iSuppli: PS3 venduta ancora in perdita in America e Giappone
La società che si occupa di ricerche di mercato iSuppli calcola che ogni unità di PlayStation 3 costa a Sony 336,27 dollari.
di Rosario Grasso pubblicata il 14 Dicembre 2009, alle 15:16 nel canale VideogamesSonyPlaystation
30 Commenti
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Sara' per far indiretta pubblicita' alla xbox?PS3 tutta la vita!
PS3 tutta la vita!
Spiegami che pubblicità possa fare negativa per la ps3 o positiva per xbox360 questa ricerca di isuppli.
Sai quanto gliene frega di tutto ciò al 99,9% dei clienti e se a qualcuno frega qualche cosa non vedo come possa influire sulle sue scelte di acquisto.
Al massimo può essere pubblicità negativa per Sony in generale perchè porta gli investitori che sono interessati a comprare azioni o obbligazioni della compagnia giapponese e, vedendo un aumento futuro dell'indebitamento, potrebbero desistere nel farlo.
Tutto ciò ha solo significato industriale e finanziario, nessuno sul cliente finale della console.
Questi commenti da fanboy tieniteli per te.
PS3 tutta la vita!
semmai il contrario (almeno dal punto di vista dell'utilizzatore finale che potrebbe cullarsi con l'idea di aver comprato tecnologia costosa a pochi soldi)...del tipo "questi sant'uomini della Sony ci rimettono pur di fare un prezzo umano per i loro prodotti".
Dal punto di vista dell'investitore invece non smuove una cippa: i fondi di investimento sono interessati ai dati reali (perdite/guadagni) del gruppo/divisione non certo ad una ricerca del piffero (a meno che non l'abbiano commissionata loro sia ben chiaro ma qui non mi sembra il caso). I dati reali dal canto loro devono essere resi noti a scadenze regolari e non si può barare: è un reato MOLTO grave fare diversamente.
Dal punto di vista dell'investitore invece non smuove una cippa: i fondi di investimento sono interessati ai dati reali (perdite/guadagni) del gruppo/divisione non certo ad una ricerca del piffero (a meno che non l'abbiano commissionata loro sia ben chiaro ma qui non mi sembra il caso). I dati reali dal canto loro devono essere resi noti a scadenze regolari e non si può barare: è un reato MOLTO grave fare diversamente.
Direi che non si contano le volte in cui si sono visti titoli scendere o salire in borsa per indiscrezioni infondate ed al limite dell'inverosimile.
Ovvio che non parlo di investimenti importanti di grossi attori della finanza, ma della massa dei piccoli investitori.
Inoltre, fino a che l'indebitamento comincerà a diminuire invece che aumentare come ha fatto fino ad ora, nel dubbio, penso proprio che le indiscrezioni di isuppli vengano ritenute più probabilmente vere che false.
Il fatto poi che Sony non ha mai dimostrato che vende in pareggio o con un profitto non aiuta.
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