Lo distoglieva da Assassin's Creed 3: padre uccide figlia di un mese
Sono stati dati otto anni a Mark Sandland, colpevole di aver ucciso la figlia di cinque settimane durante una sessione ad Assassin's Creed 3. Il movente è agghiacciante.
di Nino Grasso pubblicata il 12 Luglio 2014, alle 10:31 nel canale VideogamesAssassin's Creed
57 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUccidere la propria figlia, una bambina di un mese, non sei a posto con la testa, e il giorno che dovesse rinsavire si rende conto di ciò che ha fatto non vorrei essere nei suoi panni, non c'è peggior tortura del rimorso.
Riguardo il titolo dell'articolo in effetti somiglia molto a quelli di Emilio Fede...
No tranquillo, solo in italia le pene sono leggere.
In Italia le pene sono direttamente proporzionali al grado sociale o alla forza economica. C'è chi distrugge una banca rapinando i risparmiatori mandando all'aria la terza banca d'Italia e passa nel dimenticatoio, (MPS), chi froda il fisco e fa 4 ore alla settimana di assistenza sociale, mai vista una pena del genere, poi c'è il povero Cristo che non riesce a pagare una cartella esattoriale gli viene confiscato tutto.
La regola in oggetto viene stravolta quando ci sono le carceri da svuotare per sovraffollamento o perché qualcuno di importante ha bisogno di essere "graziato"
Poi ci sarebbe una terza categoria, gli immigrati che delinquono, questi sono quasi sempre a piede libero...
È un gioco di m...a!
Come cacchio si fa ad ammazzare i lupi che ti saltano addosso???
Tra un po' mollo tutto!
Da quel che leggo gli ergastolani devono essere delle specie di giustizieri. Senza contare che il codice penale statunitense prevede già la pena di morte, ma evidentemente non in questo caso.
Immagino non vi sfiori nemmeno l'idea che una persona possa cambiare o pentirsi. Magari guarire, visto che questo caso mi sembra abbia del patologico. Certo non potrà rimediare, ma credo che se si rendesse effettivamente conto di ciò che ha fatto, una (gli auguro lunga) vita di dolore e rimpianto non sarebbe affatto una pena lieve.
Io consiglio un serio esame di coscienza.
La regola in oggetto viene stravolta quando ci sono le carceri da svuotare per sovraffollamento o perché qualcuno di importante ha bisogno di essere "graziato"
Poi ci sarebbe una terza categoria, gli immigrati che delinquono, questi sono quasi sempre a piede libero...
Anche l'orientamento politico ha un certo peso in alcuni casi
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".