Final Fantasy XIV colpito da un attacco DDoS apparentemente inarrestabile

Final Fantasy XIV colpito da un attacco DDoS apparentemente inarrestabile

Square Enix è ancora alle prese con le difficoltà tecniche derivanti da un attacco DDoS lanciato lo scorso 16 giugno e ancora non completamente arginato

di pubblicata il , alle 11:01 nel canale Videogames
Square EnixFinal Fantasy
 

Un gruppo di criminali informatici sta portando avanti da qualche giorno un attacco organizzato contro i server del MMORPG Final Fantasy XIV: Square Enix non ha ancora risolto completamente il problema, con una serie di problematiche tecniche che hanno compromesso l'esperienza di gioco anche nella giornata di ieri, come è possibile verificare qui.

Final Fantasy XIV

L'attacco è iniziato nella giornata del 16 giugno ed è di tipo DDoS, Distributed Denial of Service, ovvero è stata utilizzata una considerevole rete di computer al fine esplicito di aumentare il carico di lavoro dei data center Square Enix. Sono stati colpiti soprattutto i data center nordamericani di Final Fantasy XIV.

Per i giocatori questo si traduce in instabilità nell'esperienza di gioco, disconnessioni e difficoltà ad effettuare il log-in.

I responsabili dell'attacco sono rimasti anonimi, e al momento non è chiaro neanche lo scopo dell'attacco. Square Enix ha fatto sapere di aver messo un team dedicato al lavoro sul problema, ma lascia intuire che questa mossa potrebbe non essere sufficiente, lasciando trasparire una certa preoccupazione riguardo alla situazione.

"Il nostro staff tecnico sta facendo il possibile per risolvere il problema", si legge nel post prima segnalato. "Ma l'attacco continua cambiando modalità operative. Continueremo a monitorare la situazione e a intervenire da tutti i punti di vista possibili".

Oggi gli hacker possono usare botnet sempre più competitive e difficilmente individuabili, perché coinvolgono non solamente tradizionali computer ma anche dispositivi smart dotati della possibilità di connettersi a internet, come stampanti, console da gioco, videocamere Wi-Fi e altri dispositivi di tipo IoT molto difficili da rintracciare.

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