As Dusk Falls: un intrigante dramma interattivo dagli Xbox Game Studios - Recensione
Da un team di ex veterani di Quantic Dream arriva una nuova avventura narrativa, a metà tra dramma e thriller poliziesco: As Dusk Falls propone una storia complessa e matura e lo fa offrendo al giocatore la libertà di plasmare il corso degli eventi. Ecco com'è andata la nostra prova su PC.
di Pasquale Fusco pubblicato il 22 Luglio 2022 nel canale VideogamesXboxSteam
Ora disponibile per Xbox e PC (Steam, Xbox Game Pass), As Dusk Falls è un'avventura narrativa che propone una trama matura e coinvolgente e che omaggia, senza neanche provare a nasconderlo, le più note opere interattive di Quantic Dream. Dietro l'ultima produzione degli Xbox Game Studios troviamo infatti Interior/Night, studio indipendente guidato da Caroline Marchal, ex lead designer di Heavy Rain e Beyond: Two Souls. Marchal e colleghi si lasciano ispirare ancora una volta dai grandi drammi cinematografici e televisivi per raccontarci le vite intrecciate di due famiglie e per affrontare, con una certa delicatezza, temi molto maturi.
Proprio come nei suddetti giochi di Quantic Dream, in As Dusk Falls il giocatore è sia spettatore che attore: il destino dei protagonisti dipenderà unicamente dalle sue scelte. A corredo troviamo un comparto artistico originale - con i suoi pregi e difetti - ed un'inaspettata modalità multiplayer che ci permette di giocare in compagnia di altre sette persone.
Sosta improvvisata al Desert Dream Hotel
Gli eventi di As Dusk Falls vengono inaugurati nel 1998, ma, come vedremo, l'avventura abbraccerà un arco narrativo più ampio che culminerà solo nel 2012. Tutto ha inizio nel deserto dell'Arizona, dove una famiglia californiana è in transito verso Saint Louis, Missouri. Senza troppe sorprese, qualcosa va storto: l'auto di Vince Walker va in panne e il padre di famiglia è costretto a sostare presso il motel più vicino, il Desert Dream Hotel; con lui ci sono Michelle, sua moglie, la piccola Zoe e il più anziano e brontolone Jim, padre di Vince.
Il destino della famiglia Walker si incrocerà ben presto con quello degli Holt, tre fratelli residenti nella vicina cittadina di Two Rock. Facciamo così la conoscenza di Tyler, il maggiore dei tre fratelli, dell'attaccabrighe Dale e del più giovane e pacato Jay Holt. Impersonando quest'ultimo tentiamo un furto con scasso ai danni di Dante Romero, sceriffo di Two Rock, ma - come potete immaginare - anche in questo caso le cose non andranno per il verso giusto.
Attraverso gli occhi di Vince e Jay prenderemo parte ai drammatici eventi di As Dusk Falls, una storia raccontata in due differenti atti da tre capitoli ciascuno. La prima parte dell'avventura ci conquista con una coinvolgente narrazione dai ritmi molto concitati, dove anche la più piccola azione sembra avere un enorme impatto su ciò che avviene sullo schermo. Il teatro di tali eventi è proprio il Desert Dream Hotel, location che rispecchia la desolazione dell'America rurale degli anni '90: per motivi che non vi anticiperemo, tra i Walker e gli Holt si instaura una grande tensione e si ha la costante sensazione che tutto possa esplodere da un momento all'altro.
Gli eventi del Desert Dream Hotel segneranno le vite delle due famiglie in maniera irreversibile. Nel secondo atto affronteremo le ripercussioni delle nostre scelte, ma dovremo fare anche i conti con un sensibile indebolimento della storia, penalizzata da una narrazione cronologica irregolare e alquanto confusa. L'improvvisa - ed inspiegabile - uscita di scena di alcuni personaggi fa sì che Jay diventi l'unico vero protagonista della seconda metà di As Dusk Falls, il che ci permette di approfondire la conoscenza di un personaggio complesso e ben caratterizzato.
Sempre nella seconda parte assistiamo ad alcuni episodi di scarso rilievo, meri riempitivi che giovano senz'altro alla longevità dell'avventura, ma che non sembrano avere un impatto concreto sul corso degli eventi. In un paio di frangenti dell'avventura ci è stato dunque affidato il controllo di due personaggi secondari, ma così facendo Interior/Night ha allentato la presa che il personaggio di Jay aveva su di noi, oltre a complicare ulteriormente i vari intrecci.
Nonostante le debolezze del secondo atto, Interior/Night ha comunque svolto un buon lavoro di scrittura regalandoci una prima parte al cardiopalma e alcuni risvolti narrativi del tutto inattesi. Eccellente la caratterizzazione di buona parte del cast, così come la realizzazione dei dialoghi, tutt'altro che banali nei trascinanti battibecchi tra i comprimari.
Da elogiare anche l'approccio a tematiche quali il conflitto familiare, la salute mentale e il sacrificio, tutte rappresentate con efficacia e, soprattutto, con una rara delicatezza. Il casting di As Dusk Falls ci offre ottime interpretazioni, ma a spiccare è quella di Ryan Nolan, volto e voce di Jay, seguita immediatamente dalla seppur breve prova attoriale di Alex Jarrett, interprete di Zoe da adulta. Entrambi gli attori donano grande credibilità agli atteggiamenti dei loro alter ego e aggiungono ulteriore pathos alle scene più emozionanti del gioco.
Scelte e conseguenze: l'eredità di Quantic Dream
Sul fronte del gameplay, rispetto ad altri esponenti di questo genere As Dusk Falls richiede una partecipazione meno attiva del giocatore. Nell'avventura di Interior/Night, infatti, non è possibile controllare liberamente i movimenti dei protagonisti: ci limiteremo piuttosto ad interagire con determinati oggetti presenti sul fondale dello scenario o ad eseguire azioni specifiche su espressa indicazione del gioco. Tra i punti di contatto ci sono invece i QTE (Quick Time Event), che si sono dimostrati basilari nel loro impiego e che, per quanto utili ai fini di una maggiore difficoltà, talvolta faticano a giustificare la propria presenza in alcuni contesti.
Come dicevamo, As Dusk Falls non compie grandi sforzi nel tentativo di nascondere la sua natura derivativa. La struttura dei bivi richiama in maniera palese quella brevettata da Quantic Dream con le sue più rinomate produzioni, ma questo non significa che il team di sviluppo ne abbia trascurato la trasposizione. Al contrario, uno dei pregi di questo dramma interattivo risiede nella sua imprevedibilità: non tutte le scelte che ci vengono proposte prevedono una risposta ovvia o scontata, soprattutto nel primo atto, e questo ci ha portato ad affrontare pesanti conseguenze.
In un paio di occasioni abbiamo ricaricato il salvataggio più recente con l'intenzione di esplorare scenari alternativi, finendo per scoprire esiti del tutto inaspettati. Nella maggior parte dei casi, questo si traduce in intriganti snodi narrativi ed efficaci plot twist, ma in altre sequenze abbiamo assistito ad evidenti forzature narrative. In ogni caso, al termine di ogni capitolo troviamo un diagramma - in perfetto stile Detroit: Become Human - che riassume tutte le nostre scelte, con tanto di percentuali che indicano quanti altri giocatori hanno seguito quella strada.
Dopo circa 8 ore di gioco abbiamo portato a termine l'intera storia di As Dusk Falls, ottenendo un epilogo, più o meno soddisfacente, per ogni personaggio del cast. Il finale resta però aperto, lasciandoci con un po' di amaro in bocca. Sembra che Interior/Night sia intenzionata a realizzare un sequel o, vista la natura 'episodica' del gioco, una seconda stagione.
Oltre alla possibilità di rigiocare uno dei sei capitoli disponibili, Interior/Night offre un curioso comparto multigiocatore che ci consente di condividere la nostra avventura con altre persone, fino a un massimo di otto partecipanti in locale. Che siate sulla stessa piattaforma (Xbox o PC), connessi tramite Xbox Live o con la companion app per Android, il funzionamento del multiplayer è sorprendentemente semplice: ogni giocatore può scegliere le azioni da far eseguire ai protagonisti tramite un pratico sistema di voti; l'opzione più votata sarà quella con cui proseguirà il gioco. Una formula democratica che può però essere scavalcata tramite un sistema di 'override' che, in alcuni frangenti, consente ai giocatori di imporre con la forza il proprio voto.
Un'affascinante graphic novel interattiva, con qualche difetto
As Dusk Falls riesce a distinguersi dalla massa delle avventure narrative grazie al suo peculiare comparto artistico. Di fatto, le fattezze degli attori e i loro movimenti sono stati digitalizzati in modo da realizzare un'autentica graphic novel dai tratti realistici. Queste tavole 2D sono state poi fuse con ambienti tridimensionali, che richiamano invece le più classiche opere videoludiche e che, paradossalmente, rappresentano il punto più debole di questa produzione artistica.
Questo 'fumetto interrattivo' - come viene definito dai suoi stessi autori - riesce in ogni caso nell'intento di incrementare il grado di coinvolgimento, mettendo in evidenza le emozioni materializzate sui volti dei personaggi, sia nei momenti gioiosi che in quelli più tragici.
La bontà del lavoro grafico si scontra però con un comparto sonoro dalla qualità altalenante. In primis, As Dusk Falls soffre di alcuni problemi di missaggio audio che ci impediscono di percepire in maniera chiara parte dei dialoghi, mentre in altre circostanze il volume di gioco sale a livelli vertiginosi. Peccato, perché questi problemi ostacolano un doppiaggio italiano di buona fattura e un'eccellente soundtrack che strizza l'occhio agli amanti della musica country.
A tal proposito, occorre spendere qualche parola per la localizzazione italiana, altro neo di quest'opera. In diverse scene abbiamo assistito a un'errata interpretazione di alcune battute che, quando tradotte letteralmente dall'inglese, danno vita a frasi fuori contesto e spezzano così l'immedesimazione del giocatore. Certo, questo problema non va del tutto attribuito ai traduttori - ai quali, nella maggior parte dei casi, non vengono neanche forniti tutti i riferimenti visivi -, eppure alcuni errori sono talmente grossolani da restare ingiustificabili.
Tirando le somme, il titolo di debutto di Interior/Night supera il nostro test con la piena sufficienza. As Dusk Falls ci convince con la sua storia a bivi, tenendoci col fiato sospeso nei momenti più concitati e assestando qualche graditissimo colpo di scena. Purtroppo il gioco non riesce sempre a mantenere alta la tensione e, almeno nel secondo atto, inciampa in una narrazione confusa e frammentata. Ottima la caratterizzazione di alcuni personaggi, così come le relative interpretazioni, che facilitano l'immedesimazione da parte del giocatore.
Non tutti i QTE riescono a inserirsi seguendo un filo logico e alcuni risvolti narrativi ci sono apparsi un po' forzati. Qualche altra incertezza nella realizzazione tecnica e nella revisione della localizzazione italiana, che presenta alcuni errori francamente imperdonabili.
Lo consigliamo? Assolutamente sì, se amate le avventure interattive à la Quantic Dream, ma soprattutto se siete utenti abbonati a Xbox Game Pass, dove As Dusk Falls può essere riscattato senza costi aggiuntivi su console (Xbox One, Xbox Series X|S) e PC. In alternativa, il gioco può essere acquistato al prezzo consigliato di 29,99 euro, anche su Steam.
PRO
- Storia al cardiopalma, almeno nel primo atto
- Ottima caratterizzazione di alcuni personaggi
- Stile grafico unico e originale
CONTRO
- La qualità narrativa cala verso il finale (aperto)
- QTE non sempre giustificabili
- Localizzazione italiana da rivedere
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoperchè ,esistono ancora "esclusive" sony? spiderman, last of us, god of war ,returnal , sackboy , horizon ,ratchet , ecc..... ? ahahahahahahaahahah che simpatico che sei
Mi correggo allora ! "titoli Sony" !
Questi giochini indie/mezzi-indie/doppiaA o di generi di nicchia non vanno da nessuna parte, ci vogliono titoli blockbuster per il grande pubblico ad altissimo budget, possibilmente affidati a team competenti e non come 343 industry.
Questi giochini indie/mezzi-indie/doppiaA o di generi di nicchia non vanno da nessuna parte, ci vogliono titoli blockbuster per il grande pubblico ad altissimo budget, possibilmente affidati a team competenti e non come 343 industry.
d'accordo.....
ma ti dico di più....oramai 'sti giochi ,sopratutto quelli importanti,hanno bisogno di talmente tanti soldi che se non li fanno multipiattaforma ,o almeno ad esclusiva solamente temporale, non riescono a guadagnare abbastanza....
io sono assolutamente contrario alle esclusive.....sarà bello per la console wars.....ma da possessore di pc serio, un bel gioco su pc con grafica che ps5 e xbox x se la sognano è certamente il top
In fin dei conti anche le diapositive hanno un gameplay: se non premi un tasto non vai avanti! Anzi le diapositive hanno un gameplay migliore di As Dusk falls, visto che spetta al "videogiocatore" decidere quando premere il tasto!
Diapositive 10/10 masterpiece.
Se penso che dalle gloriose avventure grafiche siamo arrivati a questo, la cosa mi mette tristezza e non ero nemmeno un super fan delle avventure grafiche, visto che a parte Syberia, Grabiel knight 3 ed un gioco semi sconosciuto che se non ricordo male si chiamava the Watchmaker non ho giocato a molto altro.
Non c'è molto da fare quando si arriva a considerare i QTE ed altri abomini simili "gameplay".
ma ti dico di più....oramai 'sti giochi ,sopratutto quelli importanti,hanno bisogno di talmente tanti soldi che se non li fanno multipiattaforma ,o almeno ad esclusiva solamente temporale, non riescono a guadagnare abbastanza....
io sono assolutamente contrario alle esclusive.....sarà bello per la console wars.....ma da possessore di pc serio, un bel gioco su pc con grafica che ps5 e xbox x se la sognano è certamente il top
Ma non parlavo infatti di console war o esclusive ma di qualità generale dei titoli che escono da Sony in contrapposizione a quelli che MS produce o al limite supporta.
In fin dei conti anche le diapositive hanno un gameplay: se non premi un tasto non vai avanti! Anzi le diapositive hanno un gameplay migliore di As Dusk falls, visto che spetta al "videogiocatore" decidere quando premere il tasto!
Diapositive 10/10 masterpiece.
Se penso che dalle gloriose avventure grafiche siamo arrivati a questo, la cosa mi mette tristezza e non ero nemmeno un super fan delle avventure grafiche, visto che a parte Syberia, Grabiel knight 3 ed un gioco semi sconosciuto che se non ricordo male si chiamava the Watchmaker non ho giocato a molto altro.
Non c'è molto da fare quando si arriva a considerare i QTE ed altri abomini simili "gameplay".
forse ci sono già, quelli con i fumetti.
Io non vado mai a sentenziare e criticare con pregiudizi una cosa che non ho nemmeno visto/giocato.
Non a tutti piacciono solo insoliti inflazionati generi
E chissenefrega se un titolo non è un tripla a bensì un titolo minore ma che dice la sua
Io non vado mai a sentenziare e criticare con pregiudizi una cosa che non ho nemmeno visto/giocato.
Cosa vuoi finire ?
E' un avventuretta grafica con le fotografie ! ( nemmeno disegnati a mano nè realizzati in 3D ), non può competere con un action blockbuster AAA.
Un po' come paragonare una Ferrari ad un utilitaria e qualcuno viene a chiederti se l'hai mai guidata o no ..... non c'è bisogno, appartengono a 2 fasce qualitative ben distinte e lontane anni luce.
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