Ex leader del programma indie di Nintendo rivela perché è stato costretto ad abbandonare Twitter
Dan Adelman, il leader del programma indie di Nintendo, ha lasciato la compagnia di Kyoto la scorsa settimana. Ecco perché.
di Rosario Grasso pubblicata il 05 Agosto 2014, alle 10:21 nel canale VideogamesNintendoTwitter
In un'intervista a Kotaku, Dan Adelman ha rivelato che Nintendo lo ha forzato ad abbandonare Twitter dopo che aveva scritto un commento a proposito della politica del region-locking, ovvero del blocco che impedisce di usare titoli acquistati in mercati differenti rispetto a quello in cui è stata comprata la console.
"Sono stato fortemente incoraggiato a rimanere fuori da Twiiter, o di scrivere solamente cose che non potessero nuocere all'azienda. Così dopo il commento sul region-locking mi hanno caldamente invitato a lasciare Twitter", sono le parole di Adelman. "Quando la gente ha iniziato a notare che non ero più attivo su Twitter, mi hanno detto che un PR avrebbe potuto continuare a mantenere in vita il mio profilo postando a nome mio. Ho pensato che era l'idea peggiore che avessi mai sentito, così ho lasciato Twitter e che il silenzio parli per me".
Il commento sul region-locking di cui si parla, che potete leggere cliccando qui, sembra del tutto innocuo: Adelman si è limitato a simpatizzare con un fan che si lamentava di non poter giocare ai titoli Nintendo giapponesi con la console acquistata nel Nord America.
Non è la prima volta che Adelman si oppone a Nintendo: lo scorso anno aveva esplicitamente criticato la compagnia di cui ha fatto parte negli ultimi nove anni per aver respinto un porting di un titolo indie con temi religiosi, The Binding of Isaac. "Forse dovremo rivedere l'intera scala di valutazione sui temi religiosi", diceva Adelman in quell'occasione. "Dovremmo essere un po' più flessibili nell'interpretazione di alcuni fenomeni e fare eccezioni per quei casi che lo richiedono".
Come noto, i giochi indie sono molto importanti nel mondo console come in quello PC. Mentre i grossi produttori di videogiochi sono in grado di spendere enormi cifre per produrre dei titoli al passo con i tempi, gli sviluppatori che non dispongono di capitale possono rispondere solo con piccole produzioni, che non contano su grosse campagne di marketing e che devono fare i conti con molte limitazioni in termini di risorse di sviluppo. Ma il mondo indie è comunque ampiamente remunerativo in certi casi, e per questo Nintendo non può rinunciarvi interamente. La sua politica, però, spesso prevede di censurare quei titoli con tematiche che possono in qualche modo urtare il suo pubblico.
Adelman ha detto a Kotaku che non piaceva a Nintendo per i suoi commenti a proposito del mondo indie, mentre quello sul region-locking è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nonostante questo, dice di essersi lasciato in buoni rapporti. "Penso che in Nintendo tutti riconosceranno la mia passione per gli indie. Quando ho dato il preavviso che avrei abbandonato l'azienda con due sole settimane di anticipo, tutti hanno capito e mi ha augurato il meglio . Non avrei potuto chiedere un addio migliore".
Adelman lavorerà direttamente con gli sviluppatori indie e li aiuterà con il marketing, lo sviluppo del business e le strategie. Per quanto riguarda il programma indie di Nintendo, dice che adesso è "in buone mani".
14 Commenti
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Ma alla Nintendo pensano di essere in Nord Corea...e che cazz?!
Bene. Questa è la notizia importante.
Ma alla Nintendo pensano di essere in Nord Corea...e che cazz?!
il 90% dei personaggi pubblici che hanno profili su twitter/facebook e azzi vari sono gestiti cosi
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Perché non c'è scritto gta e non porta gli stessi soldi, se no si adatterebbero e anche di corsa
Proprio loro che hanno l'esclusiva di un gioco con una strega che ammazza gli angeli e una serie dove compare sempre un dio malvagio o un'istituzione religiosa cattiva.
niente di più vero,in fondo si sta parlando di un dirigente che rilascia dichiarazioni contrarie alla politica aziendale.
non ti piace la politica aziendale? dimettiti
Magari ha anche una buona fetta di azioni e avrebbe tutto il diritto di lamentarsi (da azionista) se ritenesse che la scelta aziendale fosse contro l'azienda stessa.
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