BioWare licenzia 50 persone ma rassicura: massimo impegno per Dragon Age Dreadwolf e il prossimo Mass Effect

BioWare licenzia 50 persone ma rassicura: massimo impegno per Dragon Age Dreadwolf e il prossimo Mass Effect

BioWare non conosce pace e dopo aver perso figure di spicco nel corso degli anni ha annunciato il licenziamento di circa 50 persone. Il general manager della software house, però, rassicura sul futuro di Dragon Age Dreadwolf e del prossimo Mass Effect.

di pubblicata il , alle 11:21 nel canale Videogames
Electronic Arts
 

Piovono licenziamenti, più o meno 50, in casa BioWare. Gary McKay, general manager della software, ha dichiarato che questo cambiamento si deve alla necessità di evolversi in uno studio "più agile e focalizzato" che consenta agli sviluppatori di compiere più velocemente il loro lavoro, "sbloccare maggiore creatività e avere una visione chiara di ciò che stiamo costruendo prima che lo sviluppo acceleri".

McKay parla di cambiamento "inevitabile" che, purtroppo, significa "riorganizzare il nostro team per soddisfare le mutevoli esigenze dello studio". Per la cinquantina di dipendenti c'è la possibilità di entrare in altri studi di Electronic Arts, anche se non tutti potranno essere ricollocati.

"Stiamo facendo tutto il possibile per garantire che il processo venga gestito con empatia, rispetto e una comunicazione chiara. Tenendo presente quest'ultimo punto, voglio prendermi un momento per spiegare come siamo arrivati ​​fin qui, cosa stiamo facendo per supportare i nostri colleghi e cosa significa questo per i giochi attuali e futuri di BioWare", ha aggiunto McKay.

Nel post si parla di una "visione a lungo termine che preserverà la salute dello studio e ci consentirà di fare ciò che sappiamo fare meglio: creare eccezionali esperienze single player basate su una trama, piene di mondi vasti e personaggi ricchi. Questa visione bilancia le esigenze attuali dello studio, ovvero garantire che Dragon Age: Dreadwolf sia un gioco eccezionale, con un suo futuro, compreso il successo del prossimo Mass Effect".

Il general manager afferma che la dedizione verso Dragon Age: Dreadwolf "non è mai venuta meno. Il nostro impegno rimane costante e stiamo tutti lavorando per rendere questo gioco degno del nome di Dragon Age. Siamo fiduciosi che avremo il tempo necessario per garantire che Dreadwolf raggiunga il suo pieno potenziale".

In casa BioWare non vedono l'ora che gli appassionati possano "vedere cosa abbiamo costruito con Dreadwolf", mentre un team di veterani guidato da Mike Gamble "continua il lavoro di pre-produzione del prossimo Mass Effect. Il nostro impegno per la qualità continua ad essere la nostra stella polare".

A fronte delle parole di BioWare rimangono i fatti: l'annuncio di Dreadwolf risale al 2018, poi per due anni non se n'è saputo più nulla, con un'apparizione alla Gamescom 2020 con alcuni video dietro le quindi e delle concept art.

Lo stesso anno la software house ha rilasciato un trailer per poi fornire sporadici aggiornamenti, come il nome del capitolo. Quel che è certo è che Dragon Age: Dreadwolf non arriverà prima di aprile 2024 e che ha subito uno sviluppo travagliato, tra cui molti cambi di guardia allo sviluppo e persino la cancellazione del multiplayer per focalizzarsi sul single player.

6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
inited24 Agosto 2023, 11:38 #1
Era meglio come comunicato una rassicurazione su uno sforzo di networking per non lasciare queste 50 persone disoccupate, avrebbero fatto una figura migliore che non dicendo che i giochi non faranno schifo, al di là del fatto che non si può soddisfare tutti e le critiche pioveranno comunque.
Tassifar25 Agosto 2023, 10:03 #2
Rimango della mia idea che aver venduto Bioware a EA sia stata una pessima scelta manageriale da parte dei boss di Bioware, e più passa il tempo e più me ne convinco: sarebbe dovuta restare indipendente. Basta infatti vedere i giochi che ha sviluppato prima della vendita ad EA e quelli post-acquisizione.

MorgaNet25 Agosto 2023, 10:19 #3
Originariamente inviato da: Tassifar
Rimango della mia idea che aver venduto Bioware a EA sia stata una pessima scelta manageriale da parte dei boss di Bioware, e più passa il tempo e più me ne convinco: sarebbe dovuta restare indipendente. Basta infatti vedere i giochi che ha sviluppato prima della vendita ad EA e quelli post-acquisizione.


Le scelte manageriali si valutano in base ai bilanci aziendali, non certo in base al gradimento dei giochi post acquisizione.

Diverso è invece se dici che l'acquisizione è stata una pessima decisione artistica (e su questo potrei essere d'accordo con te).
Tassifar25 Agosto 2023, 10:51 #4
Originariamente inviato da: MorgaNet
Le scelte manageriali si valutano in base ai bilanci aziendali, non certo in base al gradimento dei giochi post acquisizione.

Diverso è invece se dici che l'acquisizione è stata una pessima decisione artistica (e su questo potrei essere d'accordo con te).


OK volendo distinguere le due parti, per me rimane pessima decisione sia artistica che manageriale. Oggi Bioware sta con le pezze al c...o, se fallisce anche sta volta con Dragon Age, credo che finirà di esistere.
Aggiungo, adesso che ci penso, che già al tempo della vendita ad EA quest'ultima non godesse di ammirazione nel panorama ludico.
Da software house indipendente ha prodotto i migliori videogiochi di ruolo dell'epoca, vendere la proprietà ad EA significava snaturare la propria natura per produrre quelle mezze schifezze che sono arrivate dopo l'acquisizione...
La situazione attuale di Bioware è solo conseguenza di quella scelta scellerata, infatti i due boss se ne sono andati.
MorgaNet25 Agosto 2023, 11:25 #5
Originariamente inviato da: Tassifar
OK volendo distinguere le due parti, per me rimane pessima decisione sia artistica che manageriale. Oggi Bioware sta con le pezze al c...o, se fallisce anche sta volta con Dragon Age, credo che finirà di esistere.
Aggiungo, adesso che ci penso, che già al tempo della vendita ad EA quest'ultima non godesse di ammirazione nel panorama ludico.
Da software house indipendente ha prodotto i migliori videogiochi di ruolo dell'epoca, vendere la proprietà ad EA significava snaturare la propria natura per produrre quelle mezze schifezze che sono arrivate dopo l'acquisizione...
La situazione attuale di Bioware è solo conseguenza di quella scelta scellerata, infatti i due boss se ne sono andati.


Ok, ma considera anche che sviluppare un gioco di livello al giorno d'oggi ha costi esorbitanti. Diventa difficile se non hai un capitale robusto alle spalle. EA è un colosso e può sostenere quel peso.
Purtroppo oggi come oggi solo i grandi tendono a sopravvivere, con alcune sporadiche eccezioni.
mrk-cj9427 Agosto 2023, 21:47 #6
Originariamente inviato da: Tassifar
Rimango della mia idea che aver venduto Bioware a EA sia stata una pessima scelta manageriale da parte dei boss di Bioware, e più passa il tempo e più me ne convinco: sarebbe dovuta restare indipendente. Basta infatti vedere i giochi che ha sviluppato prima della vendita ad EA e quelli post-acquisizione.


idem codemasters per i racing games

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^