In UK giro di vite per gli inserzionisti che chiedono visibilità agli Youtuber
L'Authority britannica sulla pubblicità vuole analizzare meglio come i grossi brand stanno lavorando con gli Youtuber e i blogger per promuovere i loro prodotti e i loro servizi.
di Rosario Grasso pubblicata il 12 Marzo 2015, alle 08:31 nel canale VideogamesDurante l'annuale conferenza dell'ISBA (Incorporated Society of British Advertisers), Guy Parker, CEO della Advertising Standards Authority (ASA), ha rivelato che il consiglio del regolatore sulla pubblicità discuterà a breve il problema dell'apparizione dei prodotti legati ai grandi brand all'interno dei video su Youtube o di altri contenuti di tipo video blog.
Il caso è partito dopo l'incessante pubblicità fatta da Oreo, la multinazionale dei biscotti, che ha chiesto ad alcuni celebri Youtuber di far apparire i suoi prodotti all'interno dei video. La Asa si è espressa su questa situazione, dicendo che non era stato chiaramente indicato che quelle apparizioni erano in realtà una forma di pubblicità retribuita.
"Gli Youtuber stanno collaborando con noi", ha detto Parker. "Vogliono stabilire un confine il più netto possibile tra ciò che è pubblicità e ciò che non lo è". Youtuber e vlogger in realtà stanno chiedendo un aiuto contro quelle società e quelle PR che fanno pressioni affinché si mostrino prodotti brandizzati all'interno dei video, sostiene l'Authority.
Queste PR, infatti, forniscono gratuitamente prodotti in cambio di visibilità e continuano a farlo se i vlogger e i giornalisti ne parlano bene, sfumando in maniera fin troppo eccessiva il confine tra recensione e pubblicità. Ma il vlogging è sottoposto alle norme sulla pubblicità del Regno Unito e quindi a indagini su eventuali pagamenti e controllo sui contenuti da parte degli inserzionisti.
Solamente nel 2014, l'Authority sostiene di aver ricevuto oltre 37 mila denunce sulla pubblicità non regolamentata sui video blog. E questo la spinge a prendere una decisione netta sul problema, con una prima discussione prevista per venerdì.
Naturalmente si tratta di un problema molto ampio che riguarda in grande misura il mondo di internet e il settore dei videogiochi, dove gli Youtuber hanno acquisito un ruolo rilevante. Con la risalita recente dei vlog e con l'importanza sempre maggiore che stanno acquisendo Youtuber e affini diventa sempre più urgente una presa di posizione da parte delle istituzioni, con la necessità di avere leggi chiare in proposito esattamente come le si hanno per la TV.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon ci posso credere!!!
Ma dai è uno scherzo!! Esattamente come avviene in alcune testate giornalistiche online che spacciano la pubblicità ad Amazon come se fosse una news.... ahahahColpito e affondato
ahahahah
GRANDE!!!
EPIC
Medaglia Subito.
su tom il livello è ormai MOLTO più basso che qui... al confronto Nino è un vate del giornalismo italiano
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