Aesvi lancia una nuova campagna per combattere la pirateria

Aesvi lancia una nuova campagna per combattere la pirateria

Nel 2012, e nei primi 4 mesi del 2013, l'Italia è il terzo paese al mondo per volume di scambio di videogiochi pirata su reti P2P.

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Videogames
 

Da ieri è attiva All4Games, la nuova campagna promossa da Aesvi che ha l'obiettivo di comunicare il valore del lavoro che sta alla base della creazione dei videogiochi e l’importanza di assicurare un’adeguata protezione al diritto d’autore per lo sviluppo del settore.

Alcune pillole video, che raccontano le storie di tre professionisti italiani che ogni giorno, grazie al loro lavoro, contribuiscono a creare videogiochi capaci di intrattenere i videogiocatori, sono alla base della campagna. Le pillole video sono incentrate sulla loro passione, sul loro impegno e sul futuro dell’industria dei videogiochi e saranno presentate a partire da oggi sul sito ufficiale dell'iniziativa. La prima pillola sulla “passione” è anche disponibile in calce a questa news.

“Quando si gioca con un videogioco, raramente si pensa al lavoro che ha portato alla sua realizzazione e alle persone che vi hanno contribuito. All4Games nasce con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei consumatori su ciò che sta all’origine del nostro e del loro divertimento. Attraverso le tre storie che raccontiamo su www.all4games.it ci proponiamo di sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza di rispettare il diritto d’autore, che rappresenta un fattore chiave per lo sviluppo dell’industria dei videogiochi in Italia e nel mondo”, afferma Thalita Malagò, Segretario Generale di Aesvi.

"Nel nostro Paese – aggiunge Malagò – la pirateria continua ad avere un impatto dilagante sul settore dei videogiochi e ne mina sensibilmente la crescita. Secondo l’associazione statunitense ESA, nel 2012 e nei primi 4 mesi del 2013 l'Italia è il terzo Paese al mondo per volume di scambio di videogiochi pirata su reti P2P. Attraverso All4Games speriamo di riuscire a trasmettere in pieno il valore del divertimento che offriamo e ringraziare i consumatori che ci sostengono ogni giorno acquistando i loro videogiochi preferiti, consentendoci di poterci dedicare alla creazione di nuove occasioni di intrattenimento".

Aesvi è l'associazione di categoria dell'industria dei videogiochi in Italia e rappresenta nel nostro paese innanzitutto i tre produttori di console, Microsoft, Sony e Nintendo, ma anche i produttori di terze parti più importanti, come Electronic Arts, Ubisoft e Activision. Si occupa anche e soprattutto del sostegno degli sviluppatori indipendenti italiani, per cui oggi Aesvi rappresenta 15 sviluppatori di videogiochi che hanno sede in Italia.

Abbiamo già parlato del supporto che Aesvi dà al mondo dei videogiochi italiano in questo articolo.

26 Commenti
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Paganetor27 Giugno 2013, 10:16 #1
sono d'accordissimo con loro. Ma vorrei che lo stesso impegno lo mettessero per dare la possibilità alla gente di comprare videogiochi di qualità e non ciofeche inutilizzabili (sul fronte tecnico e di esperienza di gioco). Perché non fanno un consorzio che vincoli gli sviluppatori a rilasciare SEMPRE delle demo? Perché non si impegnano a riconoscere anche il valore dei nostri soldi, visto che vogliono che si riconosca il valore del loro lavoro? Perché non si impegnano a rilasciare giochi a prezzi più accessibili, magari sfruttando di più il digital download? Perché si accaniscono con chi compra gli originali mettendo assurdi sistemi di verifica, controllo, vincolo ecc. mentre i "pirati" giocano senza problemi, anche quando i server degli sviluppatori sono "giù"? Perchè devo vincolarmi a loro per giocare con i loro server e, se ne hanno voglia, mi tolgono la possibilità di giocarci dopo qualche anno?

Gli sforzi vanno fatti, ma da entrambe le parti!
montanaro7927 Giugno 2013, 10:28 #2
Amen fratello
dobermann7727 Giugno 2013, 10:37 #3
Ma la pirateria di giochi PC esiste ancora?

Secondo me il fenomeno è in notevole riduzione.
Paganetor27 Giugno 2013, 10:40 #4
senza contare che alcuni "pirati" sono semplicemente persone che, prima di regalare 50 euro, si scaricano il gioco per vedere se è una ciofeca o se merita...
gd350turbo27 Giugno 2013, 11:03 #5
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: http://www.gamemag.it/news/aesvi-la...eria_47556.html

Nel 2012, e nei primi 4 mesi del 2013, l'Italia è il terzo paese al mondo per volume di scambio di videogiochi pirata su reti P2P.

Click sul link per visualizzare la notizia.


Bhè almeno in qualcosa siamo nei primi posti...

Peccato che siano classifiche "negative" !
Noir7927 Giugno 2013, 11:09 #6
Originariamente inviato da: Paganetor
Perché non fanno un consorzio che vincoli gli sviluppatori a rilasciare SEMPRE delle demo?


Non la vedo una possibilitá sensata. Le demo costano tempo che riducono quello speso per ripulire il prodotto finale, e _obbligare_ a rilasciarli mi sembra una misura draconiana e illiberale.

Originariamente inviato da: Paganetor
Perché non si impegnano a riconoscere anche il valore dei nostri soldi, visto che vogliono che si riconosca il valore del loro lavoro?


Tu hai giá la possibilitá di scelta di non comprarli - cosí come vale per qualsiasi altro prodotto. Nell'era di internet e youtube poi, occorre veramente poca fatica per informarsi bene su di un gioco prima di comprarlo.

Originariamente inviato da: Paganetor
Perché non si impegnano a rilasciare giochi a prezzi più accessibili, magari sfruttando di più il digital download?


Decidere il prezzo di un articolo rientra nella fondamentale libertá economica di ogni azienda. Loro certamente cercheranno un equilibrio tra massima diffusione e profitto, ma questa critica mi sembra piuttosto vaga.
Paganetor27 Giugno 2013, 11:13 #7
Noir79, non hai colto il senso del mio post: se mi fai vedere un video tipo del nuovo gioco della xbox one e poi scopro che lo fai girare con un cluster di pc, allora mi incazzo perché mi stai truffando. Se il gioco che mi fai pagare 60 euro poi va a scatti io mi incazzo. Se scarico quindi una "demo" e mi accorgo che il tuo gioco fa cagare, non lo compro e ringrazio bittorrent per avermi fatto risparmiare dei soldi. Se mi piace, mi compro anche l'edizione superfiga con il libro dei bozzetti, la statuina e la confezione in metallo a forma del protagonista del gioco...

il rispetto, ribadisco, deve essere bidirezionale. Cosa che al momento non c'è.
alexdal27 Giugno 2013, 11:26 #8
Per la maggior parte dei giochi esiste la demo, per visionare prima di comprare.
Chi scarica un pirata al 99.9999999% non comprera' mai l'originale.

Comuqnue a parte i ragazzini che non studiano e scaricano solo per scaricare.

Chi scarica giochi pirata e' solo un verme ladro.

Lo vedo anche sugli smartphone: gente che commenta: 99cent sono un furto lo voglio gratis.
E se e' gratis vogliono i soldi.

Vermi ladri.
Poi quando sono piu' grandi si lamentano che non ci sono posti di lavoro. In Italia la pirateria ha distrutto almeno centomila posti di lavoro per negozi chiuse e softhouse che non aprono.
Ma anche traduttori, grafici, programmatori, magazzinieri, ecc ecc

In USA le app hanno creato 500mila posti di lavoro.
In Italia se sono 50 le persone che ci guadagnano e' gia' troppo, figuriamoci giochi seri
Gabro_8227 Giugno 2013, 12:54 #9
Originariamente inviato da: alexdal
Per la maggior parte dei giochi esiste la demo, per visionare prima di comprare.
Chi scarica un pirata al 99.9999999% non comprera' mai l'originale.

Comuqnue a parte i ragazzini che non studiano e scaricano solo per scaricare.

Chi scarica giochi pirata e' solo un verme ladro.

Lo vedo anche sugli smartphone: gente che commenta: 99cent sono un furto lo voglio gratis.
E se e' gratis vogliono i soldi.

Vermi ladri.
Poi quando sono piu' grandi si lamentano che non ci sono posti di lavoro. In Italia la pirateria ha distrutto almeno centomila posti di lavoro per negozi chiuse e softhouse che non aprono.
Ma anche traduttori, grafici, programmatori, magazzinieri, ecc ecc

In USA le app hanno creato 500mila posti di lavoro.
In Italia se sono 50 le persone che ci guadagnano e' gia' troppo, figuriamoci giochi seri


i vermi ed i ladri, sono anche software house come Ea Games che creano disagi a chi compra giochi originali come Sim City ad un prezzo di 60 € e non ci possono giocare perchè i server per poter giocare sono down.

I ladri sono quelle softwarehouse, che già negli anni 90 vendevano una Cartuccia della SEGA master system a 110 mila lire quando non c'era la pirateria. I ladri sono quelli che ti vendono un gioco per console a 20 o 30 € in più rispetto alla controparte PC perchè guadagnano di più sapendo che la pirateria su console è più difficile. (Oramai adesso è anche più facile)
I ladri sono quelle case discografiche che vendevano i CD musicali (con 3 canzoni belle in tutto l'album) a 40 mila lire e i masterizzatori ancora non c'erano o c'erano ma ne avevano 1 su 1000 perchè costavano troppo.

Io scarico, ma ti assicuro che compro tantissimo, basta guardare la mia libreria di steam e origin.

Se i giochi sono di qualità e non hanno tanti DRM che fanno solo peggio a chi il gioco lo compra vedrai che il prodotto vende.
darkbasic27 Giugno 2013, 12:55 #10
Non diciamo ca**ate per favore, c'è una grandissima fetta di utenti che scarica i giochi semplicemente perchè non ha voglia di buttare 60€ nelle porcherie che ci propinano e che se il gioco è bello va su un eshop e se lo compra. Io faccio parte di questa categoria e con tristezza devo ammettere che ultimamente il 70% dei giochi finisce direttamente nel cestino con annesse maledizioni alla software house per la banda e il tempo che ti ha fatto sprecare.
Inoltre spesso e volentieri sono costretto a scaricare la copia pirata di giochi che già possiedo perchè i sistemi anticopia ti rendono la vita così complicata da costringerti a crackare l'originale.
Non ultimo i prezzi folli dei giochi in lingua italiana, per quale ca**o di motivo devo spendere il 50% in più quando in inghilterra lo vendono a molto meno? In questi casi ci vuole coraggio a lamentarsi della pirateria...

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