Epic Games Store pubblicherà i giochi con contenuti generati dall'IA, parola del CEO di Epic Games

Epic Games Store pubblicherà i giochi con contenuti generati dall'IA, parola del CEO di Epic Games

Tim Sweeney si è schierato a favore dei videogiochi che includono contenuti generati dall'IA consigliando agli sviluppatori di pubblicarli su Epic Games Store perché non verrebbero bloccati (a differenza di Steam).

di pubblicata il , alle 16:53 nel canale Videogames
Epic
 

Epic Games Store pubblicherà i giochi con parti realizzate dall'IA generativa. A chiarirlo è stato Tim Sweeney, fondatore e CEO di Epic Games, che rispondendo a un utente su X (Twitter) ha lanciato una brusca frecciatina a Valve. La società di Gabe Newell al contrario, almeno per il momento, ha scelto di bloccare questi contenuti.

"Pubblicalo su Epic Games Store. Noi non blocchiamo i giochi solo per aver utilizzato nuove tecnologie" ha scritto Sweeney su X, in risposta alla scelta di Valve di bloccare la pubblicazione su Steam di un gioco che includeva contenuti sviluppati con l'IA generativa. A luglio, Steam rilasciò una nota ufficiale in cui prendeva una posizione netta in merito.

A fare eco fu il post di uno sviluppatore che su Reddit espresse la sua delusione nel vedere la pubblicazione del suo progetto rifiutata. Anche in quel caso, Steam motivò la scelta con l'impossibilità di verificare il diritto d'autore sui contenuti generati dall'IA. A seguito di quell'episodio, si è alimentata una vera e propria polemica che ha diviso la comunità.

In un clima così caotico, anche Tim Sweeney ha approfittato per prendere posizione in merito spiegando il suo punto di vista sull'IA generativa. Secondo il dirigente, è sbagliato presumere che tutti i contenuti realizzati con l'ausilio dell'IA siano in violazione di copyright e bloccarli a prescindere.

"L'idea che un'opera fatta dall'intelligenza artificiale generativa, che usa un set di addestramento di miliardi di immagini, sia frutto di un'opera originale solo perché ne contiene una minima parte è un'idea che va ben oltre i precedenti legali esistenti. Nessun tribunale ha mai emesso una sentenza di questo tipo" ha spiegato Sweeney.

"E se così fosse, allora non vedo come un ragionamento simile non porterebbe alla conclusione che ogni lavoro fatto da un'artista umano è derivato dal lavoro fatto da qualcun altro che lui stesso ha visto, dato che questo contribuisce al collegamento tra i neuroni nel cervello" ha concluso.

In sostanza, Sweeney ritiene che l'IA generativa sia al pari della creatività umana, la quale scaturisce da modelli visti in precedenza, un po' come il dataset di apprendimento di un'intelligenza artificiale. Si tratta di un parallelismo piuttosto forte e, forse, anche un po' azzardato, ma in fondo non così assurdo.

È chiaro che risulta difficile stabilire un confine tra quella che è la violazione di una proprietà intellettuale e quella che potremmo definire semplicemente "ispirazione". Tuttavia, nel caso dello sviluppatore in questione, Sweeney ha dichiarato che il progetto non presenta alcun presupposto per una violazione del copyright.

16 Commenti
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Max_R06 Settembre 2023, 17:28 #1
Chiaramente sono le estremizzazioni il problema
E il lavoro, i ruoli e le professioni, vanno rispettati
GoFoxes06 Settembre 2023, 17:30 #2
Ha senso, e Steam prima o poi li accetterà

Che poi, un gioco come Warsim: The Realm of Aslona, ha 55.8 milioni di razze... secondo Newell le ha messe a mano l'unico sviluppatore?

L'IA generativa per creare contenuti di un certo tipo è ottima e andrebbe usata soprattutto per creare varietà nel mondo di gioco, facendo concentrare i writer/designer/artisti sulle cose importanti, non sui riempitivi

Il futuro sarà quando si potrà avere una IA che modifica/crea il gioco in tempo reale, allora sì le possibilità saranno illimitate, per ora è utile per, ad esempio, riempire il gioco di fetch quest, NPC secondari, punti d'interesse, ecc
Ancora meglio, usare una semplice IA istruita sugli asset base del gioco per generarne di nuovi in fase di creazione del mondo di gioco, non sarebbe male (volendo anche via server, paghi il gioco, hai accesso alla corrispettiva IA sui server).
Hiei360006 Settembre 2023, 22:35 #3
Un pò come una volta non si considerava "Arte" qualsiasi immagine creata al computer perché "Impura", creata da una macchina, a differenza di quella più "Tradizionale" / "Pura" creata con matita e pennello...

... allo stesso tempo prima o poi gli entrerà in testa che alla maggior parte degli utenti non gliene frega del "Come" tu hai prodotto una cosa ma il risultato finale (la cosa in sé appunto).

Non me ne frega niente di quanti anni ci hai messo a produrre un prodotto, di quanta gente ci ha lavorato, di quanto sforzo hai impiegato, da consumatore mi interessa solo il risultato finale.

Ben vengano i contenuti generati dall'intelligenza artificiale, specie se permette a degli sviluppatori che non hanno il budget di uno studio tripla A di produrre qualcosa di molto migliore di quanto altrimenti non sarebbero stati in grado di produrre
Spawn758607 Settembre 2023, 10:34 #4
Originariamente inviato da: Hiei3600
Un pò come una volta non si considerava "Arte" qualsiasi immagine creata al computer perché "Impura", creata da una macchina, a differenza di quella più "Tradizionale" / "Pura" creata con matita e pennello...

... allo stesso tempo prima o poi gli entrerà in testa che alla maggior parte degli utenti non gliene frega del "Come" tu hai prodotto una cosa ma il risultato finale (la cosa in sé appunto).

Non me ne frega niente di quanti anni ci hai messo a produrre un prodotto, di quanta gente ci ha lavorato, di quanto sforzo hai impiegato, da consumatore mi interessa solo il risultato finale.

Ben vengano i contenuti generati dall'intelligenza artificiale, specie se permette a degli sviluppatori che non hanno il budget di uno studio tripla A di produrre qualcosa di molto migliore di quanto altrimenti non sarebbero stati in grado di produrre


Il problema da considerare è nell'altra faccia della medaglia: se la gestione di uno studio decide di sostituire tutti gli artisti con una IA generativa perché all'apparenza la qualità del lavoro non cambia cominciano ad esserci problemi. Sappiamo tutti che l'IA può semplificare tutta una serie di operazioni monotone e può essere un ottimo sistema rapido per creare una anteprima concettuale, ma da lì a creare un prodotto finito ce ne passa parecchia di acqua sotto i ponti.

Altro problema è l'eticità di scaricare tonnellate di immagini per addestrare l'IA su uno stile senza chiedere il permesso all'autore di quello stile, a maggior ragione se si usano aggregatori di immagini per avere facile accesso alla "taggatura" di quelle immagini che spesso sono i primi a condividere contenuti protetti da copyright che si trova dietro paywall.

Quello che le persone non capiscono è che il pericolo non è nella "purezza" o nella "tradizionalità" dell'arte, ma nel fatto che al momento attuale non c'è alcun tipo di legislatura o protezione: se io entro nel tuo PC e ti rubo tutti i dati poi ci addestro una intelligenza artificiale non c'è nessuna legge che vieta la pubblicazione del prodotto generato. Non è lo strumento che preoccupa, ma i suoi possibili utilizzi biechi che spaventano e l'assenza della legislatura a riguardo è una polveriera pronta a esplodere.
TorettoMilano07 Settembre 2023, 10:43 #5
Originariamente inviato da: Spawn7586
Il problema da considerare è nell'altra faccia della medaglia: se la gestione di uno studio decide di sostituire tutti gli artisti con una IA generativa perché all'apparenza la qualità del lavoro non cambia cominciano ad esserci problemi. Sappiamo tutti che l'IA può semplificare tutta una serie di operazioni monotone e può essere un ottimo sistema rapido per creare una anteprima concettuale, ma da lì a creare un prodotto finito ce ne passa parecchia di acqua sotto i ponti.

Altro problema è l'eticità di scaricare tonnellate di immagini per addestrare l'IA su uno stile senza chiedere il permesso all'autore di quello stile, a maggior ragione se si usano aggregatori di immagini per avere facile accesso alla "taggatura" di quelle immagini che spesso sono i primi a condividere contenuti protetti da copyright che si trova dietro paywall.

Quello che le persone non capiscono è che il pericolo non è nella "purezza" o nella "tradizionalità" dell'arte, ma nel fatto che al momento attuale non c'è alcun tipo di legislatura o protezione: se io entro nel tuo PC e ti rubo tutti i dati poi ci addestro una intelligenza artificiale non c'è nessuna legge che vieta la pubblicazione del prodotto generato. Non è lo strumento che preoccupa, ma i suoi possibili utilizzi biechi che spaventano e l'assenza della legislatura a riguardo è una polveriera pronta a esplodere.


lato "perdita di lavoro" aimè c'è ben poco da fare. il vaso di pandora è stato aperto, se il mio lavoro diventa inutile per colpa dell'IA se ne si prende atto e fine. placare l'IA per darmi la pia illusione il mio lavoro sia fondamentale è un'assurdità. andrebbe rivoluzionata la società per evitare conseguenze negative ma ciò lo dico da più di 10 anni (dalla comparsa dei robot per produrre iphone).
lato "copyright" pure qui è una lotta senza senso. ok limitiamo lettura libri e accesso diretto a opere. l'IA può comunque replicarlo partendo da recensioni o spezzoni presi qua e la quindi alla fine può replicare un libro senza mai avere avuto accesso diretto allo stesso.
decidere di stoppare il tutto non si può, dobbiamo muoverci di conseguenza e direzionare il tutto nel modo migliore possibile
GoFoxes07 Settembre 2023, 10:50 #6
La perdita del lavoro diventerà un problema molti anni dopo il reale problema della IA: divorano energia.

Per ora basterebbe ragionare sul fatto che, a parità di tempo e ipotizzando IA = dipendente come costo:

- con 10 dipendenti produco 20 e spendo 10 = guadagno 10
- con 1 dipendente + IA produco 20 spendo 2 = guadagno 18
- con 10 dipendenti + IA produco 200 e spendo 20 = guadagno 180

Conviene tenere i 10 dipendenti e dotarli di IA.

Purtroppo in Italia soprattutto si punta a spendere meno piuttosto che a guadagnare di più.
Hiei360007 Settembre 2023, 11:19 #7
Originariamente inviato da: Spawn7586
Il problema da considerare è nell'altra faccia della medaglia: se la gestione di uno studio decide di sostituire tutti gli artisti con una IA generativa perché all'apparenza la qualità del lavoro non cambia cominciano ad esserci problemi. Sappiamo tutti che l'IA può semplificare tutta una serie di operazioni monotone e può essere un ottimo sistema rapido per creare una anteprima concettuale, ma da lì a creare un prodotto finito ce ne passa parecchia di acqua sotto i ponti.

Altro problema è l'eticità di scaricare tonnellate di immagini per addestrare l'IA su uno stile senza chiedere il permesso all'autore di quello stile, a maggior ragione se si usano aggregatori di immagini per avere facile accesso alla "taggatura" di quelle immagini che spesso sono i primi a condividere contenuti protetti da copyright che si trova dietro paywall.

Quello che le persone non capiscono è che il pericolo non è nella "purezza" o nella "tradizionalità" dell'arte, ma nel fatto che al momento attuale non c'è alcun tipo di legislatura o protezione: se io entro nel tuo PC e ti rubo tutti i dati poi ci addestro una intelligenza artificiale non c'è nessuna legge che vieta la pubblicazione del prodotto generato. Non è lo strumento che preoccupa, ma i suoi possibili utilizzi biechi che spaventano e l'assenza della legislatura a riguardo è una polveriera pronta a esplodere.


Continui a ripetere lo stesso errore che (quasi) tutti quelli contro questo genere di strumenti ripetono:

Ovvero che elenchi una serie di problemi che (ripeto) all'utente finale non gliene frega una mazza.


Originariamente inviato da: Spawn7586
i rubo tutti i dati poi ci addestro una intelligenza artificiale


"Rubare" i dati altrui è già reato senza bisogno di leggi extra ed a prescindere cosa ci fai con quei dati - Non è che se rubi i miei dati e poi non ci addestri un intelligenza artificiale allora va tutto bene eh?

Originariamente inviato da: Spawn7586
a maggior ragione se si usano aggregatori di immagini per avere facile accesso alla "taggatura" di quelle immagini che spesso sono i primi a condividere contenuti protetti da copyright che si trova dietro paywall.


Problemi loro, che me frega a me?

Originariamente inviato da: Spawn7586
Altro problema è l'eticità


Non voglio sentire parlare di eticità quando i sviluppatori di giochi oggi non si fanno problemi ad usare ogni trucco psicologico possibile per spellare gli utenti di tutti i loro soldi fino all'ultimo centesimo con micro transazioni / season pass e altre stronzate varie --- eticità ? ma mi faccia il piacere, quegli sviluppatori potrebbero tutti perdere il lavoro domani e non ci perderei un secondo di sonno.



Ti assicuro che l'atteggiamento "A me che me frega" è condiviso da molta più gente di quanto tu pensi; la differenza è che la maggior parte della gente (a differenza del sottoscritto) preferisce apparire virtuosa e falsamente empatica -- io invece ti dico le cose come stanno, nude e crude.
Spawn758608 Settembre 2023, 14:02 #8
Originariamente inviato da: TorettoMilano
lato "perdita di lavoro" aimè c'è ben poco da fare. il vaso di pandora è stato aperto, se il mio lavoro diventa inutile per colpa dell'IA se ne si prende atto e fine. placare l'IA per darmi la pia illusione il mio lavoro sia fondamentale è un'assurdità. andrebbe rivoluzionata la società per evitare conseguenze negative ma ciò lo dico da più di 10 anni (dalla comparsa dei robot per produrre iphone).
lato "copyright" pure qui è una lotta senza senso. ok limitiamo lettura libri e accesso diretto a opere. l'IA può comunque replicarlo partendo da recensioni o spezzoni presi qua e la quindi alla fine può replicare un libro senza mai avere avuto accesso diretto allo stesso.
decidere di stoppare il tutto non si può, dobbiamo muoverci di conseguenza e direzionare il tutto nel modo migliore possibile


Devo dire la verità: sulla perdita del lavoro non intendevo dire "Oh no perdono il lavoro delle povere persone", ma la vedevo dal punto di vista dell'utente: licenziano chi crea quello e noi ci ritroviamo prodotti di scarsa qualità perché il dirigente di turno non vede la differenza. E noi ci chiediamo perché certe cose ora siano diventate così schifose e sembrano fatte con copia incolla...
TorettoMilano08 Settembre 2023, 14:07 #9
Originariamente inviato da: Spawn7586
Devo dire la verità: sulla perdita del lavoro non intendevo dire "Oh no perdono il lavoro delle povere persone", ma la vedevo dal punto di vista dell'utente: licenziano chi crea quello e noi ci ritroviamo prodotti di scarsa qualità perché il dirigente di turno non vede la differenza. E noi ci chiediamo perché certe cose ora siano diventate così schifose e sembrano fatte con copia incolla...


cioè mi stai dicendo che se dietro a un lavoro c'è una persona verrà un bel lavoro e se invece c'è un'IA è un copia incolla. posso dirti di aver provato a far scrivere testi di canzoni e poesie a chatgpt e non ho avuto la sensazione di "già visto"
Spawn758608 Settembre 2023, 14:41 #10
Originariamente inviato da: Hiei3600
"Rubare" i dati altrui è già reato senza bisogno di leggi extra ed a prescindere cosa ci fai con quei dati - Non è che se rubi i miei dati e poi non ci addestri un intelligenza artificiale allora va tutto bene eh?


Discutibile, al momento attuale la carenza di legislatura adeguata sul copyright rende tollerabile molti tipi di furto di dati, specie se "di seconda mano" (vedi i siti aggregatori).


Originariamente inviato da: Hiei3600
Non voglio sentire parlare di eticità quando i sviluppatori di giochi oggi non si fanno problemi ad usare ogni trucco psicologico possibile per spellare gli utenti di tutti i loro soldi fino all'ultimo centesimo con micro transazioni / season pass e altre stronzate varie --- eticità ? ma mi faccia il piacere, quegli sviluppatori potrebbero tutti perdere il lavoro domani e non ci perderei un secondo di sonno.


Purtroppo confondi lo studio sviluppatore con i suoi dipendenti. Come se tu lavorassi come dipendente della pompa di benzina e io ti accusassi delle politiche dell'eni...


Originariamente inviato da: Hiei3600
Ti assicuro che l'atteggiamento "A me che me frega" è condiviso da molta più gente di quanto tu pensi; la differenza è che la maggior parte della gente (a differenza del sottoscritto) preferisce apparire virtuosa e falsamente empatica -- io invece ti dico le cose come stanno, nude e crude.


Sarò diretto: quando ti ritroverai una serie di contenuti copia incolla realizzati a basso prezzo e il mercato sarà saturo di prodotti che non ti interessano capirai a cosa portano i punti di cui sopra. Ti lamenterai di come non c'è nulla che ti piaccia e ti risponderanno "eh, ma vi avevamo avvisato" e te la prenderai in saccoccia.

Prevedo già la tua risposta: "Se non c'è nulla che mi interessa non compro nulla, problemi loro" però so già che ti lamenterai del fatto che non c'è nulla che ti interessa, quindi non prendiamoci in giro.

Purtroppo la maggior parte dell'utenza è proprio del tipo nudo e crudo come te: non si vedono i problemi finché non ti vanno a impattare direttamente. Vedi quando la gente avvisava dei pericoli delle microtransazioni: "Eh ma io non le compro, non ci vedo problemi" fino a che non si è arrivati a giochi che sono incompleti se non compri i DLC e allora tutti subito a schifarsi di questi prodotti e a chiedere che qualcuno faccia qualcosa. Peccato che era troppo tardi.

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