Ancora problemi con la censura per Getting Up

Ancora problemi con la censura per Getting Up

La Classification Review Board australiana ha rifiutato la classificazione della censura che era stata accordata in precedenza. Il gioco, pertanto, non può essere per ora commercializzato.

di pubblicata il , alle 14:16 nel canale Videogames
 

Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure subirà un ulteriore ritardo relativamente alla sua pubblicazione in Australia. Il motivo è da ricercare nel rifiuto, da parte dell'organo di competenza Classification Review Board, di accettare la classificazione della censura precedentemente accordata. Il gioco realizzato da The Collective e prodotto da Atari è, invece, già in commercio negli Stati Uniti.

Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure

Getting Up è ambientato in una città alternativa nella quale un governo tirannico vieta ogni forma di espressione libera, prima fra queste proprio quella che avviene tramite i graffiti. Ci sono dei dubbi anche riguardo le modalità attraverso le quali il protagonista Trane prende confidenza con i graffiti e in riferimento all'uso che ne fa e allo stile che adotta. Le scene di violenza gratuita sono garantite, come purtroppo spesso accade in questo tipo di videogiochi.

Nello scorso novembre, l'Australian Office of Film and Literature Classification aveva scelto una classificazione per il gioco all'interno della categoria MA 15+, vale a dire l'equivalente della classificazione M (per un pubblico maturo) della scala ESRB. La decisione di oggi della Classification Review Board ha, tuttavia, sovvertito qualunque tipo di risoluzione era stato formulato in precedenza.

Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure

Insomma, il dibattito riguardo la violenza nei videogiochi non sembra avere mai una fine, prendendo forza da avvenimenti come questo. Ultimamente, un altro caso che ha generato molte polemiche è stato quello relativo alla modificazione "Hot Coffee" per il gioco Grand Theft Auto: San Andreas. Questa aggiungeva contenuti adulti al gioco di Rockstar Games, costringendo all'intervento le istituzioni e al ritiro dal mercato statunitense Take Two.

Quanto successo oggi per Getting Up è, inoltre, capitato anche ad altri prodotti videoludici degli ultimi anni. Titolo quali BMX XXX, Manhunt, Grand Theft Auto III, Grand Theft Auto: San Andreas, Leisure Suit Larry: Magna Cum Laude, Postal, Postal 2, 50 Cent: Bulletproof, Narc, The Punisher, The Getaway, Phantasmagoria hanno avuto tutti un trattamento del genere dalla censura negli Stati Uniti.

20 Commenti
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lucio6816 Febbraio 2006, 14:44 #1
Questa è una delle cose che mi lasciano sempre un po' perplesso.
Posso anche essere d'accordo sul fatto che certe immagini non siano proposte a ragazzini o persone particolarmente sensibili, ma talvolta mi pare che si esageri scatenando una caccia alle streghe utile spesso soltanto ad aumentare la diffusione degli stessi prodotti che si vorrebbero censurare.
Caterpillar8616 Febbraio 2006, 14:47 #2
Non capisco perchè i giochi che provengono dagli stati uniti debbano essere censurati per tutto il mondo :|
karplus16 Febbraio 2006, 14:48 #3

e cmq la hot coffee non aggiungeva scene porno, ma le sbloccava, poichè erano già insite nel gioco
daedin8916 Febbraio 2006, 15:09 #4
dai? nn lo sapevo..voglio proprio fare una ricerca in rete x questo "hot coffee" sono un'amante di GTA...anche se il primo non si batte ^^ cmq se ne passano sempre con queste censure e poi sono loro a fare le cose piu zozze...è proprio una questione di ideali temo...ciao!
magilvia16 Febbraio 2006, 15:13 #5
Io, sinceramente non capisco la violenza gratutita. A me danno proprio fastidio queste scene, come in una notissima sit-com, che hanno rovinato nella nuova edizione. E' chiaro che sono i produttori stessi a non avere quel minimo di buon senso da capire che fanno schifo.
Sono invece più favorevole alle scene di porno: quando non includono violenza non dovrebbero essere censurate, al massimo vietate ai minori...
MiKeLezZ16 Febbraio 2006, 15:25 #6
Io ritengo che finchè si parli di finzione, tutto debba esser libero, fruibile, e incensurabile.

Se proprio vogliamo censurare qualcosa (o qualcuno), facciamolo sulle cose vere, censuriamo gli spot che ci martellano tutto il giorno deviando i nostri gusti, le trasmissioni che ci deviano il pensiero, le persone che ci ingannano.. censuriamo il nudo (quello vero), che si vede anche alle 4 del pomeriggio, e a cui i più piccoli fanno da inermi spettatori, e la violenza, quella che fa spettacolo.

Ma non mi potete censurare due pixel creati da qualche ragazzo in modo goliardico, o qualche calcio finto che fa uscire degli spruzzi colorati di rossi
dave7716 Febbraio 2006, 16:22 #7
Originariamente inviato da: MiKeLezZ
Io ritengo che finchè si parli di finzione, tutto debba esser libero, fruibile, e incensurabile.

Se proprio vogliamo censurare qualcosa (o qualcuno), facciamolo sulle cose vere, censuriamo gli spot che ci martellano tutto il giorno deviando i nostri gusti, le trasmissioni che ci deviano il pensiero, le persone che ci ingannano.. censuriamo il nudo (quello vero), che si vede anche alle 4 del pomeriggio, e a cui i più piccoli fanno da inermi spettatori, e la violenza, quella che fa spettacolo.

Ma non mi potete censurare due pixel creati da qualche ragazzo in modo goliardico, o qualche calcio finto che fa uscire degli spruzzi colorati di rossi


Straquoto in pieno al 100%
lucio6816 Febbraio 2006, 16:29 #8
Originariamente inviato da: dave77
Straquoto in pieno al 100%

In linea di principio sono d'accordo anch'io.
Poi però ogni tanto capita di leggere notizie o studi che parlano di quello che c'è rimasto secco dopo aver giocato per 16 ore a un videogame oppure del ragazzino che immedesimandosi troppo nell'eroe del suo videogame preferito si lancia dal tetto di una casa convinto di non farsi nulla.

La colpa non è certo dei videogames e probabilmente neanche del ragazzino, quanto piuttosto di una carenza di "vita reale" che talvolta può causare dei danni.
dave7716 Febbraio 2006, 16:42 #9
Originariamente inviato da: lucio68
In linea di principio sono d'accordo anch'io.
Poi però ogni tanto capita di leggere notizie o studi che parlano di quello che c'è rimasto secco dopo aver giocato per 16 ore a un videogame oppure del ragazzino che immedesimandosi troppo nell'eroe del suo videogame preferito si lancia dal tetto di una casa convinto di non farsi nulla.

La colpa non è certo dei videogames e probabilmente neanche del ragazzino, quanto piuttosto di una carenza di "vita reale" che talvolta può causare dei danni.


Esistono anche persone con PROBLEMI!!!!!
lucio6816 Febbraio 2006, 17:13 #10
Originariamente inviato da: dave77
Esistono anche persone con PROBLEMI!!!!!

Beh, ovvio!
Non mi riferivo però a persone con chiari e comprovati problemi psichici.

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