Tim Schafer ottimista sulle sorti future del crowdfunding

Tim Schafer ottimista sulle sorti future del crowdfunding

Il fondatore di Double Fine ha espresso le proprie opinioni sui nuovi metodo di finanziamento, anche in relazione allo sviluppo di Psychonauts 2.

di pubblicata il , alle 19:31 nel canale Videogames
 

Tim Schafer, leader di Double Fine Productions, ha espresso pareri positivi sulle sorti del crowdfunding come metodo di finanziamento e pubblicazione di determinati progetti. A suo dire questo meccanismo è in grado non solo di lasciare ulteriori libertà creative agli sviluppatori, ma anche di essere funzionale per quei prodotti che puntano ad ottenere propositi ulteriori rispetto al crowdfunding stesso. Al contempo l'auspicio suo è che il mercato metta in secondo piano i finanziamenti di titoli dalla portata molto limitata e invece si crei una sinergia tra differenti metodi di investimento, accomunati da uno scopo comune per i progetti più grandi.

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In passato i publisher non hanno sostenuto Psychonauts 2 nella misura ritenuta più idonea da parte di Schafer per iniziare il progetto. Per sua stessa ammissione ci fu un tentativo di approcciare il mercato già nel 2011, ma non ci fu modo di raggiungere un accordo soddisfacente, per lo meno dal punto di vista di Double Fine. Il nuovo criterio permette quindi di ricevere denaro da più fonti e questo fattore migliora anche le relazioni con i principali finanziatori. Psychoanuts 2 sarà sviluppato con denaro proveniente da tante direzioni, in parte grazie a soldi provenienti dallo studio stesso, in parte da grossi finanziatori esterni. Quando queste risorse verranno sommate alle liquidità messe a disposizione dai backer e dagli investitori attraverso la piattaforma Fig, Schafer avrà raggiunto l’obiettivo che si era prefissato.

“Percepiamo di aver messo insieme il budget di Psychonauts 2 tenendo presente quello che avremmo potuto ottenere da ogni singola fonte. Molto del mio tempo è stato speso pensando a come la persona che ci dava denaro avrebbe potuto avere fiducia di non perdere quei soldi. E’ difficile convincere una singola compagnia a sostenere questo procedimento. Non sto dicendo che siano il male o siano strani; anch’io, se fossero miei soldi, gradirei ricevere conferme che non finirò per perderli. Tuttavia questo genere di impostazione conduce le compagnie a lavorare in modi che non sono produttivi”, ha dichiarato il leader di Double Fine a Gamasutra.

Ed ecco quindi che il crowdfunding entra in scena per rendere le cose un po’ più agevoli. Impostando il proprio progetto in questi termini, Schafer fa notare che anche i publisher tradizionali dimostrano una miglior apertura e disponibilità al dialogo.

“Ai publisher piace perché riduce una parte dei rischi, apprezzano che tu stesso ti sia fatto carico di un rischio monetario. Inoltre sono favorevoli al crowdfunding perché dimostra che c’è interesse da parte del pubblico. Funziona per loro e funziona per noi, e credo sia un buon modo per gestire la cosa”.

Secondo Schafer questo tipo di approccio può condurre lo sviluppo di videogiochi in una direzione più simile a quella delle produzioni cinematografiche, dove il denaro proviene da più finanziamenti anziché da un unico accordo con un singolo publisher. Le speranze dello sviluppatore americano sono pertanto rivolte ad una costante crescita di questo nuovo modello economico, al punto da renderlo a tutti gli effetti parte integrante dell’insieme e una costante nel mercato.

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“I film sono fatti con denaro proveniente da direzioni diverse. Vengono messi insieme questi budget da qualunque direzione. Ci stiamo allontanando dal modello tradizionale nel quale una sola compagnia fa tutto quanto. Quando abbiamo realizzato Broken Age si percepiva il fattore novità. Al giorno d’oggi molta gente non nota nemmeno le campagne di crowdfunding. Desidero che questa dinamica sia parte integrante del modo in cui realizzeremo giochi in futuro. Voglio che sia un metodo reiterabile, per così dire. In passato sembrava una furbata, e non è il caso che venga percepito in questo modo”.

Nonostante tutto Schefer rimane anche consapevole del fatto che alla base del crowdfunding sussistono alcune questioni irrisolte, per questo motivo ha precisato che piattaforme come Fig prevedono di dividere, in proporzione, i profitti derivati da ogni singolo progetto con le persone che l’hanno reso possibile. Peraltro, allo stato attuale, questa opzione è disponibile solamente negli Stati Uniti, ma potrebbero esserci ulteriori evoluzioni nel prossimo futuro.

1 Commenti
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Madcrix11 Febbraio 2016, 12:38 #1
Tim Scammer, questo giro è la volta buona che ammazza il crowdfunding sul serio
https://www.youtube.com/watch?v=hFX0f_YUn1I

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