Acquistare un videogioco digitale non vuol dire possederlo: Ubisoft lo dimostra con The Crew

Acquistare un videogioco digitale non vuol dire possederlo: Ubisoft lo dimostra con The Crew

Il 1° aprile, Ubisoft ha chiuso definitivamente i server di The Crew, il gioco di corse multiplayer che sfida Need for Speed. Tuttavia, gli utenti Ubisoft Connect hanno visto anche sparire la licenza dalla propria libreria e alcuni hanno accusato Ubisoft di furto.

di pubblicata il , alle 16:51 nel canale Videogames
Ubisoft
 

Negli scorsi giorni Ubisoft ha chiuso definitivamente i server di The Crew, il primo capitolo del franchise di corse che ha sfidato colossi del calibro di Need for Speed. Tuttavia, Ubisoft ha anche completamente rimosso il gioco dagli store digitali e gli utenti Ubisoft Connect hanno visto il titolo rimosso dalla propria libreria.

Naturalmente, quest'ultima manovra ha scatenato non poca polemica tra i giocatori, alcuni dei quali hanno definito le azioni di Ubisoft pari a un furto

Per quanto possa sembrare discutibile la mossa di Ubisoft, in realtà esprime un sistema già rodato messo in pratica da diversi anni da tutti i maggiori editori. Quando si acquista un videogioco, infatti, non si acquisisce la proprietà su un prodotto finito, ma una licenza per il suo utilizzo. In parole povere non acquistiamo il videogioco, ma solo la possibilità di utilizzarlo fintantoché sarà disponibile.

The Crew rappresenta un titolo completamente online, quindi continuare ad utilizzarlo senza server attivi è praticamente impossibile. Ciò non toglie, però, che l'acquisto di un bene digitale è estremamente volatile e per quanto si possa pensare di possedere qualcosa, in realtà non si possiede nulla se non un permesso, un'autorizzazione costantemente a rischio di revoca come nel caso di The Crew.

D'altronde Philippe Tremblay, responsabile dei servizi in abbonamento presso Ubisoft, è stato piuttosto chiaro sull'argomento durante un'intervista con GameIndustry: i giocatori dovranno abituarsi all'idea di "non possedere i propri giochi".

Treblay ha paragonato le collezioni di videogiochi a quelle di CD e DVD, ormai rimpiazzate completamente dai servizi in abbonamento come Spotify e Netflix. Tuttavia, alcune differenze ci sono: CD e DVD, salvo danni al supporto ottico, possono continuare a essere utilizzati a tempo indeterminato e senza alcuna limitazione successiva al loro acquisto. Non a caso, per quanto il mercato si sia ridotto, l'acquisto del formato fisico per musica e film non è mai morto.

I videogiochi rappresentano un media diverso, fortemente soggetto all'avanzamento tecnologico. In sintesi, a differenza di musica e film, tendono all'obsolescenza. Per tale ragione risulta difficile capire se l'utenza continuerà ad essere disposta a pagare per intero un prodotto che non gli apparterrà mai, seppur sia così già da tempo, soprattutto con i titoli always online. Ai posteri l'ardua sentenza.

78 Commenti
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Saturn15 Aprile 2024, 17:00 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
D'altronde Philippe Tremblay, responsabile dei servizi in abbonamento presso Ubisoft, è stato piuttosto chiaro sull'argomento durante un'intervista con GameIndustry: i giocatori dovranno abituarsi all'idea di "non possedere i propri giochi".


Grazie Filippo, allora preferisco NON ACQUISTARLI del tutto.

Passi un titolo multiplayer only ma se acquisto un gioco con il single player, con la storia, deve poter funzionare sempre. Anche tra cinquant'anni in una virtual machine, a prescindere se la casa che l'ha prodotto è ancora in piedi. Quindi niente giochi con denuvo o avvio vincolato da server esterni.

Si, in effetti ormai gioco con poco. Ma va bene così.

60-70 ma anche 80€ per delle BETA e poi dopo qualche anno perdo pure il diritto di giocare ?

Questi si fanno di brutto !
Max_R15 Aprile 2024, 17:02 #2
Il nuovo the crew (motorfest) lo avevo nella wishlist di steam: l'ho tolto, data la chiarezza della direzione intrapresa da ubisoft
Credo dovrebbero farlo tutti
Purtroppo i gaas sono anche questo
sisko21415 Aprile 2024, 17:06 #3
Bene, mi auguro succeda sempre più spesso...
... speriamo che presto o tardi la gente si renda conto della fregatura di questi servizi, e si torni a qualche supporto più "fisico", o comunque ad una forma permanente di fruizione.
quartz15 Aprile 2024, 17:07 #4
A parte il pochissimo tempo a disposizione, ormai io i giochi li acquisto solo su GOG.

Considerando anche che è abbastanza realistico che io compri un gioco oggi perchè in offerta ma che abbia il tempo di giocarli solo a distanza di anni, per me la garanzia di non dover dipendere da launcher, server e umori di qualche CEO è una conditio sine qua non per l'acquisto.

Max_R15 Aprile 2024, 17:08 #5
Originariamente inviato da: sisko214
Bene, mi auguro succeda sempre più spesso...
... speriamo che presto o tardi la gente si renda conto della fregatura di questi servizi, e si torni a qualche supporto più "fisico", o comunque ad una forma permanente di fruizione.


Nemmeno i dischi sono eterni, anzi. La garanzia di preservazione digitale, chiaramente ad eccezione fatta per eventuali fallimenti, sarebbe importante.
bonzoxxx15 Aprile 2024, 17:08 #6
Se non erro GOG permette di scaricare i giochi ed essendo DRM free, in caso di rimozione dallo store cmq dovrebbe essere possibile giocarci.

E' sicuramente un argomento da approfondire.

Originariamente inviato da: quartz
A parte il pochissimo tempo a disposizione, ormai io i giochi li acquisto solo su GOG.

Considerando anche che è abbastanza realistico che io compri un gioco oggi perchè in offerta ma che abbia il tempo di giocarli solo a distanza di anni, per me la garanzia di non dover dipendere da launcher, server e umori di qualche CEO è una conditio sine qua non per l'acquisto.



Ecco, hai risposto mentre stavo scrivendo, quindi confermi che i giochi di GOG non sono dipendenti dal launcher

EDIT: controllato ora con Prey che ho nel catalogo di GOG, confermo che si può scaricare la copia da installare successivamente.
Direi che questo rende GOG sicuramente migliore rispetto agli altri store, almeno da questo punto di vista.
roccia123415 Aprile 2024, 17:09 #7
La scoperta dell'acqua calda?
The FoX15 Aprile 2024, 17:14 #8

CVD

Io l'avevo capito quando si inizio a parlare di DRM a cavallo degli anni '80 e '90 che la teoria (al tutela di diritto d'autore) si sarebbe applicata in un incu****ta col sabbione a danno degli utenti.
Ed infatti sin da allora auguro di fallire a tutti quelli che la usano.
PS: inizialmente se ne parlava per le trasmissioni tv... e andate a vedere come sono ridotti in USA dove per vedere una trasmissione del DTT sono obbligati a avere il tv connesso ad internet... e non possono nemmeno più registrare i programmi o, se viene concesso, sono registrazioni che si "autodistruggono" dopo x tempo....
destroyer8515 Aprile 2024, 17:22 #9
Se comprare non è possedere, la pirateria non è rubare

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