I profitti consentiti dall'exploit di Diablo III andranno in beneficenza
Blizzard ha informato i giocatori che il problema che ha causato la duplicazione dell'oro sui server americani è stato risolto. Ripristinata anche la casa d'aste.
di Rosario Grasso pubblicata il 13 Maggio 2013, alle 10:40 nel canale VideogamesBlizzardDiablo
Nella scorsa settimana, Blizzard è stata costretta a bloccare la sua casa d'aste a valuta virtuale e reale dopo un incidente di programmazione legato al lancio della Patch 1.0.8 di Diablo III, che causava la duplicazione dell'oro. Il problema è stato circoscritto ai server di gioco americani, ma è interessante seguire l'evolversi delle vicende per capire come funziona la casa d'aste e come i giocatori vi si approcciano, oltre che il modo di procedere di Blizzard in situazioni d'emergenza.
La casa d'aste e tutto il commercio in oro che le sta intorno sono tornati attivi anche negli Usa: Blizzard sta cercando di seguire un approccio onesto e pulito per ripristinare l'ordine e per riguadagnarsi la fiducia dei giocatori. John Hight, direttore di produzione per Diablo III, ha scritto un post sul forum ufficiale per informare i giocatori che adesso il problema è completamente risolto. Ha ammesso che il problema è dipeso da una svista nel codice della Patch 1.0.8, che è diventata disponibile nella prima parte della settimana.
"Il bug è stato il risultato di un errore di codifica che si è presentato quando abbiamo aumentato la dimensione dello stack dell'oro da 1 a 10 milioni", ha scritto Hight. "Ciò ha provocato un overflow sulle aste annuali che ha generato una maggiore quantità di oro. Solo un numero relativamente basso di giocatori ha così ottenuto i miliardi di gold necessari per sfruttare il bug, e solo 415 di questi giocatori hanno deciso di sfruttare questo exploit per perseguire interessi personali".
Visto che i giocatori hanno immediatamente segnalato a Blizzard la presenza dell'exploit, la software house californiana è stata in grado di ripulire la Patch 1.0.8 prima del debutto nelle altre nazioni, ed è per questo che il problema non si è presentato fuori dagli Usa.
"Abbiamo bloccato gli account che sembravano sfruttare il bug, così come quelli dei collaboratori intenzionati a fornire oro e oggetti agli exploiters", scrive ancora Hight. "Una volta confermato il coinvolgimento di uno degli account, abbiamo proceduto al ban o al rollback dell'account a seconda della sua attività".
Molti giocatori avevano chiesto un rollback completo dei server, ma Blizzard si è opposta a questa strada. Hight spiega il perché: "La stragrande maggioranza dei giocatori non è stata coinvolta dall'exploit, e non ci piace punire questi giocatori per il comportamento scorretto di altri. Molti giocatori hanno fatto in questo intervallo di tempo significativi progressi che hanno richiesto tempo e dedizione. Il nostro intervento ha quindi inteso preservare questi sforzi e al contempo bloccare gli exploiters".
Blizzard continua a lavorare per rimuovere l'oro decuplicato in modo da non inficiare l'economia del gioco, attraverso azioni mirate e azioni sugli account. Hight fa sapere che l'85% dell'operazione è stata portata a compimento e che Blizzard prenderà delle misure per evitare che si verifichino nuovamente exploit di questo tipo.
Donerà inoltre tutti i proventi ottenuti tramite le aste irregolari, tra cui anche le tariffe sulle transizioni e il denaro ricavato dagli exploiters, all'associazione Children’s Miracle Network Hospitals, che nel corso di 30 anni ha raccolto più di 4,7 miliardi dollari per 170 ospedali dedicati ai bambini che si trovano fra Stati Uniti e Canada.
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