Cloudgine: nuova demo mostra il potenziale dell'engine via cloud

Cloudgine: nuova demo mostra il potenziale dell'engine via cloud

Cloudgine è una tecnologia che svolge una moltitudine di calcoli relativi alla fisica e ad altre componenti da remoto per poi trasmettere i dati al videogioco tramite la connessione a internet

di pubblicata il , alle 11:01 nel canale Videogames
Cloudgine
 

Cloudgine promette di migliorare la grafica e la fisica dei videogiochi al di là dell'efficacia dell'hardware locale a disposizione dell'utente. Ha adesso creato una nuova demo, chiamata They Came From Space, per evidenziare la qualità di questo engine via cloud. Sfrutta, infatti, il cloud computing per la simulazione accurata della fisica su una moltitudine di oggetti. Come potete vedere nel filmato, infatti, questa demo gestisce fisicamente un numero di oggetti molto più consistente rispetto a quanto siamo normalmente abituati a vedere all'interno dei videogiochi.

They Came from Space

Cloudgine ha sede in Scozia ed è stata fondata da David Jones, il famosissimo autore di Grand Theft Auto e di Lemmings, ma che ha profonde radici italiane come abbiamo visto in questo speciale
They Came From Space è un "proof of concept" per PC, Oculus Rift e HTC Vive che permette fino a 10 giocatori di interagire contemporaneamente tra di loro. Dal punto di vista artistico, cita i film sulle invasioni aliene degli anni '50. Per quanto riguarda il gameplay, invece, i giocatori, nei panni degli alieni, possono mettere a ferro e fuoco intere città umane.

Lo scopo degli alieni è acquisire energia sufficiente per alimentare l'arma definitiva della loro Mothership e distruggere la cupola protettiva del nemico. Come potete vedere nel video, le città sono interamente distruttibili e l'esperienza è godibile in VR tramite i caschetti prima menzionati.

Secondo Cloudgine, uno dei limiti della VR riguarda la possibilità di fare lo streaming dell'esperienza di gioco per coloro che non sono dotati del caschetto. Ma grazie a questa tecnologia è adesso possibile piazzare un'inquadratura in qualsiasi posto e spostarla a piacimento. Saranno proprio gli streamer su Twitch a prendere il controllo di queste videocamere virtuali allo scopo di mostrare in maniera più coinvolgente l'esperienza di gioco ai loro seguaci, e anche questa è una funzionalità resa possibile dell'elaborazione via cloud.

Secondo Cloudgine questo tipo di tecnologie rivoluzionerà l'ecosistema videoludico perché permetterà di avere nei giochi una profondità fisica e grafica senza precedenti al di là dell'hardware locale
La tecnologia di Cloudgine supporta già alcuni dei middleware più famosi come Unreal Engine 4, Nvidia PhysX e Havok, insieme alle piattaforme cloud come Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud Platform. Questo rende per gli sviluppatori immediata la sua integrazione all'interno dei propri giochi. Cloudgine sta mostrando tutto questo alla GamesCom che si svolge questa settimana a Colonia, e che è l'evento più importante per i videogiochi in Europa.

Parliamo di una tecnologia che è integrata nella componente multiplayer del prossimo Crackdown 3 e che si trova anche all'interno dell'altro gioco di social VR Oculus Toybox. Secondo Cloudgine questo tipo di tecnologie rivoluzionerà l'ecosistema videoludico perché permetterà di avere nei giochi una profondità fisica e grafica senza precedenti al di là dell'hardware locale.

La compagnia ha sede in Scozia ed è stata fondata da David Jones, il famosissimo autore di Grand Theft Auto e di Lemmings, ma che ha profonde radici italiane a partire dagli altri due co-fondatori, Maurizio Sciglio e Marco Anastasi.

4 Commenti
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Pino9021 Agosto 2017, 11:50 #1
Bello, ma che connessioni ci vogliono?
Ginzo21 Agosto 2017, 12:51 #2
Più che le connessioni mi perplime la latenza...
eddie8121 Agosto 2017, 20:03 #3
Più che altro se l'azienda fallisce il gioco non funziona più. Ma credo che sia per dispositivi mobili anche perché non mi pare sto granché.
Zenida23 Agosto 2017, 16:31 #4
La banda richiesta è sicuramente minima, parliamo più che altro di fisica e non di trasferire texture e roba che richiede tanta memoria. Insomma è potenza di calcolo via cloud. Il problema come giustamente diceva Ginzo è la latenza.

Ma credo che non tutto il lavoro venga demandato in cloud, quindi i calcoli che richiedono un'elaborazione istantanea sicuramente saranno affrontati dalla GPU locale mentre il cloud si occuperà di quei processi dove i 40ms di latenza non daranno problemi di stuttering

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