Blizzard denuncia programmatore di bot: 'ci ha fatto perdere decine di milioni di dollari'
I bot sono ancora una piaga per i giochi online di Blizzard, perché consentono di accumulare risorse di gioco anche senza giocare direttamente.
di Rosario Grasso pubblicata il 12 Novembre 2015, alle 13:31 nel canale VideogamesBlizzard
Secondo la documentazione legale pubblicata da TorrentFreak, Blizzard Entertainment ha citato in giudizio James "Apoc" Enright e altri suoi collaboratori per violazione del copyright. Gli imputati sono responsabili della creazione di bot per automatizzare il gioco in World of Warcraft, Diablo III ed Heroes of the Storm.
Blizzard sostiene di aver diritto di chiedere il "risarcimento dei danni e il giusto indennizzo ingiuntivo a Enright e a coloro che lavorano in concerto con lui", come si legge nella nota legale. "A causa delle azioni di Enright, Blizzard ha perso milioni o decine di milioni di dollari in entrate e fiducia dei consumatori. Nel frattempo. Enright e il suo team si sono fortemente arricchiti a spese di Blizzard, riscuotendo centinaia di migliaia (se non milioni) di dollari di profitti derivanti dalla vendita dei bot".
A Enright appartengono alcuni famosi bot con nomi come "HonorBuddy" e "StormBuddy", mentre alcune delle sue creazioni vengono vendute a prezzi fino a $27. Questi bot consentono ai giocatori che li comprano di avere vantaggi sleali attraverso l'automazione di certe procedure di gioco che danno la possibilità di progredire più velocemente, alterando gli equilibri dei giochi Blizzard.
"I bot di Enright compromettono l'integrità dei nostri giochi, causano frustrazione nei giocatori e deviano le entrate da Blizzard ai responsabili della truffa", si legge ancora nei documenti inoltrati da Blizzard alla corte federale della California. "Gli imputati violano il copyright Blizzard riproducendo, alterando, distribuendo e/o autorizzando altri a riprodurre, alterare e distribuire elementi protetti da copyright senza l'autorizzazione di Blizzard".
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuoto in parte, su diablo 3 potevano metter su meccaniche molto + interessanti invece è di una noia terribile. Trovare oggetti su oggetti bah. Poteva funzionare 10 anni fa.
Ho sempre creduto che fossero una cosa accettata, perchè non potevo credere che una cosa tanto alla luce del sole non potesse generare ban dell'account o altro. Non credo nemmeno che la realizzazione di procedure automatiche per rilevarli siano così difficili.
Secondo me erano tollerati perchè altrimenti in generale non si sarebbe andati da nessuna parte. Parliamoci chiaro in anni e anni di gioco a Diablo2 non ho mai droppato una runa rara che sia stata 1. L'unico modo per droppare qualcosa di decente era seguire un bot e azzuffarsi con gli altri per fregarsi oggetti a vicenda.
Certamente loro lo sanno da principio, il fattoo è che quando il gioco incassa tanto nonostante tutto, se ne possono battere altamente la fusciacca... Quando l'interesse dei giocatori cala, gli introiti calano e le risorse dei server restano saturate solo dai bot (che fungono da deterrente per i nuovi giocatori o coloro che vorrebbero riprendere a giocare), ecco che la situazione diventa preoccupante per la software house...
cos'è un indennizzo ingiuntivo?
cmq al rogo i BOT: quando facevo powerplay nei MUD mi passavo giorni e notti a digitare sempre gli stessi comandi a terminale per guadagnarmi sudati vantaggi sleali, e sicuramente non mi vendevo il pg
Come nella vita reale insomma. Magari sono gli stessi
Finita l'istance mi piaceva anche farmi il mio giretto di farming, e mettere il ricavato in asta per ricavare qualche gold, cosa che poi è diventata impossibile a causa di trenini di bot che giravano in continuazione.
Inoltre gli oggetti farmabili in AH non valevano più nulla, mentre gli oggetti epici arrivavano a prezzi assolutamente inarrivabili per chi non bottava.
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