Ubisoft e gli inconvenienti dei titoli tripla A
Alex Hutchinson, creative director di Assassin's Creed 3, ritiene che il concetto stesso di titolo tripla-A possa costituire un serio problema per l'industria.
di Davide Spotti pubblicata il 10 Marzo 2012, alle 11:01 nel canale VideogamesCreativeUbisoftAssassin's Creed
Secondo Alex Hutchinson, creative director di Assassin's Creed 3, il concetto stesso di titolo tripla-A e tutto quanto ne consegue in termini di potenza grafica e dimensioni, può rappresenta un serio problema per l'industria stessa.
Nel corso di un'intervento in occasione della Game Developers Conference 2012, intitolato "Realizzare Giochi da Vendere", Hutchinson ha dichiarato di immaginarsi due possibili (e negative) evoluzioni future per l'industria. La prima riguarda una progressione piuttosto "cinica" del media, volta unicamente al conseguimento di profitto e alla realizzazione di denaro.
Per quanto riguarda la seconda prospettiva si parla invece di una "massiccia corsa agli armamenti", nella quale gli studi saranno impegnati nello "spingere sulla fedeltà grafica e lavorare sulle dimensioni crescenti dei titoli".
"Pensiamo a questa spinta come ad un propagarsi tumorale. Credo che tale prospettiva renderà i blockbuster tripla-A come l'ultimo dei dinosauri. Secondo il mio punto di vista i giochi devono avere l'obiettivo di educare le persone, di intrattenerle, o almeno di puntare sulla componente artistica. Se non si investe su questi aspetti... credo proprio che dovremo affrontare momenti difficili".
18 Commenti
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- corsa agli armamenti
Se la seconda la considera un cancro, quindi, rimane come ovvia conseguenza che bisogna perseguire la prima
Battute a parte, a mio parere è un ragionamento che non ha molto senso. Devono essere le aziende produttrici di giochi a trovare l'equilibrio tra "mastodonticità" del titolo, tempi di uscita e costi.
Se sapranno creare titoli di qualità ed equilibrati venderanno, altrimenti avranno sbagliato strategia di sviluppo.
Come al solito Ubisoft è fonte illimitata di barzellette, e idioti di turno con le loro stupide dichiarazioni.
ah, ho capito! alle sh toccherà sganciare più grano per aggiornarsi e stare al passo coi tempi, non potranno più riciclare a raffica dalle produzioni precedenti..
eh già, che avvenire oscuro
Come al solito Ubisoft è fonte illimitata di barzellette, e idioti di turno con le loro stupide dichiarazioni.
Straquoto. Sono i più disonesti, subdoli e meschini. Spero falliscano.
Dopo lo scherzetto del loro DRM always online hanno perso qualsiasi stima o rispetto avessi di loro.
Non importa che titoli rilasciano, da me non avranno un centesimo.
Cos'è una giustificazione sul fatto che il prossimo AC non debba necessariamente essere decente a livello grafico oppure vasto in dimensioni altrimenti ci sarà una "progressione piuttosto cinica del media, volta unicamente al conseguimento di profitto e alla realizzazione di denaro"... perché far uscire un titolo dello stesso brand all'anno non è pensare al profitto sfruttando il traino dei fan?
Oppure una "massiccia corsa agli armamenti" per impegnarsi nello "spingere sulla fedeltà grafica e lavorare sulle dimensioni crescenti dei titoli", come se già adesso non esistessero titoli solo grafica e zero contenuti?
Poi l'ultimo punto "Secondo il mio punto di vista i giochi devono avere l'obiettivo di educare le persone..." quale titolo di punta Ubisoft mira sull'educare le persone? AC? Far Cry 2? Splinter Cell? Driver?
La più bella riflessione che potrebbero fare alla Ubi è come evitare di trasformare in spazzatura ogni brand che gli capita nelle mani.
Come no, aspetta che arrivi la prossima generazione di consolle e vedrai che corsa. La maratona sarà una passeggiata de salute...
Prima chiedono più potenza e poi se ne lamentano. Mah...
EA potrebbe prendersela, credo ci tenga ad essere lei la peggiore
Sul discorso di coerenza credo che ci troviamo tutti d'accordo. Appare evidente che quì si predica bene ma si razzola male. Se è da loro che dovrebbe venir l'esempio siamo proprio destinati ad un futuro tetro.
Sembra che ci sia nell'aria un virus di demenza contagiosa analizzando le dichiarazioni di alcuni "pensatori" d'azienda. Spero incontrino un vaccino a breve. Non vorrei infettassero tutti i potenziali clienti.
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