni
E' la trasposizione della storia del videogioco in una Serie TV, è ovvio che sia la stessa. Sarebbe come dire che Peter Jackson era un "genio" quando già tutti sapevano come andava a finire il Signore degli Anelli. Cioè...
Oltretutto, ripeto: se c'è una cosa in TLoU che proprio è quanto più banale e semplice possibile è proprio la trama. La produzione non si basa tanto su quello, quanto sul rapporto tra i due protagonisti e di come cambia nel tempo, ovviamente portando con se tutta la carica emotiva di questa evoluzione. In seconda battuta, come tipico in queste ambientazioni, la capacità di rapportarsi del genere umano con una situazione apocalittica, la lotta per la sopravvivenza, il concetto del fine che giustifica i mezzi e così via.
Che tu scelga di iniziare dalla Serie TV o dal videogioco, comunque con il primo "media" ti spoileri in automatico il secondo, è lapalissiano. Ma vale per tutte quelle storie che vengono riproposte su più formati. Semmai in questo caso hai (dovresti avere) un adattamento più fedele al prodotto originale (il videogioco) per il semplice fatto che già quello era stato pensato e realizzato come se fosse una sorta di film.
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