Electronic Arts: lavoratori e sindacati si schierano contro l'acquisizione da 55 miliardi di dollari

Electronic Arts: lavoratori e sindacati si schierano contro l'acquisizione da 55 miliardi di dollari

I lavoratori di EA e i sindacati CWA e UVW-CWA protestano contro l'acquisizione da 55 miliardi di dollari sostenuta dal fondo saudita PIF e da Jared Kushner. Al centro delle lamentele il rischio di licenziamenti e perdita di trasparenza.

di pubblicata il , alle 10:11 nel canale Videogames
Electronic Arts
 

I lavoratori di Electronic Arts, insieme al sindacato Communications Workers of America (CWA) e all'Unione dei Videogame Workers (UVW-CWA), hanno lanciato una dura protesta contro la proposta di acquisizione della società da parte di un consorzio di investitori privati, sostenuto dal Public Investment Fund (PIF) dell'Arabia Saudita e da Affinity Partners, la società di Jared Kushner, genero dell'ex presidente Donald Trump.

L'operazione, del valore di 55 miliardi di dollari, annunciata a fine settembre 2025, ha immediatamente suscitato preoccupazioni tra i dipendenti e nel settore videoludico.

In una dichiarazione ufficiale, i rappresentanti sindacali hanno denunciato di non essere stati coinvolti in alcuna fase della trattativa. "EA non è un'azienda in difficoltà", si legge nel comunicato. "Con ricavi annuali di 7,5 miliardi di dollari e profitti di un miliardo, è una delle più grandi realtà dell'industria videoludica. Se posti di lavoro verranno tagliati o studi chiusi, sarà una scelta, non una necessità, ma una decisione presa per arricchire gli investitori, non per rafforzare l'azienda".

Electronic Arts: l'acquisizione è un campanello d'allarme, in arrivo licenziamenti e chiusure

I lavoratori hanno sottolineato come, negli ultimi anni, l'industria del videogioco sia stata segnata da ondate di licenziamenti, con migliaia di professionisti costretti a lasciare le proprie posizioni. L0acquisizione di EA rischia, secondo il sindacato, di aggravare ulteriormente questa tendenza, colpendo in particolare gli studi considerati meno redditizi ma fondamentali per la reputazione creativa dell'editore.

Il sindacato denuncia anche la crescente opacità e la perdita di trasparenza che caratterizzano le aziende acquisite da fondi privati: "Ogni volta che miliardari o fondi di investimento prendono il controllo, i lavoratori perdono visibilità e potere decisionale. Le scelte vengono fatte da dirigenti che non comprendono la realtà del nostro lavoro".

Contestualmente, i lavoratori hanno lanciato una petizione pubblica rivolta alle autorità di regolamentazione, chiedendo un esame approfondito dell'accordo per proteggere l'occupazione, la libertà creativa e la responsabilità aziendale. Anche Human Rights Watch ha espresso preoccupazione.

3 Commenti
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bonzoxxx17 Ottobre 2025, 10:40 #1
C'è un errore nell'articolo: Trump è, ahimè, presidente e non ex presidente.
AntisocialNTwo17 Ottobre 2025, 14:21 #2
Originariamente inviato da: bonzoxxx
C'è un errore nell'articolo: Trump è, ahimè, presidente e non ex presidente.


Chiaramente la redazione sa qualcosa che noi non sappiamo, dai tempo al tempo
bonzoxxx17 Ottobre 2025, 14:25 #3
Originariamente inviato da: AntisocialNTwo
Chiaramente la redazione sa qualcosa che noi non sappiamo, dai tempo al tempo


Mammagari ce casca..

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