G2A risarcisce uno sviluppatore: il marketplace vendeva chiavi di videogiochi rubate

G2A risarcisce uno sviluppatore: il marketplace vendeva chiavi di videogiochi rubate

Per la prima volta nella decennale storia di G2A, la compagnia è strata costretta a risarcire uno sviluppatore a causa della rivendita illecita di centinaia di chiavi di gioco. Torniamo dunque a parlare del caso di Factorio e della sfida vinta da Wube Software

di pubblicata il , alle 18:41 nel canale Videogames
 

Negli ultimi mesi sono aumentate le segnalazioni inerenti alla compravendita illegale di chiavi su G2A. Il popolare marketplace aveva già preso provvedimenti lo scorso anno, aggiornando le proprie misure di sicurezza per salvaguardare tanto gli acquirenti quanto gli stessi sviluppatori - ma, a quanto pare, le nuove misure non sono servite a molto.

Il più recente caso riguarda un piccolo sviluppatore, Wube Software, autore dello strategico in tempo reale Factorio e 'vittima' del controverso sistema di G2A.

G2A perde la sfida con Wube Software

Il 'mercato grigio' di G2A si basa su una serie di meccanismi che coinvolgono l'uso illecito di carte di credito e la rivendita di chiavi di gioco a utenti del tutto ignari.

g2a marketplace

In parole povere, il malintenzionato di turno compra una licenza ufficiale pagando con una carta di credito rubata, per poi immettere la stessa chiave sul marketplace di G2A e attendere, infine, che l'acquirente abbocchi. Quest'ultimo rischierà di restare a mani vuote, dal momento che - in caso di eventuali segnalazioni - lo sviluppatore potrebbe ritirare la validità della licenza acquistata, in qualsiasi momento.

Nel caso di Factorio, il team ceco di Wube Software sarebbe venuto a conoscenza della rivendita illegale delle sue chiavi di gioco e, per questo, si sarebbe scagliato contro la stessa G2A. La società ha negato ogni accusa e ha persino sfidato il developer, invitandolo a fornire le prove relative alla compravendita illecita delle licenze: se Wube avesse dimostrato la presenza di atti fraudolenti, G2A avrebbe rimborsato l'autore promettendo 10 volte il valore delle key ottenute illegalmente.

Wube ha accettato la sfida, collaborando con G2A e un revisore indipendente al fine di condurre le opportune indagini. Alla fine, lo sviluppatore ha ottenuto le prove richieste: su 321 licenze di Factorio vendute tra marzo 2016 e giugno 2016, 198 chiavi erano state acquisite tramite pagamenti effettuati con carte di credito rubate.

factorio wube software

G2A ha rispettato i patti, risarcendo la software house con un pagamento di 39.600 dollari. Rispondendo a un report di Polygon, la compagnia ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Saremmo i primi ad ammettere che, nei nostri anni formativi come azienda, abbiamo impiegato troppo tempo per realizzare che un piccolo numero di individui stava abusando del nostro Marketplace. Tuttavia, le critiche che abbiamo ricevuto sono state il campanello d'allarme di cui avevamo bisogno e negli ultimi anni siamo stati totalmente impegnati nella lotta a qualsiasi atto fraudolento rilevato sul nostro sito".

Nel suo comunicato, G2A ha inoltre affermato di aver recentemente adottato le più sofisticate tecnologie anti-frode con l'obiettivo garantire la sicurezza delle transazioni digitali sul suo Marketplace.

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