Un videogioco che aiuta a capire gli effetti del morbo di Alzheimer

Un videogioco che aiuta a capire gli effetti del morbo di Alzheimer

Forget-Me-Knot fa parte della tesi di laurea di un giovane studente scozzese, ma ha già fatto il giro del mondo.

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Videogames
 

Sviluppato da Alexander Tarvet, uno studente ventunenne del corso in Game Design & Production Management della Abertay University di Dundee, Forget-Me-Knot è progettato per sensibilizzare sugli effetti del morbo di Alzheimer. Il gioco cerca di simulare gli effetti della patologia mettendo i giocatori nelle condizioni di dover esplorare degli ambienti pieni di oggetti, alcuni dei quali riconoscibili e altri no.

"Forget-Me-Knot mette il giocatore nello stesso stato di confusione che attanaglia il personaggio protagonista", ha detto Tarvet in un comunicato stampa. "Il giocatore così si trova nelle stesse condizioni di un paziente affetto dal morbo di Alzheimer. Deve esplorare la stanza e farsi un'idea della sitazione sulla base delle foto, delle lettere, degli indizi lasciati sugli scaffali e nei cassetti".

La peculiarità dei videogiochi di mettere nei panni di persone con gravi patologie cognitive non è ancora sfruttata a dovere. Ciò nonostante abbiamo dei casi esemplari, come quelli di Dys4ia e di Depression Quest, dedicati rispettivamente alla disforia di genere e alla depressione. Ether One è invece un gioco reperibile su PlayStation Plus (gratuito questo mese all'interno della canonica promozione mensile del Plus) e, come Forget-Me-Knot, focalizzato sul morbo di Alzheimer, anche se all'interno di un contesto più ludico.

Altri esempi sono Elude, ancora una volta sulla depressione; That Dragon, Cancer, una lettera d'amore al figlio malato di cancro; e Alz, un breve web game sull'Alzheimer.

Si stima che circa 44 milioni di persone oggi soffrano del morbo di Alzheimer, e si prevede che tale numero possa aumentare fino a 75,6 milioni entro il 2030. I dati provengono dalla Alzheimer's Association.

Forget-Me-Knot è stato realizzato da Tarvet per il Digital Graduate Show organizzato dalla Abertay University per il mese di maggio, e per questo al momento non è dato sapere se verrà commercializzato o reso pubblico in una qualche forma.

1 Commenti
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DrossBelly13 Maggio 2015, 10:00 #1
Mi sa che non hanno la minima idea di come ci si sente (d'altronde come si potrebbe), ho avuto due casi in famiglia e nemmeno io che l'ho vissuta giorno dopo giorno potrei farvi un'idea degli sguardi persi iniziali, il pianto disperato di chi non sa dove è, perchè è li, chi è se stesso e chi lo guarda e gli parla dicendo di calmarsi....poi inizia a capire che il vuoto in testa..inutile che ve lo spieghi perchè a volte ci metto 3 ore a parole

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