Una petizione per il riconoscimento del videogioco come medium culturale
ECA, organizzazione non-profit che rappresenta i consumatori delle opere multimediali interattive negli Stati Uniti e in Canada, chiede un sostegno ai videogiocatori per il riconoscimento del videogioco come medium culturale.
di Rosario Grasso pubblicata il 06 Settembre 2010, alle 17:07 nel canale Videogames
20 Commenti
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E poi, ho visto più paturnie nate in bambini a cui la mamma faceva usare solo ed esclusivamente giochi sportivi...
A nessuno fa ribrezzo l'idea di vedere un giorno nei negozi uno scaffale chiuso con su la scritta "Videogiochi per adulti", come negli autogrill le riviste hard?
personalmente son un amante di sparatutto e tattici ad alto contenudo di sanguinolente battaglie, ma capiscom anche per un semplice fatto di maturità che su un ragazzino tutto questo può essere molto più pesante che su un ragazzo che una manciata di anni fa si faceva i fraggoni su quake e la cosa l'ho notata in primis giochicchiando su qualche mmo dove moltissimi ragazzini si son talmente deviati tanto da connetersi alla mattina e disconnettersi la mattina, tanto che arrivan a credersi chissà chi a causa di un personaggio di alto livello tanto da arrivare ad adorarlo nemmeno fosse un icona sacra sul muro di un tempio per un credente...
quindi c'è poco da dire i videogiochi a molti fanno male, molto male e restringerne l'utilizzo ai soli maggiorenni in grado (si spera) di arrivare a distinguere la realtà dal gameplay senza arrivare a girare in automobile brandendo una motosega accesa come capitato qualche settimana fa...
grazie per aver postato il video. ...però la petizione vale solo sul suolo americano qui in Europa non cambierà nulla giusto?
Mi sa di sì...vale solo per gli USA...però comunque pensa alle ripercussioni se dovesse succedere una cosa simile a quella descritta nel video...
personalmente son un amante di sparatutto e tattici ad alto contenudo di sanguinolente battaglie, ma capiscom anche per un semplice fatto di maturità che su un ragazzino tutto questo può essere molto più pesante che su un ragazzo che una manciata di anni fa si faceva i fraggoni su quake e la cosa l'ho notata in primis giochicchiando su qualche mmo dove moltissimi ragazzini si son talmente deviati tanto da connetersi alla mattina e disconnettersi la mattina, tanto che arrivan a credersi chissà chi a causa di un personaggio di alto livello tanto da arrivare ad adorarlo nemmeno fosse un icona sacra sul muro di un tempio per un credente...
quindi c'è poco da dire i videogiochi a molti fanno male, molto male e restringerne l'utilizzo ai soli maggiorenni in grado (si spera) di arrivare a distinguere la realtà dal gameplay senza arrivare a girare in automobile brandendo una motosega accesa come capitato qualche settimana fa...
Attenzione però, che quando passi tanto tempo a fare una cosa è normale venire presi a tal punto da sentirti parte di quel mondo e quindi iniziare a pensare come se si fosse un personaggio del mondo. Non è una cosa che si limita solo ai minorenni, visto che ho sentito miriadi di storie di adulti presi dai mmorpg (che in realtà sono creati apposta con in ment elo scopo di prendere la maggior parte di tempo possibile dell'utente).
Uhm, vediamo... che i minori non potrebbero giocare certi titoli? Ooooh che grave ripercussione!
Nei videogioci ci si immedesima nel personaggio molto più che nei film o nei cartoni. Negarlo, e voler equiparare i giochi agli altri media, è miope (per essere gentile).
Mi permetto di dissentire. Pensa al coinvolgimento emotivo che procura un bel film sulla 'mala', tipo alcuni film con Al Pacino tanto per dire la prima cosa che mi viene in mente, rispetto al più realistico videogioco commercio. Per esempio, possiamo paragonare i film del Padrino con la serie videoludica Mafia? non credo, anche se non ho mai giocato a Mafia (quindi sono pronto a essere smentito).
Allora vietiamo anche il DVD del Padrino perchè potrebbero vederlo dei ragazzini aggirando i divieti del rating? Non mi pare che nessuno se lo sia mai sognato (ma anche qui pronto a essere smentito).
Mi pare solo una caccia alle streghe di alcuni 'benpensanti' che per età o altro non hanno mai provato un videogioco e li disprezzano con sufficienza, e anzi gli fa comodo trovare un capro espiatorio per la dilagante violenza che non sanno come arginare, o non vogliono: perchè non vietare la vendita libera (in USA) di armi che poi finiscono in mano ai ragazzini che fanno le stragi? quello sì che sarebbe utile, invece dei VG, ma qui sappiamo tutti il perchè non si fa: si chiama lobby.
Dopo la parte seria vi riporto una mia esperienza (video)ludica: dopo aver giocato per 4 ore di fila a Carmageddon ho guidato, ma avevo talmente automatizzato i riflessi ad investire pedoni che appena ne ho visto uno giù dal marciapiede l'ho puntato automaticamente, ma fortunatamente mi sono ripreso subito, hehe.
Uhm, vediamo... che i minori non potrebbero giocare certi titoli? Ooooh che grave ripercussione!
Nei videogioci ci si immedesima nel personaggio molto più che nei film o nei cartoni. Negarlo, e voler equiparare i giochi agli altri media, è miope (per essere gentile).
non era riferito al fatto dei minori il mio discorso.
Al fatto che i videogame rischino di essere considerati, di più di quello che già sono, roba del tipo
"ma non sei cresciuto? ancora giochi ai videogame?"
Non si farebbe altro che diffondere ancora più a macchia d'olio l'ignoranza...anzi dare proprio un boost ai pregiudizi.
Sono un videogiocatore di lunga data, già da ragazzino giocavo a videogiochi dove si faceva a pezzi chiunque. Così come guardavo film vietati ai minori di 14/18 anni (non ci sono solo i porno, eh!). Tutto sta nella maturità di chi gioca ( o di chi guarda, per i film).
C'è anche da considerare che i videogiochi del 2010 sono parecchio più immersivi rispetto al buon vecchio Doom, e potrebbero essere davvero tanti i parametri da prendere in gioco. Primo tra tutti, il fatto che un videogioco consente l'interazione dell'utente, mentre un film no. E questo può voler dire tanto, ma davvero tanto.
Con tutto che per me i videogiochi sono in effetti opere culturali del nostro tempo, non sono affatto convinto del fatto che film e videogiochi debbano essere equiparati.
Ci sono film e film, così come ci sono giochi e giochi. Esattamente come i libri di portano nel loro mondo, buono o cattivo che sia. Secondo me il videogioco è cultura e a volte spunto per serie riflessioni: io sono d'accordo sull'equiparazione.
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