Roper: speravamo che WoW vendesse un milione di copie

L'ex direttore di Blizzard Entertainment rivela che il successo di World of Warcraft era, in parte, inatteso.
di Rosario Grasso pubblicata il 01 Dicembre 2007, alle 09:24 nel canale VideogamesBlizzardWorld of Warcraft
87 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoConoscendomi abbastanza bene evito come la peste qualsiasi gioco multiplayer on-line pur avendo una flat .. il risultato è che quando si parla di sti giochi (mob, farm ) non capisco una mazza..
Poverini proprio...Se questa nn e' malattia,come la definireste??A me fa schifo solo a pensarlo...
Magari la ragazza è brutta o lui ha altri gusti
Quando giocano io mi ritrovo in casa da solo: se gli parlo non mi ascoltano e non mi rispondono, se chiedo di uscire mi dicono che non hanno voglia (e le volte che si esce parlano solo di mmorpg), si stanno disinteressando di tutte le questioni di casa, che diventa sempre + sporca e disordinata. Avevo un progetto da portare avanti per l'università assieme a uno di loro e si è tirato indietro perchè improvvisamente "non ha + voglia di fare il progetto".
Ogni tanto cominciano un mmorpg nuovo e per 4, 5, 6 settimane la storia si ripete.
Vorrei precisare che tempo fa non era così. Di rado si usciva meno di due volte a settimana, si chiamava sempre amici e facevamo assieme un mucchio di cose. In due parole ci si divertiva.
Ora in pratica vivo in casa da solo con delle "presenze"
Non venitemi a dire che queste persone (i miei amici) non sono drogate: hanno si il diritto di fare, dire, pensare, ... quello che vogliono, ma rimangono oggettivamente dei drogati.
E io rimango solo con delle "presenze"...
Fahrenheit 451:mezzo secolo prima
Scusate se riapro la discussione dopo tre mesi, ma mentre leggevo i commenti,mi è tornato alla mente libro di Ray Bradbury,Fahrenheit 451.Scritto nel lontano 1953 e catalogato come libro di Fantascienza distopica, ovvero quel genere che descrivere una società fittizia (ambientata in un futuro prossimo) nella quale le tendenze sociali sono portate ad estremismi apocalittici.
La società è ottimamente descritta dalla moglie di Montag che vive più o meno una vita da vegetale analoga a molti videogiocatori dipendenti di WOW.
La moglie di Montag passa la maggior parte del proprio tempo davanti al televisore, e la cosa più eccitante che le possa succedere è la partecipazione ad un programma nel quale viene coinvolta dai conduttori e sollecitata a interagire rispondendo a delle domande.
Come in WOW, qui è la televisione a diventare il fulcro della vita sociale delle persone: l'unico momento di aggregazione è quello passato davanti al televisore ore ed ore, senza alcun cognizione di spazio e di tempo. Ci si spinge anche oltre le ore diurne, occupando le mente ed influenzando i pensieri della moglie di Montag anche di notte, perché la ascolta tramite auricolari.
Quindi mi verrebbe da dire una full immersion 24 su 24, ed è quasi quanto accade in WOW o no?
E' la tragica verità, questo libro di fantascienza, scritto più di mezzo secolo prima, è diventato ormai una realtà.
Consiglio a tutti i drogati del genere di spendere 2 orette del loro prezioso tempo a leggersi Fahrenheit 451 e prendere coscienza di come stanno sprecando la vita.
Blizzard è stata bravissima a creare WoW, gli ha garantito introiti elevati e un gran mercato di contorno, libri, action figure, mount speciali a pagamento ecc ecc..)
riguardo ai player, NON TUTTI quelli che giocano sono per forza di cose dei nerd, drogati, ecc ecc su 8 milioni di player è logico che qualcuno sia fissato....
c'è chi gioca 15 ore al giorno e chi gioca 2 ore alla settimana, tutto li, l'importante è non farlo diventare la tua vera vita, dove tutto il tuo vivere ruota attorno al gioco e se un giorno ti salta l'adsl ti senti sperduto.
cmq chi è arrivato ai quei livelli di sicuro ha e aveva problemi anche prima e preferisce isolarsi, è una persona timida e insicura che si trova maggiormente a suo agio dietro un avatar che lo nasconde e lo protegge rispetto alla vita reale.
cavolo, mi sa che cambio lavoro e faccio lo psicologo
Il gioco in se' non puo' rovinare nessuno o creare malattie che non esistevano prima.
Se un disadattato non passa dieci ore al giorno di fronte a WoW, le passa alle macchinette del poker, o a fare qualunque altra cosa che lo alieni, perche' il suo problema e' a monte.
Io ho giocato a WoW per due anni (classica raiding guild), tirato giu' tutti i boss pre-espansione a parte gli ultimi tre a Naxx, ed una volta organizzatomi il mio tempo WoW diventava un modo diverso di passare un paio di serata alla settimana o il finesettimana.
E' una questione di saper organizzare il proprio tempo.
Detto questo, se avessi lasciato WoW per andare a lavorare su Hellsgate, oggi passerei probabilmente la giornata a sbattere la testa contro il muro dalla rabbia.
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