La risposta di Lik-Sang a Sony
Continua la diatriba tra il rivenditore online Lik-Sang e il colosso nipponico.
di Rosario Grasso pubblicata il 27 Ottobre 2006, alle 09:51 nel canale VideogamesSony
Continua la diatriba tra il rivenditore online Lik-Sang e il colosso nipponico.
di Rosario Grasso pubblicata il 27 Ottobre 2006, alle 09:51 nel canale Videogames
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoC'è una bella differenza fra consumatore privato e commerciante! Tu paghi il dazio doganale perché in Italia funziona così. Ma in molti paesi la vendita via internet è un vero problema. Tramite l'utilizzazione di punti franchi nei paesi occidentali, determinati importatori sfruttano ditte come Lik-Sang (e con piena consapevolezza di quest'ultima che guadagna su queste cose), per vendere prodotti a prezzi notevolmente più bassi rispetto ai rivenditori ordinari. Le legislazioni della maggior parte dei paesi non sono ancora adattate ad un commercio come questo e non proteggono a sufficienza i rivenditori ordinari. Quando il privato acquista online questi prodotti, di fatto il prezzo che pagano non è più alto perché i dazi doganali vengono aggirati in questo modo. Inoltre il prodotto, proveniendo da una ditta orientale è fatturato al prezzo di acquisto in quel paese, che ovviamente è notevolmente più basso.
L'unico sistema di evitare questo tipo di vendite è passare attraverso la legge sulla concorrenza sleale. Poiché quando qualcuno può permettersi di vendere prodotti a costo notevolmente ridotto visti i suoi canali d'importazione che utilizzano dei sistemi come quelli di Lik-Sang, se il prezzo di vendita finale è inferiore al prezzo minimo dell'importatore europeo, di fatto sta effettuando quella che legalmente è definita una vendita sottocosto. Se il sottocosto non è limitato nel tempo (azione promozionale) è un atto di concorrenza sleale.
Per farti un esempio concreto, in Svizzera, che si sta dotando di una legislazione che contempla anche questi casi finalmente, hanno utilizzato la legge sulla concorrenza sleale per far chiudere una ditta che vendeva sigarette online. Spiego brevemente il sistema utilizzato:
Questa ditta aveva affittato un deposito ad uno dei punti franchi elvetici (ovvero dei luoghi in cui le merci dirette all'estero transitano e non entrano nel paese in cui è sito il punto franco e sono dunque esenti da dazi doganali). Da qui comandavano quantità industriali di sigarette dai paesi orientali, pagando l'equivalente di 90 cts. di Euro a pacchetto. Sempre da qui, tramite l'utilizzo di pochi computer, queste sigarette venivano vendute online a privati in diversi stati europei e del nord america e spedite per posta. Prezzo finale, circa 1 Euro e 90 a pacchetto!!! Ogni giorno vendevano 30'000 pacchetti di sigarette in questo modo, realizzando un utile GIORNALIERO di 30'000 Euro!!! E aggirando tasse, dazi e balzelli vari (compreso il sovrapprezzo del pacchetto applicato dai vari stati per finanziare le spese pubbliche generate dal consumo di tabacco).
E i problemi con questi canali di commercio non finiscono qui. Per continuare con quest'esempio, questa ditta utilizzava all'incirca 50 impiegati che venivano assunti tramite ditte di collocamento interinale (perché naturalmente una ditta che lavora in questo modo può venir chiusa da un giorno all'altro), persone che dunque vedevano i loro salari decurtati anche del 33% e che rischiano di rimanere a casa da un giorno all'altro.
Vi sono due soli modi per evitare situazioni simili. Agire contro l'importatore o contro l'esportatore consapevole di come vengono venduti i suoi prodotti. In questo caso Sony ha agito contro l'esportatore, tagliando il problema alla radice.
Per quanto concerne il tuo caso, certo tu pagavi le imposte doganali (come normale), ma acquistavi i tuoi prodotti probabilmente ad un prezzo inferiore rispetto ad un acquisto effettuato presso i canali di vendita europei. Non fai nulla di illegale in principio, fintanto che i tuoi prezzi di vendita rimangono nella zona di prezzo di quelli dell'importatore europeo (come sicuramente era, visto che pagavi i dazi doganali). In altre parole tagliavi il mediatore e ti rifornivi direttamente alla fonte. In ogni caso è bene che tu sia consapevole del fatto che non tutti i negozi possono, o vogliono, fare come facevi tu e di conseguenza i tuoi prezzi erano verosimilmente inferiori rispetto a quelli di altri rivenditori al dettaglio. Nulla di male e nulla di illegale ad ogni modo nel tuo caso.
è bene che tu sappia però, che se le leggi che stanno nascendo ora avranno la connotazione che sembrano prendere, un giorno anche questo tipo di importazione con acquisti direttamente in paesi orientali quando vi sono a disposizione canali di vendita ufficiali europei, potrebbe divenire illecito.
ma da perfetto ignorante in materia, in questo esempio che hai portato che legge veniva infranta?
e, oltretutto, non capisco perché queste leggi dovrebbero punire chi si ingegna per dare un servizio migliore alla clientela e per aumentare ovviamente i propri guadagni, per tutelare invece chi non vuol fare l' imprenditore.
e, oltretutto, non capisco perché queste leggi dovrebbero punire chi si ingegna per dare un servizio migliore alla clientela e per aumentare ovviamente i propri guadagni, per tutelare invece chi non vuol fare l' imprenditore.
Non tutti i paesi fanno come Svizzera e Italia, in certi paesi la vendita al privato via internet non è tassata.
Lo scopo di questa legge non è tarpare le ali a queste persone. Purtroppo per fermare le altre, le cesoie si abbattono anche su di loro. In altre parole rimarranno presi nella trappola preparata per altri. Viene però ritenuto un sacrificio accettabile. Oltre a soddisfare i grandi importatori europei che ovviamente hanno molto peso politico...
No...in realtà a Hong Kong si trovano le console Giappo...a volte anche europee...
Molte volte già moddate...
qui qualcuno racconta un fracco di balle...
http://www.dailytech.com/article.aspx?newsid=4716adesso pare che l'illecito sia caratterizzato dal fatto che i prodotti venduti non fossero conformi alle norme di sicurezza del paese in cui venivano importati/venduti...
... e sony nega di aver nulla a che fare con la chiusura di Lik-Sang
bah!
adesso pare che l'illecito sia caratterizzato dal fatto che i prodotti venduti non fossero conformi alle norme di sicurezza del paese in cui venivano importati/venduti...
... e sony nega di aver nulla a che fare con la chiusura di Lik-Sang
bah!
Andrebbe letta la sentenza per sapere esattamente se era tutto quanto li...
Normalmente quando qualcuno chiede qualcosa in giustizia fa valere 1 o più motivi per cui deve essergli dato ragione. Il giudice li esamina uno alla volta, ma dopo che ne trova uno corretto, spesso non entra nel merito degli altri dando ragione a chi ha intentato la causa sulla base del primo motivo e lasciando aperte le questioni relativamente agli altri (economia procedurale).
Letta la news, mi viene da dire ancora complimenti ai dirigenti Lik-Sang per aver violato le leggi sulla privacy ed essersi esposti pure ad un risarcimento danni personale enon legato alla società... se fossi uno dei loro avvocati sarei in preda alla disperazione in questo momento...
P.S.: ma perchè credi che le leggi sulla privacy di Honk Kong siano come quelle italiane? Sony la prossima volta intentasse la causa
P.S.:Lik-Sang non la conoscevo, ora il suo sito è tra i miei preferiti, il prossimo prodotto sony che compro me lo faccio spedire da loro.
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