Il genere RTS si trova ad un punto morto
A dichiararlo è stato Chris Lena, producer attualmente impegnato su End of Nations.
di Davide Spotti pubblicata il 01 Marzo 2012, alle 17:31 nel canale VideogamesChris Lena, producer di End of Nations, è convinto che il genere RTS si trovi ad un punto morto, senza riuscire a trovare nuovi spunti d'innovazione. Secondo il suo punto di vista molti strategici usciti recentemente sul mercato sono realizzati molto bene, ma non si preoccupano di offrire nuove idee e di stupire i giocatori.
"Penso che ci siano un sacco di grandi RTS sul mercato. Stanno semplicemente offrendo le medesime cose che hanno sempre dato", ha dichiarato Lena nel corso di un'intervista a Videogamer. "Penso che molta gente approvi tale formula e che funzioni, e non si può discutere sulla popolarità di alcuni di questi titoli, si tratta di grandi giochi".
Lena ha poi aggiunto che spesso il panorama mainstream non si sposa con l'idea di un titolo strategico basato sulla competizione. End of Nations si propone infatti di andare in controtendenza da questo punto di vista.
"Per molta gente l'idea di entrare e giocare un match PvP in un RTS è estremamente pauroso. Riteniamo di poter allargare la nostra audience in un paio di modi".
"La mancanza di una costruzione della base è in realtà un grande vantaggio per l'utente medio. Non si devono gestire tutte queste strutture per la mappa. Già il fatto che sia multiplayer non comporta un'esperienza 1vs1, si può essere il ventottesimo componente di un team e dare solamente una mano su cose piuttosto semplici".
End of Nations è un MMORTS dotato di un'ampia struttura social e verrà lanciato in versione free-to-play. Al momento non è ancora stata confermata la data di lancio.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSecondo me un'ostacolo alla fruizione degli Rts, è la poco accessibilità che ha questo genere. A differenza di altri generi come gli fps, o action-gdr, per poter apprezzare un Rts ci vuole pazienza, dedizione e molta conoscenza delle tattiche giuste da adottare, e questo scoraggia molta gente a cimentarsi con questi giochi.
E' molto più semplice ed immediato giocare ad un fps, dove spari ad ogni cosa che si muove, piuttosto che passare delle ore per completare una mappa di uno strategico, adottando la strategia giusta, e visto il mercato e l'utenza di oggi che chiede videogiochi sempre più facili, e che non richiedano troppo cervello per essere completati, non c'è da stupirsi se il genere degli Rts, è un pò in crisi.
Secondo me un'ostacolo alla fruizione degli Rts, è la poco accessibilità che ha questo genere. A differenza di altri generi come gli fps, o action-gdr, per poter apprezzare un Rts ci vuole pazienza, dedizione e molta conoscenza delle tattiche giuste da adottare, e questo scoraggia molta gente a cimentarsi con questi giochi.
E' molto più semplice ed immediato giocare ad un fps, dove spari ad ogni cosa che si muove, piuttosto che passare delle ore per completare una mappa di uno strategico, adottando la strategia giusta, e visto il mercato e l'utenza di oggi che chiede videogiochi sempre più facili, e che non richiedano troppo cervello per essere completati, non c'è da stupirsi se il genere degli Rts, è un pò in crisi.
altro che ore in sc2 perdi in 5-6 minuti di gioco se non sei skillato
Si lo so, ed appunto per questo a molti non va giù, perchè è più difficile vincere facile (ti piace vincere facile? bonciboncibobobo :asd, e per vincere serve tempo anche per imparare a giocare. Non so se ho reso l'idea...
La Korea non c'entra particolarmente, poteva andare avanti con Brood War all'infinito. Con SC2 hanno invece voluto fare un esport globale, da cui anche alcune semplificazioni nelle meccaniche che i non-koreani avrebbero faticato a digerire.
Il nocciolo del discorso comunque è "e-sport"... se si vuole un gioco competitivo non c'è molto spazio per l'innovazione.
Le "novità" che ha portato SC2 rispetto al predecessore (che nulla sono in confronto a quello che potrebbe avere un Company of Heroes ad es.) sono oggetto di feroci critiche da parte dei clienti e a 2 anni dall'uscita ancora fanno traballare il bilanciamento; persino le semplificazioni più logiche (ad es. selezione delle unità illimitata) sono mal viste perché abbassano la difficoltà del gioco e quindi riducono la differenza tra i progamer e gli altri.
sii, il discorso era chiaro, un pò come nel vecchio generals dove vs IA bastava fare 3 apocalypse 2 con gaitlin e 1 con PT per asfaltare qualsiasi cosa
Ambientato in Europa, anni 80, guerra tra NATO e Patto di Varsavia.
Per quelli che amano la WW2 non posso che consigliare Men of War: Assualt Squad, un gioco veramente stupendo e molto profondo.
Entrambi i giochi sono senza gestione delle risorse, ma vanno per punti rinforzo.
Le pietre miliari le conosciamo tutti, C&C, per me anche generals che ha voluto dare una piccola modifica, e Company of Heroes con un altro sistema di accumulo.
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