L'Antitrust italiana contro Google, Apple, Amazon per 'pratiche commerciali scorrette'
L'Antitrust italiana ha avviato un'istruttoria contro Google, iTunes di Apple, Amazon e Gameloft per verificare la liceità di alcuni modelli utilizzati sugli store virtuali di applicazioni
di Nino Grasso pubblicata il 19 Maggio 2014, alle 10:31 nel canale VideogamesAppleGoogleAmazon
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo fin'ora non ho cacciato 1 cent e mai lo farò, ma molte persone sono deboli di portafogli e rischiano di cadere in una spirale dove un giorno spendi 5 euro, poi altri 5... magari 10 la prossima ancora perchè hai uno sconto... e va a finire che hai speso una 50ina d'euro come niente in un'app che oggi va di moda e domani non c'è più.
Sempre senza considerare persone con casi patologici da gioco!!!
Come dice l'antitrust... meglio sapere quanto paghi subito.. mettimi un prezzo al gioco e vaff*** ma basta con questo odiosissimo PAY TO WIN!!!
Io fin'ora non ho cacciato 1 cent e mai lo farò, ma molte persone sono deboli di portafogli e rischiano di cadere in una spirale dove un giorno spendi 5 euro, poi altri 5... magari 10 la prossima ancora perchè hai uno sconto... e va a finire che hai speso una 50ina d'euro come niente in un'app che oggi va di moda e domani non c'è più.
Sempre senza considerare persone con casi patologici da gioco!!!
Come dice l'antitrust... meglio sapere quanto paghi subito.. mettimi un prezzo al gioco e vaff*** ma basta con questo odiosissimo PAY TO WIN!!!
tutti la pensiamo come te, il punto è che rende di più in termini economici questo metodo, che non un pagamento iniziale e basta
perché?
io compro un computer(gli smartphone alla fine sono computer che telefonano)e mi costringono a comprare il software(senza il quale non posso usufruire del prodotto) attraverso un solo canale di distribuzione,in qualsiasi altro mercato un'azione del genere avrebbe fatto gridare allo scandalo nel mercato informatico invece si accetta tutto.
In un paese strozzato da oligopoli e ordini professionali, l'antitrust corre dietro a queste scemenze.
Che per carità che sia scorretto non ci piove, ma come si dice la pagliuzza nell'occhio...
trasformare le librerie in supermercati dove si vendono migliaia di copie di libri di cucina o autobiografie di calciatori con lo sconto al 50% è il sogno dei distributori ma sarebbe la morte dell'editoria.
mi fa piacere che compri molti libri,pensa un po che oltre a comprarne e leggerne molti io li vendo pure
se uno vuole risparmiare prende l'edizione meno pregiata,cambia la carta e la rilegatura ma il contenuto è identico.
Tipica mentalità anti-mercato italiana.
Il risultato è che quando entro in una libreria e vedo libri a 20 euro, scappo.
Perchè semplicemente non me li posso permettere.
E la cosa divertente di questa mentalità, è che alla lunga a perderci di più non è certo il consumatore.
Il problema poi non sono certo i libri, gli oligopoli seri si sono presi delle rendite di ben altro valore: avvocati, commercialisti, notai, farmacie. Lì il discorso purtroppo è diverso, le giustificazioni però son sempre le stesse.
Il risultato è che quando entro in una libreria e vedo libri a 20 euro, scappo.
Perchè semplicemente non me li posso permettere.
E la cosa divertente di questa mentalità, è che alla lunga a perderci di più non è certo il consumatore.
Il problema poi non sono certo i libri, gli oligopoli seri si sono presi delle rendite di ben altro valore: avvocati, commercialisti, notai, farmacie. Lì il discorso purtroppo è diverso, le giustificazioni però son sempre le stesse.
guarda che non è mentalità anti mercato italiana,in tutto il mondo ci sono limiti o divieti sugli sconti inferiori al prezzo di produzione.
fare uno sconto del 20% su un libro vuol dire vendere sottocosto,se uno non può permettersi i 9,50€ di un libro in uscita dovrebbe avere la possibilità di una versione economica o di una versione digitale non della stessa versione venduta in perdita.
non è normale che i 3 maggiori distributori vendano volumi con coperta rigida al prezzo di brossure,soprattutto perché questi distributori sono anche editori e decidono il prezzo all'ingrosso.
il limite sullo sconto dei libri(sarebbe meglio chiamarlo vendita sottocosto)mica lo hanno voluto Feltrinelli o Mondadori,fosse per loro venderebbero in perdita fino alla morte del concorrente.
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