OnLive chiude e vende tutto a Sony

OnLive chiude e vende tutto a Sony

Finisce l'avventura del gruppo che è stato pioniere nel settore del cloud gaming. La tecnologia di OnLive adesso è di proprietà di Sony.

di pubblicata il , alle 09:21 nel canale Videogames
 

OnLive ha fatto sapere di aver terminato tutte le sue operazioni e di aver venduto la tecnologia alla base del cloud gaming alla divisione videoludica di Sony. Si conclude così uno dei tentativi più decisi di rivoluzionare l'industria dei videogiochi e il modo di elaborare la grafica.

OnLive

D'altra parte, Sony Computer Entertainment sembra intenzionata a investire massicciamente sul cloud gaming, visto che si impossessata della tecnologia di OnLive dopo aver acquisito Gaikai nel 2012 per 380 milioni di dollari. Il servizio di game streaming di Gaikai è alla base di PlayStation Now, che consente di fare lo streaming dei giochi dai data center Sony alle console permettendo di giocare titoli di precedente generazione su PS4.

Fra i vari asset di OnLive, adesso diventano di proprietà di Sony Computer Entertainment anche tutti i brevetti relativi alle "innovazioni nel cloud gaming". OnLive è stata una compagnia pioniere nel trasferire l'elaborazione della grafica dal locale al cloud, permettendo di avere giochi con grafica avanzata anche sugli smartphone e i tablet.

La sua strategia è stata in seguito adottata anche da diverse altre compagnie, come la già citata Gaikai, ma anche NVIDIA e le startup Shinra Technologies e Improbable.

"Queste acquisizioni strategiche ci danno la possibilità di offrire nuove opportunità ai giocatori, conferendo a Sony un formidabile portfolio di proprietà nel cloud gaming. Per l'ennesima volta dimostriamo ai nostri fan di voler continuamente innovare il gaming su PlayStation", ha detto Philip Rosenberg, president of global business development di Sony Computer Entertainment.

OnLive ha offerto fino a oggi servizi in abbonamento e noleggio dei giochi elaborati tramite il cloud. Gli utenti continueranno ad avere accesso ai servizi di OnLive fino al 30 aprile, ma da oggi in poi non dovranno più pagare per utilizzarli. Chi ha rinnovato l'abbonamento oltre il 28 marzo, inoltre, riceverà un rimborso. Nel momento in cui saranno risolte tutte queste pendenze, poi, OnLive cesserà di esistere come compagnia e terminerà tutte le sue operazioni.

L'imprenditore della Silicon Valley Steve Perlman aveva fondato OnLive nel 2007. Il suo scopo era fornire videogiochi con grafica di alta qualità su qualsiasi dispositivo e senza la necessità di dover procedere a lunghe installazioni. Si sarebbe potuto giocare istantaneamente da qualsiasi PC, dalla console OnLive e dall'iPad, oltre che tramite gli altri dispositivi mobile.

Nel periodo di massimo splendore, OnLive è arrivata ad avere fino a 200 impiegati. Ma uno dei suoi più grandi limiti è stato quello di fornire videogiochi a 720p e a 30fps, mentre i videogiocatori negli ultimi anni sono passati ai 1080p e ai 60fps. Ha cercato di migliorare i propri servizi nel corso degli anni, e di adeguarli alle esigenze dei giocatori di oggi, ma altri competitor, come NVIDIA, nel frattempo sono riusciti a creare servizi di cloud gaming più competitivi, e ci riferiamo ovviamente a Grid.

Nel 2012 OnLive aveva già presentato istanza di fallimento, quando le sue attività vennero rilevate da Lauder Partners. Fra i principali investitori in OnLive troviamo HTC, che ha sostenuto l'azienda con 1,8 miliardi di dollari, e British Telecom.

Oltre che per le altre applicazioni, il cloud gaming sarà un asset strategico molto importante nella lotta tra le nuove console, che hanno bisogno di assistenza da remoto nell'elaborazione della grafica richiesta dalla nuova generazione. Anche Microsoft, molto presto, dettaglierà i suoi piani sul cloud gaming.

7 Commenti
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demon7703 Aprile 2015, 10:02 #1
onlive ci ha provato esageratamente presto.. la connettività non è sufficiente, lo sarà (forse) tra qualche anno ancora.

Sony è stata furba, se la compra adesso che è in difficoltà per mettersi in tasca tutte le proprietà intellettuali necessarie domani.
GabrySP03 Aprile 2015, 10:31 #2
evidentemente hanno scoperto quella costante fisica chiamata "c" che rende il cloud gaming impossibile per definizione (a meno di usare connessioni basate su tunnel sotterranei riempiti di neutrini svizzeri)
*sasha ITALIA*03 Aprile 2015, 11:30 #3
io provai OnLive in beta con la mia 8 Mbit ed andava senza alcun problema.
izzyfor03 Aprile 2015, 13:21 #4
Non era poi difficile capire che non puoi cambiare migliaia di server ogni 5 anni per star dietro al progresso tecnologico di televisioni, console e pc. Senza contare che il cloud fa affidamento su qualcosa di incontrollabile, cioè lo sviluppo della rete nei vari paesi. Forse forse per i giochi mobile...
argent8803 Aprile 2015, 13:22 #5
Io lo provai tempo fa sull' Xperia Play in 3g ed era fenomenale!
Nessun lag rilevato e grafica oltre ogni aspettativa realistica per l'apparecchio.
Bestio03 Aprile 2015, 14:24 #6
Mah io ho provato il nVidia GRID ma la latenza è veramente altissima, quasi mezzo secondo, e ho una 20mbit in fast.

Originariamente inviato da: GabrySP
evidentemente hanno scoperto quella costante fisica chiamata "c" che rende il cloud gaming impossibile per definizione (a meno di usare connessioni basate su tunnel sotterranei riempiti di neutrini svizzeri)


Infatti, dovrebbero mettere server in ogni nazione per rendere la cosa un minimo fruibile.
NoX8304 Aprile 2015, 07:37 #7
Originariamente inviato da: GabrySP
evidentemente hanno scoperto quella costante fisica chiamata "c" che rende il cloud gaming impossibile per definizione (a meno di usare connessioni basate su tunnel sotterranei riempiti di neutrini svizzeri)


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