Cerchi un corso di laurea dedicato ai videogiochi? Ecco la soluzione che fa per te

Cerchi un corso di laurea dedicato ai videogiochi? Ecco la soluzione che fa per te

L'Università degli Studi di Milano e AESVI hanno presentato oggi alla stampa New Game Designer 2014, l'evento che si svolgerà martedì 1° luglio in Statale dedicato al mondo dei videogames.

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Videogames
 
32 Commenti
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ripe24 Giugno 2014, 08:27 #11
Maggiorini è stato un mio prof!
Preferirei non commentare l'offerta formativa in ambito informatico della Statale di Milano...
deggial24 Giugno 2014, 08:48 #12
Originariamente inviato da: esp1lon
Ma pensare di uscire dall'università con l'idea di essere assunti successivamente da una grossa software house di videogiochi è una idea che poteva nascere solo nei corridoi delle accademie italiane.


Parole sante!
Purtroppo la frase rimane vera anche se leggi solo la parte in grassetto
deggial24 Giugno 2014, 08:53 #13
Originariamente inviato da: cignox1
Non so come si compongano i corsi, ma se ci fosse stato 15 anni fa mi ci sarei iscritto al volo.

Sfortunatamente la facoltá di informatica non prepara minimamente ai bisogni delle aziende, se uno vuole fare lo sviluppatore...


Forse ho io un'idea sbagliata dell'università, ma secondo me una facoltà universitaria non deve preparare ai bisogni delle aziende, ci sono i corsi professionalizzanti e gli istituti tecnici apposta per questo.

Tra l'altro i bisogni delle aziende (in ambito informatico soprattutto) cambiano ogni 5 anni, non si può pensare ad adeguare i corsi per seguire le richieste delle aziende (che cambieranno dopo pochi anni). L'università deve formare quella che sarà la società futura (società intesa come stato sociale, non come Srl e Spa), quindi deve dare più una forma mentis che una competenza mirata su singoli aspetti del lavoro.

PS: tutto questo lo dico da ingegnere informatico, vecchio ordinamento, laureato 10 anni fa.
Raghnar-The coWolf-24 Giugno 2014, 09:06 #14
Originariamente inviato da: deggial
Forse ho io un'idea sbagliata dell'università, ma secondo me una facoltà universitaria non deve preparare ai bisogni delle aziende, ci sono i corsi professionalizzanti e gli istituti tecnici apposta per questo.

Tra l'altro i bisogni delle aziende (in ambito informatico soprattutto) cambiano ogni 5 anni, non si può pensare ad adeguare i corsi per seguire le richieste delle aziende (che cambieranno dopo pochi anni). L'università deve formare quella che sarà la società futura (società intesa come stato sociale, non come Srl e Spa), quindi deve dare più una forma mentis che una competenza mirata su singoli aspetti del lavoro.


Esatto.
In ogni paese esistono due canali di istruzione superiore (e media): una professionalizzante, e una "culturalizzante".
E a questo corrispondono due diverse composizioni e ruoli dei componenti dei due diversi corpi istitutivi: ad esempio un Prof. universitario DEVE fare ricerca, tanta, un Prof. di un corso professionalizzante DEVE aggiornarsi sulle novita' e sulla domanda di lavoro della sua zona, sempre.

Chiedere all'universita' di fare il ruolo di un corso professionalizzante e non dividere i due ruoli dell'istruzione superiore e' un'idea che solo con la nostra storia di ministri incompetenti poteva venire fuori...

E' anche vero che in Italia c'e' la malsana tendenza a fare sempre "il meglio", "il meglio" definito come "quello che mi permette di vantarmi di piu' durante l'aperitivo", motivo per cui i licei si riempiono e gli istituti professionali si svuotano, quindi forse l'istituzione di un vero canale professionalizzante sarebbe fuori luogo data questa forma mentis bacata...
Eraser|8524 Giugno 2014, 10:21 #15
Originariamente inviato da: esp1lon
Conosco diversi brillanti programmatori di videogiochi che non si sono mai laureati e molti brillanti laureati in informatica che non saprebbero da dove iniziare a programmare un videogioco. Programmare videogiochi è qualcosa di completamente differente rispetto, e corsi come ing. del software non servono a nulla. Chi ha una passione insana per i videogiochi e per la programmazione può anche farne a mano di un corso del genere e per certi versi una classico corso di informatica può essere più formativo. Ma pensare di uscire dall'università con l'idea di essere assunti successivamente da una grossa software house di videogiochi è una idea che poteva nascere solo nei corridoi delle accademie italiane.


Scusa se mi permetto di contraddirti, ma reputo la tua analisi estremamente superficiale e farcita di luoghi comuni. Io mi reputo uno sviluppatore software discretamente brillante che si è sempre fatto notare, sia in ambito accademico che in ambito lavorativo. Ho anche svolto tirocini interessantissimi su shader avanzati in collaborazione con il Visual Computing Lab del CNR di Pisa (e studiavo a Ferrara.. ogni mattino alzati alle 5, prendi il treno, spera che non faccia ritardo, vai a Pisa, lavora, torna etc..).

La mia passione è sempre stata la grafica, in tutte le sue forme. Mi sono specializzato in personal, come dici te, dato che l'Università non mi ha fornito niente di utile (se non il corso sulle reti neurali e poco altro). La triennale l'ho passata addirittura ad occhi chiusi con nozioni che possedevo già ed il primo libro l'ho comprato perché costretto all'ultimo anno della specialistica.

Ho cercato in tutti i modi di specializzarmi nella programmazione dei VG e sono arrivato anche a fare un colloquio con la Milestone a Milano ma, ahimé, non l'ho superato. Chiedevano cose estremamente specifiche che o le hai studiate espressamente o hai avuto esperienza lavorativa in quello specifico settore. Se avessi avuto un corso di laurea tipo quello di Milano che ora stanno pubblicizzando probabilmente ora sarei in Inghilterra o negli USA a lavorare su grossi titoli.

Tutto sommato ho un bel lavoro adesso, non mi lamento, ma se avessi avuto altre opportunità sarei potuto crescere molto di più.

PS: ingegneria del software è un corso molto più utile di quello che possa sembrare.. poi dipende da cosa ti interessa. Io non l'ho scelto perché più interessato alla programmazione nuda e cruda, OpenGL e quant'altro..
Eraser|8524 Giugno 2014, 10:42 #16
Originariamente inviato da: Raghnar-The coWolf-
Esatto.
In ogni paese esistono due canali di istruzione superiore (e media): una professionalizzante, e una "culturalizzante".
E a questo corrispondono due diverse composizioni e ruoli dei componenti dei due diversi corpi istitutivi: ad esempio un Prof. universitario DEVE fare ricerca, tanta, un Prof. di un corso professionalizzante DEVE aggiornarsi sulle novita' e sulla domanda di lavoro della sua zona, sempre.

Chiedere all'universita' di fare il ruolo di un corso professionalizzante e non dividere i due ruoli dell'istruzione superiore e' un'idea che solo con la nostra storia di ministri incompetenti poteva venire fuori...

E' anche vero che in Italia c'e' la malsana tendenza a fare sempre "il meglio", "il meglio" definito come "quello che mi permette di vantarmi di piu' durante l'aperitivo", motivo per cui i licei si riempiono e gli istituti professionali si svuotano, quindi forse l'istituzione di un vero canale professionalizzante sarebbe fuori luogo data questa forma mentis bacata...


Parlare di cultura in un settore moderno ed in continua evoluzione come l'Informatica non si può ridurre a studiare i formalismi che asseriscono che con un linguaggio tipo mini-pascal posso fare tutto quello che mi passa per la testa. Vanno sicuramente studiate ANCHE (ma non solo) tutte le novità che rendono poi Informatica la materia che è. Come al solito in Italia abbiamo questa brutta brutta brutta abitudine a non guardare mai avanti ma sempre indietro: prova ne è che generalmente si reputa tutto ciò che è "tradizione" come sinonimo di qualità e affidabilità (anche se in contrasto con la scienza moderna, ma sto divagando).

Quello che voglio dire in soldoni è che un corso di laurea in Informatica DEVE NECESSARIAMENTE tenere il passo con la tecnologia e soprattutto con la CULTURA che non può solo essere Turing e BTrees ma anche motori grafici, openCL / GPGPU, programmazione embedded e mobile
Raghnar-The coWolf-24 Giugno 2014, 11:01 #17
Originariamente inviato da: Eraser|85
Quello che voglio dire in soldoni è che un corso di laurea in Informatica DEVE NECESSARIAMENTE tenere il passo con la tecnologia e soprattutto con la CULTURA che non può solo essere Turing e BTrees ma anche motori grafici, openCL / GPGPU, programmazione embedded e mobile


Mah francamente non sono nella materia e non mi sono mai chiesto della cosa fino a questo punto. Dimmi perche' io dovrei rubare tempo a fornirti un solido background matematico e logico per insegnarti una cosa che per quanto utile ora, non ti serve e non ti forma vita natural durante?

Pero' posso dire ho insegnato 3 anni il corso di Informatica (fu laboratorio di calcolo) a Fisica, e dopo aver accettato il passaggio da Fortran a C++ (con il caveat dell'uso moderatissimo di librerie esterne) mi sono sempre opposto ferocemente all'insegnamento di Java o Python o Mathematica, sebbene queste 3 siano piu' utili al 90% dei laureati in Fisica.

Perche' la laurea non deve insegnarti ad essere "utile", la laurea deve insegnarti come "essere", e un linguaggio dove devi prestare attenzione, che ti fa pesare i tuoi errori in modo sistematico e che non concede scappatoie logiche, anche se ti fa sudare 7 camice per fare puttanate, e' molto piu' formativo informaticamente e logicamente di un linguaggio dove scrivi "Int[Funzione[x],x]" e ti restituisce l'integrale e poi magari ti fa smadonnare su stronzate come l'aver utilizzato come nome variabile una stringa protetta e anziche' darti uno di quei begli erroracci incomprensibili di compilazione e' andato avanti interpretando a sentimento...
Eraser|8524 Giugno 2014, 11:29 #18
Originariamente inviato da: Raghnar-The coWolf-
Mah francamente non sono nella materia e non mi sono mai chiesto della cosa fino a questo punto. Dimmi perche' io dovrei rubare tempo a fornirti un solido background matematico e logico per insegnarti una cosa che per quanto utile ora, non ti serve e non ti forma vita natural durante?

Pero' posso dire ho insegnato 3 anni il corso di Informatica (fu laboratorio di calcolo) a Fisica, e dopo aver accettato il passaggio da Fortran a C++ (con il caveat dell'uso moderatissimo di librerie esterne) mi sono sempre opposto ferocemente all'insegnamento di Java o Python o Mathematica, sebbene queste 3 siano piu' utili al 90% dei laureati in Fisica.

Perche' la laurea non deve insegnarti ad essere "utile", la laurea deve insegnarti come "essere", e un linguaggio dove devi prestare attenzione, che ti fa pesare i tuoi errori in modo sistematico e che non concede scappatoie logiche, anche se ti fa sudare 7 camice per fare puttanate, e' molto piu' formativo informaticamente e logicamente di un linguaggio dove scrivi "Int[Funzione[x],x]" e ti restituisce l'integrale e poi magari ti fa smadonnare su stronzate come l'aver utilizzato come nome variabile una stringa protetta e anziche' darti uno di quei begli erroracci incomprensibili di compilazione e' andato avanti interpretando a sentimento...


Perché un motore grafico, per quanto uno non lo userà mai concretamente (a meno di non andare a lavorare in quell'ambito), non è solo un framework per far muovere degli omini su schermo. E' proprio un modo diverso di approcciarsi alla programmazione. Ti insegna che l'ereditarietà non è poi questa gran furbata, ti insegna a gestire la memoria, ti insegna concretamente come e quando usare i giusti strumenti per ottenere il giusto risultato (scripting vs compilato), ti insegna a gestire eventi asincroni e concatenati. Questa roba potrebbe non sembrare "cultura" nel senso tradizionale del termine, ma fa un'enorme differenza nel modo che uno ha di approcciarsi alla materia che è andato a studiare. Stiamo pur parlando di Informatica, non di Matematica.. va bene la cultura astratta, ma della concretezza ci deve essere!
hibone24 Giugno 2014, 11:58 #19
Originariamente inviato da: Raghnar-The coWolf-
E' anche vero che in Italia c'e' la malsana tendenza a fare sempre "il meglio", "il meglio" definito come "quello che mi permette di vantarmi di piu' durante l'aperitivo", motivo per cui i licei si riempiono e gli istituti professionali si svuotano, quindi forse l'istituzione di un vero canale professionalizzante sarebbe fuori luogo data questa forma mentis bacata...


Mi pare una generalizzazione un tanto al chilo e, specie se fatta da chi, almeno tecnicamente, "può vantarsi di più durante l'aperitivo", non suona tanto diversa dallo "Sfigati" di Michel Martone, o dal "Choosy" della Fornero, ovvero fuori luogo.

Se per un verso vale il luogo comune che in italia viga la regola de "il meglio in assoluto e a tutti i costi", questa ha declinazioni diverse a seconda degli ambiti. Ad esempio molti gruppi politici la utilizzano come scusante per non fare assolutamente nulla. Mentre in altri casi porta ad eccellenze di vario tipo.

Non è una forma mentis bacata, se questa viene affiancata ad un sano pragmatismo. Nella fattispecie dell'ambito familiare, almeno per quanto riguarda le esperienze che posso aver fatto, dubito che i genitori vogliano un titolo di studio per i figli così che questi possano vantarsene.
Raghnar-The coWolf-24 Giugno 2014, 12:55 #20
Originariamente inviato da: Eraser|85
Perché un motore grafico, per quanto uno non lo userà mai concretamente (a meno di non andare a lavorare in quell'ambito), non è solo un framework per far muovere degli omini su schermo. E' proprio un modo diverso di approcciarsi alla programmazione. Ti insegna che l'ereditarietà non è poi questa gran furbata, ti insegna a gestire la memoria, ti insegna concretamente come e quando usare i giusti strumenti per ottenere il giusto risultato (scripting vs compilato), ti insegna a gestire eventi asincroni e concatenati.


Come ho detto non ho una tale padronanza di queste materie, questo mi sembra un motivo piu' che valido.

Quello che contesto e' l'approccio "ti insegnamo questo perche' la gente lo usa e devi essere un membro produttivo al day 1" vs "questa cosa non viene usata che ce la insegnano a fare" che non c'entra niente con l'universita'

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