Total War Rome II: come trasformare la politica in meccaniche di gioco

Total War Rome II: come trasformare la politica in meccaniche di gioco

Durante l'E3 di Los Angeles abbiamo intervistato Jamie Ferguson, lead designer di Total War Rome II. Ci ha detto come procedono i lavori sull'atteso RTS.

di , Rosario Grasso pubblicato il nel canale Videogames
Total War
 

A Los Angeles abbiamo avuto modo di intervistare Jamie Ferguson, lead designer di Total War Rome II. Jamie è una persona molto riflessiva e disponibile, che ha risposto con pazienza alle nostre domande e ai dubbi che, purtroppo, permangono sulla componente multiplayer competitiva del nuovo Rome. Avevamo intervistato lo sviluppatore di The Creative Assembly già in una precedente occasione, mentre per il resoconto del nostro hands-on su Total War Rome II all'E3 cliccate qui.

Gamemag: Iniziamo subito con una domanda importante: che ne è stato del multiplayer di Rome 2? A pochissimi mesi dal lancio non avete rilasciato ancora alcun dettaglio e i giocatori sono ansiosi di sapere se si svolgerà similmente al multiplayer di Shogun 2 (con una mappa globale da conquistare insieme al proprio clan ogni stagione e la possibilità di giocare partite classificate da soli o in squadra) oppure se avete pensato a qualcosa di nuovo. Potete rilevarci qualche dettaglio in più?

Jamie Ferguson: Non possiamo parlare ancora del multiplayer. Ci saranno sicuramente la modalità co-operativa e le battaglie di assedio, ma per il resto dovete aspettare i prossimi annunci.

Gamemag: L'annuncio di Total War: Arena ha in qualche modo influenzato lo sviluppo del multiplayer di Rome 2?

Jamie Ferguson: Arena è un'esperienza differente, completamente separata da Rome II. Avrà meccaniche di gioco distinte, anche se allo stesso tempo restituirà lo stesso feeling di Total War. Non è un gioco di cui mi occupo direttamente, quindi preferirei parlare solo di Rome II.

Gamemag: Shogun 2 ha presentato numerosi miglioramenti nel multiplayer rispetto agli altri Total War. E' indubbio comunque che, la presenza di un'unica fazione abbia aiutato enormemente con il bilanciamento. Quale tipo di approccio avete dovuto utilizzare per il multiplayer di fronte a centinaia di unità totalmente diverse? Saranno giocabili solo alcune fazioni proprio per la questione di bilanciamento?

Jamie Ferguson: Tutte le fazioni saranno giocabili nel multiplayer. Così come nel single player, in cui si avrà la possibilità di giocare dalla parte di qualsiasi fazione e si avrà a che fare con tutte le rimanenti fazioni presenti nel gioco.

Gamemag: Anche nel multiplayer di Rome 2 saranno presenti assedi a cui prenderanno parte sia flotte che eserciti o questa è una prerogativa del single player?

Jamie Ferguson: Stiamo ancora facendo esperimenti su questa possibilità di gioco. Dipenderà sostanzialmente dal successo che avrà questo elemento di gameplay. Stiamo ancora lavorando su diversi aspetti in fatto di bilanciamento per quanto riguarda l'esperienza multiplayer, e per questo molte domande rimangono senza risposta al momento.

Gamemag: Siamo rimasti molto incuriositi dalla personalizzazione delle legioni romane, che ora potranno contare sulle "Tradizioni" per divenire eserciti ancora più specializzati. Quello che ci chiediamo ora è: anche le altre fazioni avranno un sistema simile di tradizioni che si conservano anche alla morte dell'esercito? O avete pensato ad un sistema differente, magari unico per ogni cultura?

Jamie Ferguson: Le "Tradizioni" sostanzialmente corrispondono al percorso che segue il giocatore per personalizzare il suo esercito, investendo il tempo che ha dedicato a giocare Rome II. Per esempio, se l'esercito acquisirà un certo bagaglio di esperienza nelle battaglie di assedio, questa esperienza rimarrà nel corso del tempo, anche se si perderanno delle unità cruciali con molta esperienza maturata sul campo di battaglia. L'esercito, infatti, risulterà specializzato in quel tipo di warfare. Si tratta di una modifica importante, in grado di cambiare in modo sensibile l'approccio al gioco.

Gamemag: Uno degli aspetti che meno ci ha convinti in Shogun 2 è stata la diplomazia: pur rappresentando un miglioramento rispetto al passato ad un certo punto del gioco ci si ritrovava contro un numero di fazioni troppo alto ed era difficile resistere allo "spam" di armate e flotte messe da loro in campo (specialmente a difficoltà più alta). Come è cambiata la diplomazia in Rome 2 rispetto a Shogun 2 e quali aggiunte e miglioramenti possiamo aspettarci?

Jamie Ferguson: Abbiamo completamente rifatto il sistema diplomatico in Rome II. Il sistema che abbiamo usato nel gioco precedente rifletteva la situazione politica e diplomatica di quella regione. I legami di alleanza e i tipi di ritorsione di Shogun 2 infatti volevano riprodurre la cultura giapponese. In Rome II, invece, abbiamo molte più fazioni, e ognuna di loro ha un preciso passato e un certo modo di rapportarsi alle altre fazioni. Un nuovo elemento di gameplay riguarda la politica, differente per ciascuna delle fazioni. Per esempio a Roma abbiamo il Senato romano, e le azioni del giocatore modificheranno degli equilibri all'interno di quest'ultimo. Se ad esempio la tua fazione diventa troppo potente potrebbe scatenare delle antipatie, mentre se si conquistano troppe province potrebbe crescere la preoccupazione internamente al Senato. Tutto dipende dalle scelte del giocatore. Ad esempio, potrebbe decidere di non rendere pubbliche alcune decisioni che riguardano la propria famiglia, come l'espulsione di uno dei membri, proprio per evitare che il Senato insorga. Il giocatore potrebbe decidere di fare guerra a tutti, ma questo potrebbe avere diversi tipi di conseguenze, interne ed esterne.

Gamemag: Sarà possibile giocare la modalità cooperativa con due fazioni completamente diverse? O bisognerà che appartengano necessariamente alla stessa cultura? Tutte le fazioni della campagna in giocatore singolo saranno disponibili anche in modalità cooperativa?

Jamie Ferguson: Tutte le fazioni del single player saranno giocabili nella modalità cooperativa. Non ci sarà alcun tipo di limite.
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