Gruppo di scienziati chiede di rivedere le precedenti ricerche sulla violenza nei videogiochi

Gruppo di scienziati chiede di rivedere le precedenti ricerche sulla violenza nei videogiochi

Inviata una lettera alla American Psychological Association (APA), in cui si sollecita a utilizzare un processo scientifico oggettivo in vista di una rivisione delle ricerche sulla violenza nei videogiochi.

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Videogames
 

Un gruppo formato da 200 esperti tra docenti universitari, psicologi e ricercatori, sta svolgendo delle indagini con l'obiettivo di analizzare il più oggettivamente possibile il problema della violenza nei mass media, con specifico riferimento ai videogiochi. Una lettera è stata inviata alla American Psychological Association (APA), chiedendo di rivedere le precedenti ricerche alla luce delle più recenti indagini analitiche.

Il gruppo si riferisce in particolar modo alla risoluzione del 2005 sui videogiochi violenti della APA e alle posizioni politiche connesse alla materia. Secondo il gruppo di indagine, queste analisi sono segnate da difetti metodologici, pregiudizi ideologici, mentre le conclusioni sono basate su prove inconsistenti o deboli.

"La questione sulla violenza nei media e nei videogiochi continua a essere controversa sia tra il pubblico che all'interno della comunità scientifica", si legge nella lettera mandata alla APA. "In particolare in seguito alla sparatoria alla scuola elementare di Sandy Hook, a torto o a ragione, le attenzioni si sono focalizzate su questo tema. Tutto dipende da come le informazioni scientifiche vengono trattate, da come la politica può determinare i programmi scientifici e dalla credibilità delle argomentazioni dal punto di vista scientifico".

"Dal nostro punto di vista questa task force ha una straordinaria opportunità di cambiare il modo di vedere questo campo di ricerca, perseguendo un approccio meno ideologico e maggiormente basato sui dati".

L'Entertainment Software Association (ESA), il sindacato che tutela i diritti dei produttori di videogiochi, ha accolto favorevolmente la lettera, rimarcando che un numero crescente di ricerche non riesce a individuare la correlazione tra comportamenti violenti e uso dei videogiochi. In realtà, dice l'Esa, la violenza giovanile negli Stati Uniti è diminuita ai minimi valori degli ultimi 40 anni da quando esistono i videogiochi.

"Anche se non possiamo dire che i videogiochi sono responsabili di questo declino, il fatto che la violenza giovanile sia diminuita evidenzia come non ci sia correlazione tra problemi sociali e violenza nei videogiochi".

Nella risoluzione del 2005, la APA si impegnava a ridurre ogni tipo di violenza nei videogiochi e nei media interattivi presenti sul mercato. Riteneva che quei prodotti avrebbero potuto aumentare l'aggressività nei bambini in maniera più netta rispetto ai contenuti televisivi o ai film. APA esortava gli sviluppatori di videogiochi ad affrontare la questione e a tentare di circoscrivere le possibili conseguenze sociali negative per le azioni violente. Tuttavia, uno studio del 2010 pubblicato dal Journal of Youth and Adolescence e scritto dal Dr. Christopher Ferguson sosteneva che la depressione, e non i videogiochi violenti, sia un forte predittore dei comportamenti aggressivi e trasgressivi nei più giovani. Questa ricerca di Ferguson sta alla base delle richieste alla APA di altri studiosi circa l'opportunità di rivedere la risoluzione.

"I gruppo di difesa professionali hanno travisato alcuni elementi, propendendo spesso per messaggi sensazionalistici piuttosto che per una revisione attenta e oggettiva della scienza", ha detto Ferguson a GamesBeat via email.

5 Commenti
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san80d02 Ottobre 2013, 11:31 #1
tra i firmatari vi e' anche la boldrini?
carlottoIIx602 Ottobre 2013, 12:26 #2
ci si ferma alla domanda, vedere la violenza produce violenza?
probabilmente in qualcuno sì, ma non è sicuramente la causa della violenza.
il problema è la violenza come merce, a me onestamente fa schifo comprare un viodeo game dove si fa uso di violenza gratuita e non mi piace vedere "queist orrori". Per me quindi i viodeogiochi che usano violenza, così tanto per vendere, sono scadenti.
inoltre esorcizare la violenza, come nei film di bud e terence, rende il prodotto più gradevole.
biffuz02 Ottobre 2013, 12:32 #3
Un momento, la comunità Scientifica con la S maiuscola ha sempre detto che non esiste correlazione tra videogiochi e violenza. Sono gli pseudo-scienziati pagati dalle varie lobby (politiche, religiose o industriali che siano) che affermano il contrario.
Anni fa lessi una di queste "ricerche" secondo cui il videogioco preferito dai carcerati era uno di questi giochi violenti. Naturalmente tale "ricerca" ometteva di specificare che in quel periodo quel gioco era il più venduto in assoluto anche tra i NON carcerati. Ecco, questo è uno dei modi sicuri per identificare una ricerca pilotata...
hrossi02 Ottobre 2013, 18:40 #4
e prima dei videogiochi la violenza non esisteva quindi? Come facevano quindi ad essere così violenti senza videogiochi, in passato? E' proprio vero che ci stiamo rammollendo se abbiamo bisogno di aiuti esterni così fotorealistici per capire come fare per esprimere i nostri istinti primevi

Hermes
Baboo8503 Ottobre 2013, 13:06 #5
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
In realtà, dice l'Esa, la violenza giovanile negli Stati Uniti è diminuita ai minimi valori degli ultimi 40 anni da quando esistono i videogiochi.

"Anche se non possiamo dire che i videogiochi sono responsabili di questo declino, il fatto che la violenza giovanile sia diminuita evidenzia come non ci sia correlazione tra problemi sociali e violenza nei videogiochi".


Fine. E basta.

Uno e' violento di natura, per la situazione familiare e con gli amici, per la societa'.

Altrimenti io ero un pazzo psicopatico fanatico di armi (be' fanatico lo sono) che sparava a chiunque o li mozzava col Flak Cannon (Unreal) o col guanto-sega (Quake 3), che sgozzava la gente, rubava le auto, sfondava le vetrine dei negozi per rapinarli (GTA / Saint Row), ecc ecc.

Invece no, come TUTTI gli altri sani di mente in questo pianeta.


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