Aesvi interviene sui recenti attacchi ai videogiochi: basta pensare che siano per bambini
La posizione dell’industria dei videogiochi sul recente dibattito relativo all’utilizzo di videogiochi destinati agli adulti da parte dei minori.
di Rosario Grasso pubblicata il 17 Febbraio 2015, alle 12:01 nel canale Videogames
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAlla fine morirai lo stesso, anche se avrai dedicato tutto il tuo tempo allo sviluppo psico-fisico.
Quindi, forse sarebbe meglio dire che ognuno fa quello che vuole del proprio tempo. Io preferisco andarmene in campagna, ad esempio, piuttosto che stare a drogarmi per le strade del paese.
Complimenti per l'ipocrisia
P.S. Ti prego, edita perchè appena ho letto mi si sono rizzati i peli tipo gatto spaventato
l'avevo capito, pero' a me piace piu cosi
siete voi che non avete capito il senso ''godereccio'' dei personaggi a cui mi riferivo...
Infastidisce una voce fuori dal coro, vero?
Ipocrisia? non ne vedo proprio: è solo una persona normale, non succube al demone del videogioco.
Dai ragione al tuo doppio account? ASD
Scherzi a parte, è davvero ipocrita fare la paternale ed uscirsene con battute del genere su un sito di tecnologica e su un articolo che riguarda proprio il mezzo videoludico, dici di non perdere tempo davanti allo schermo e fare qualcosa di produttivo eppure eccoti qui, davanti ad uno schermo a perdere tempo dicendo agli altri che perdono tempo XD
Quindi si, commento ipocrita, trolloso e che denota necessità di attenzioni che ti sto dando, contento?
non è una voce fuori dal coro, ma una voce stupida, perchè tiene conto solo dello stereotipo del nerd che passa tutta la giornata a videogiocare, succube della "dipendenza" generata dai suoi giochi, e che non ha altri contatti con le persone se non quelle con cui gioca in multiplayer... Beh questo scenario rappresenta la minoranza dei videogiocatori, come detto da aesvi l'età media del videogiocatore è 30 anni, persone che probabilmente lavorano, magari hanno famiglia, e che se trovano 30-60 min al giorno per giocare è già tanto.
Con tutto quello che li paghiamo, dovrebbero almeno entrare in parlamento a combattere armati di tutto punto.
Poi si sigillano le porte e... Voilà, il deathmatch è servito. Ovviamente però non è un deathmatch a squadre, è individuale: vince solo l'ultimo che rimane vivo.
Qualsiasi attività che non sia mangiare/bere/dormire/lavorare potrebbe essere tempo e risorse investite in modo più proficuo in sviluppo psico-fisico.
Il punto è che non sempre lo sviluppo psico-fisico è la scelta migliore, dato che non di solo sviluppo psico-fisico vive l'uomo.
Quindi, hai certamente ragione, ma l'aspetto negativo lo vedi solo tu.
"Ma come, si chiama videogioco, cosa ne posso sapere io?"
Beh, allora aspettiamoci al compleanno di tua figlia un bel vibratorensolo perché sulla scatola hai letto "gioco sessuale".
Stupida scimmia.
CIAWA
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