Call of Duty: ecco com'è la modalità Blackout Battle Royale

Call of Duty: ecco com'è la modalità Blackout Battle Royale

Call of Duty Black Ops 4 è il primo gioco della longeva serie di sparatutto militari ad accogliere una modalità di tipo Battle Royale, seguendo la tendenza dominante adesso nel mondo del gaming dopo il successo di PUBG e di Fortnite. Per dare il tempo al team di rifinire questa modalità si è dovuto rinunciare al single player: Black Ops 4 è, infatti, il primo Call of Duty senza campagna

di , Rosario Grasso pubblicato il nel canale Videogames
ActivisionCall of Duty
 

Call of Duty Black Ops 4 è il quindicesimo capitolo della serie Call of Duty, gloriosamente iniziata nel 2003 con un gioco ambientato nella seconda guerra mondiale. Il Call of Duty del 2018 appartiene alla sotto-serie Black Ops, il cui capitolo precedentemente era stato rilasciato nel 2015. Una sotto-serie che Activision affida storicamente a Treyarch, mentre della versione PC se ne è occupata Beenox, team di sviluppo con una lunga esperienza di porting da console a PC.

Non aspettatevi un prosieguo della vicenda rispetto a Black Ops 3. Niente fiction, insomma, solo gioco
Ed è già record, secondo i primi comunicati di Activision. Anche se Call of Duty è ormai il videogioco più venduto nel Nord America da diversi anni a questa parte: e questo rende per il produttore molto conveniente realizzarne un nuovo capitolo all'anno. Con tutte le difficoltà del caso, perché portare a termine un gioco con una mole così importante di contenuti con una tempistica talmente risicata non è semplice. Al punto che Activision alterna ormai diversi team di sviluppo su Call of Duty: Infinity Ward e Sledgehammer Games, oltre ai già citati Treyarch e Beenox.

Activision ha infatti già parlato di record di vendite su PlayStation Store e di un incremento delle vendite digitali del 25% nel primo giorno di lancio, rispetto al 2017. Numeri che rendono Black Ops 4 la più grande release digitale nel giorno di lancio nella storia di Activision. Il titolo è anche diventato rapidamente il gioco digitale Activision Xbox One più venduto nel primo giorno, a livello globale. Infine, la versione per PC di Black Ops 4, la prima versione di Call of Duty in assoluto su Battle.net di Blizzard, ha raggiunto nuovi altissimi livelli, con le vendite digitali su PC superiori di oltre il 40% rispetto allo scorso anno, sempre nel giorno di lancio. Nel week end sono stati superati i 500 milioni di dollari come vendite, e Black Ops 4 è stato uno dei giochi più visti su Twitch, superando anche Fortnite.

Numeri che dipendono innanzitutto da due fattori. Prima di ogni cosa, le vendite nell'industria dei videogiochi sono sempre più veicolate nel formato digitale: tutte i produttori vedono la tendenza dell'aumento delle vendite nel formato digitale in contrapposizione al calo delle vendite nel tradizionale formato scatolato fisico. In secondo luogo c'è sicuramente molta attesa circa l'implementazione del Battle Royale all'interno del contesto di gioco di Call of Duty.

I team di sviluppo hanno dovuto superare una serie di sfide, perché Call of Duty storicamente è pensato per reggere ritmi molto alti, con battaglie farraginose all'interno di mappe di gioco ristrette. Pressoché il contrario del Battle Royale, insomma. Activision (ma lo farà anche Electronic Arts con Battlefield), d'altronde, non ha voluto perdere l'occasione di salire sul carro della vincente modalità Battle Royale: come noto, infatti, Fortnite e PUBG sono fra i giochi più seguiti su Twitch e consentono ai rispettivi produttori faraoniche entrate principalmente grazie al modello di business incentrato sulle micro-transazioni.

Blackout Battle Royale

Cos'è Battle Royale? Velocemente diciamo che si tratta di match che coinvolgono 100 giocatori, spesso suddivisi in team al massimo di 4 soldati, che vengono improvvisamente catapultati su una grossa mappa di gioco, senza equipaggiamento. All'insaputa della posizione dei nemici devono velocemente esplorare vari tipi di edifici alla ricerca di armature, gadget, armi e potenziamenti per le armi, per poter essere preparati per il momento del confronto con il nemico. Nel frattempo l'area vivibile della mappa si riduce progressivamente, fino a incentivare lo scontro all'interno di una porzione di terreno piuttosto limitata. Meccaniche di gioco che conferiscono pathos all'esplorazione, aumentando la tensione emotiva in vista dell'inevitabile scontro (abbiamo ripercorso la storia del Battle Royale nell'articolo su PUBG).

Il tutto non si sposa proprio benissimo con il funzionamento "arcade" delle armi di Call of Duty, le meccaniche di movimento esagerate dei soldati (per quanto riguarda salti e scivolate, mentre la corsa è sempre molto lenta) e l'assenza dei veicoli. Treyarch ha dovuto lavorare molto su questi aspetti, il che ha richiesto tantissimo tempo al punto da impedire di inserire una campagna single player, che in Call of Duty c'era sempre stata. Questo crea un paradosso: nonostante questo sia un Black Ops, non si scoprirà molto sull'esito della storia raccontata nei precedenti Black Ops, che era partita all'epoca della Guerra Fredda per poi sfociare in un contesto futuristico. Compaiono alcuni personaggi storici come il sergente Frank Woods, ma non aspettatevi un prosieguo della vicenda rispetto a Black Ops 3. Niente fiction, insomma, solo gioco.

La modalità Blackout è una sorta di incrocio tra Fortnite e PUBG
Questo compromesso tra ritmi rapidissimi tipici di Call of Duty e modalità ad ampio respiro alla Battle Royale risulta quasi sempre stonato. Si nota, insomma, una certa forzatura, soprattutto in termini di meccaniche di movimento e modalità di firing, troppo esagerate rispetto alla contestualizzazione più realistica di un Battle Royale che nasce comunque sulla base di una vera simulazione militare come Armed Assault. Questo rende la modalità Blackout una sorta di incrocio tra Fortnite e PUBG.

Il compromesso è evidente anche sul fronte tecnico, perché Treyarch ha dovuto rivedere il funzionamento del motore grafico, anche quello tarato in origine per consentire i ritmi più serrati e battaglie su mappe particolarmente piccole. Noterete texture a risoluzione particolarmente bassa e modelli poligonali poveri, come non si vedevano in Call of Duty ormai da diversi anni.

Nonostante questi appunti, però, in certe cose Blackout funziona. Nella collaborazione con altri tre giocatori, visto che è fondamentalmente obbligatorio proteggersi le spalle a vicenda e rianimare i compagni caduti. Interessante anche il sistema di potenziamento delle armi: se raccoglierete un accessorio compatibile con l'arma impugnata questo verrà installato automaticamente, il che migliorerà il funzionamento dell'arma in questione. Se l'accessorio non è compatibile invece andrà nell'inventario: dunque, se entrerete in possesso in un secondo momento dell'arma adatta per quest'ultimo tipo di accessorio potrete comunque installarlo manualmente.

A differenza degli altri giochi di tipo Battle Royale, qui dovete premere il tasto "F" per raccogliere qualsiasi tipo di drop. Questo vi dà l'opportunità di scegliere se rimpiazzare un accessorio installato con quello che state per raccogliere, o se il precedente va già bene, ignorando l'oggetto a terra. Con "E" invece si lanciano le granate, oppure si attivano i vari gadget che si trovano sulla mappa; mentre con "X" ci si cura (raccogliere quanti più medikit possibile è fondamentale).

Un'aggiunta importante sono i veicoli: si possono guidare quad, camion e anche elicotteri, con un modello di guida a dir poco stilizzato. La guida, d'altronde, è un'altra delle novità assolute all'interno di un Call of Duty: notiamo come Treyarch abbia voluto rendere nervosi i veicoli in fase di accelerazione, successivamente facilmente controllabili all'interno di una struttura che trasmette, comunque, la sensazione di artificioso. Blackout eredita dalla tradizione Call of Duty anche gli zombi, che si trovano in specifiche parti della mappa. I giocatori, mentre esplorano, improvvisamente inizieranno a udire fastidiosi rantoli e lamenti, e dovranno iniziare a guardarsi intorno perché gli zombi possono sottrarre preziose energie vitali come gli altri giocatori.

Il rumore è una componente cruciale di qualsiasi modalità Battle Royale che si rispetti. In questo Treyarch ha fatto un ottimo lavoro di affinamento rispetto ai precedenti Call of Duty: adesso potrete rendervi conto della posizione dei nemico e di quanto distano semplicemente ascoltando bene. D'altra parte, fare rumore è deleterio perché rivela la vostra posizione al nemico e, in un gioco dove avere consapevolezza dei movimenti avversari è cruciale, questo può essere un vantaggio notevole.

Per il resto è il solito Battle Royale: sulla destra un comodo schema illustra la distanza che rimane da percorrere tra l'avvento del "collasso" e l'area sicura. Ci sono i due cerchi che si restringono, mentre si viene catapultati nel match da uno stormo di elicotteri piuttosto che da un aereo o uno scuola bus. Bisogna correre molto in una mappa molto più grande rispetto a Fortnite, e un po' più piccola rispetto alle prime due mappe di PUBG.

Si tratta ad ogni modo di una componente che richiede impegno e allenamento, al di là del conoscere la mappa. È infatti molto importante padroneggiare bene il firing delle varie armi, carpendone le caratteristiche fondamentali già dalla forma o dal nome. Molto spesso, infatti, non è possibile neanche sparare una raffica di prova, perché si fa rumore e la propria posizione viene riconosciuta. Le armi, inoltre, possono assumere comportamenti peculiari in seguito all'applicazione delle varie mod, cambiando ulteriormente nel comportamento. Cruciale, poi, gestire il momento di massima tensione dell'incontro con l'avversario: questo rende l'esperienza molto diversa rispetto al caotico tradizionale multiplayer, dove ci si può subito rifare in seguito a una défaillance.

Controllo

Naturalmente Black Ops 4 non si riduce alla sola Blackout, anzi torna la ricchezza di contenuti tipica dei giochi della serie. Ovviamente c'è il multiplayer tradizionale, a cui gli appassionati della recente incarnazione di Call of Duty non possono proprio rinunciare, e c'è la modalita zombi. Non manca una piccola sezione single player, in realtà un allenamento per scoprire le abilità degli Specialisti e qualche dettaglio sul loro background.

All'interno del multiplayer tradizionale possiamo giocare modalità come Team Deathmatch e Controllo. Quest'ultima in particolare presenta elementi di novità rispetto al passato: ovvero, la zona di controllo scompare una volta assegnata a uno dei due team. In questo modo, il focus della battaglia si sposta istantaneamente su un'altra parte della mappa. Come in Battlefield, inoltre, c'è un numero limitato di respawn per i giocatori coinvolti nello scontro: una volta terminati, si perde il match.

Mai come prima d'ora con un Call of Duty si bada al sodo, piuttosto che su fronzoli inutili
Rispetto al capitolo precedente, WWII, qui si tratta di un gioco dai ritmi più rapidi, ma non si tratta di uno dei classici Call of Duty che vede i giocatori proiettarsi in strambe piroette in aria, visto che i soldati manterranno i piedi ben saldi in terra, ripristinando un concetto di gioco più congeniale per l'approccio FPS. Rispetto a WWII è necessario concentrare il fuoco sui nemici per più tempo, mentre un'abilità specifica consente di curarsi al volo. Come ormai da qualche anno a questa parte, quindi, Call of Duty rimane un'esperienza immediata e accessibile a tutti, con una curva di apprendimento tutt'altro che ripida nella parte iniziale.

I soldati da controllare, che nel mondo di Call of Duty vengono chiamati Specialisti, si caratterizzano per precise abilità, come avviene in Rainbow Six Siege e in Overwatch. Ciascuno di loro è dotato di un'abilità con un tempo di ricarica basso, che va usata sapientemente perché è teoricamente capace di ribaltare le sorti dell'incontro.

Oltre alla scelta dello Specialista da impersonare, un ulteriore livello di personalizzazione deriva dalla Classe. Fondamentalmente mentre lo Specialista incide sulle abilità a disposizione, la Classe determina il loadout disponibile in battaglia.

In Black Ops 4 c'è il Pick 10 system, assieme ad una serie di innovazioni sul controllo delle armi, il flusso del combattimento, la rigenerazione della salute e il movimento del giocatore. Subito al lancio ci sono tre esperienze Zombie complete: IX, Voyage of Despair e Blood of the Dead. Black Ops 4 è integrato in Battle.net per quanto riguarda la versione PC, come già successo con un altro titolo Activision, Destiny 2. La versione PC ha framerate illimitati, risoluzione 4K e HDR, supporto per monitor ultra-wide e opzioni grafiche personalizzabili. Ci sono opzioni per i giocatori mancini ed è possibile personalizzare tutti i controlli via tastiera e mouse. Inoltre, Treyarch e Beenox hanno lavorato a stretto contatto con il team Blizzard per incorporare i sistemi sociali, la sicurezza e la stabilità del server di Battle.net in Black Ops 4.

Grafica

Come anticipato, c'è qualche appunto da fare per quanto riguarda il sistema grafico di Black Ops 4. Abbiamo fatto qualche confronto e notato come la qualità grafica non scali come ci si potrebbe aspettare da un gioco bene ottimizzato per PC. L'effetto di occlusione ambientale (nella variante GTAO), soprattutto, è poco presente, mentre riflessi spaziali, ombre dinamiche, order independent transparency e subsurface scattering funzionano solamente in circostanze molto rare.


No AO


AO Media


AO Alta

Ombre dinamiche

Riflessi


Texture Bassa


Texture Media


Texture Alta


Texture Molto Alta

Il discorso si fa più interessante se si analizza l'anti-aliasing: in Black Ops 4 sono presenti i filtri FXAA, SMAA 1x e SMAA T2X con effetto pellicola. Quest'ultimo, come potete verificare nei confronti qui di seguito, migliora sensibilmente l'immagine, con un impatto però sensibile sulle prestazioni. Come quasi sempre accade, invece, FXAA fa il lavoro migliore in termini di qualità rispetto alle risorse richieste.


No AA


FXAA


SMAA 1x


SMAA T2X

Di seguito, nel dettaglio, il confronto fra SMAA 1x e SMAA T2X.

Che Treyarch, e la software house che si è occupata della versione PC, Beenox, abbiamo una concezione "particolare" del gaming su PC ci era risultato evidente in un incontro ravvicinato che abbiamo avuto al GamesCom di Colonia. In quell'occasione avevamo chiesto al tecnico di Beenox delucidazioni sul tickrate dei server PC di Black Ops 4, e se era possibile stabilire un confronto rispetto al tasso di aggiornamento a 144 Hz nelle comunicazioni tra server e client dei Battlefield. Non ci è stata data risposta (come se il tecnico non lo sapesse) e occhi sbarrati anche quando abbiamo cercato di sollevare il discorso sul Ray Tracing: Call of Duty godrà prima o dopo di supporto alla nuova tecnologia NVIDIA RTX?

In realtà, nella fase iniziale del lancio di Black Ops 4 i server funzionano a un tickrate di 20 Hz contro i 60 Hz dei server della precedente beta. Si tratta di un limite riconosciuto da Treyarch, che ha così commentato: "Si tratta di un lancio molto importante e moltissimi giocatori stanno entrando nei server ufficiali in questi primi giorni. Abbiamo quindi configurato la nostra infrastruttura in modo da garantire innanzitutto la stabilità".

I server funzionano a un tickrate di 20 Hz contro i 60 Hz dei server della precedente beta
Un tickrate di 20 Hz corrisponde a un aggiornamento ogni 50 millesimi di secondo, contro i 16,7 millesimi del tickrate a 60 Hz. In modo da stabilire un paragone con i giochi multiplayer più importanti, si noti come il tickrate di Overwatch sia di 63hz, quello di Destiny 2 di 30hz per i combattimenti e 10hz per gli altri elementi dinamici. Per quanto riguarda Fortnite abbiamo avuto un iniziale 30 Hz per poi un ripiego sui 20 Hz, mentre per PUBG si tratta di un 60 Hz che cambia dinamicamente a seconda dello stato della partita. Si noti che i tickrate particolarmente alti diventano utili soprattutto per quei giochi che devono gestire molti cambiamenti contemporanei allo stato della partita, quindi con fisica importante e modifiche alla mappa di gioco.

Detto questo, Black Ops 4 si è rivelato fluido sul PC su cui lo abbiamo provato, dotato ovvero di CPU Intel Core i7-3820, 16 GB di RAM e di GeForce GTX 1080, permettendoci in tutte le condizioni di giocare a 1080p a 60 frame per secondo solidi. Come confermano i due video in questo articolo.

Conclusioni

In un'epoca in cui il giudizio del recensore di videogiochi che si fa la punta al cervello per trovare risvolti reconditi sul prodotto che sta provando vale sempre meno, ha forse poco valore elargire un giudizio su un prodotto, come questo Black Ops 4, fatto per essere immediato e per essere giocato, piuttosto che essere giudicato. Mai come prima d'ora, infatti, con un Call of Duty si bada al sodo, piuttosto che su fronzoli inutili.

Black Ops 4 è un gioco che inevitabilmente avrà successo, perché il suo tipo di multiplayer immediato e frenetico viene ormai premiato da molti anni, soprattutto dall'utente console, e perché quest'anno c'è una modalità Battle Royale che, perlomeno, è da definire intrigante. Chi gioca su PC si rammarica, ormai da tempo, per una dipartita così netta rispetto allo schema iniziale di Call of Duty, ma questa è ormai storia. Strano, inoltre, il fatto che venga mantenuto il nome Black Ops, quando non si porta minimamente avanti la storia dei precedenti Black Ops. Come se la pianificazione del progetto, e l'allestimento dei primi contenuti di marketing, sia antecedente alla scelta di rinunciare al single player. D'altra parte, qui avete molti contenuti e una modalità Battle Royale con connotati peculiari nella misura in cui è una via di mezzo tra i ritmi velocissimi tipici di Call of Duty e gli enormi spazi tipici dei Battle Royale.

Come spesso accade quando Call of Duty torna nelle mani di Treyarch, ci troviamo al cospetto di un gioco dalle meccaniche solide e dal divertimento assicurato. Treyarch ascolta la community di Call of Duty, e ha creato un titolo con un "time to kill" decisamente alto, che premia non solo la mira ma anche i movimenti veloci sul campo di battaglia.

Semmai il mio dubbio in questa fase è il seguente: rispetto al Battle Royale, perché il giocatore dovrebbe spendere i 60/70 Euro necessari per acquistare Black Ops 4 quando Fortnite è completamente gratuito?

PRO

  • Immediato da capire e subito divertente
  • Importante mole di contenuti
  • Qualche elemento positivo in Blackout e possibilità di fare team con gli amici

CONTRO

  • Tecnicamente non solidissimo
  • Con la modalità Blackout compromessi importanti rispetto ai ritmi frenetici tipici della serie
  • Manca la campagna single player
18 Commenti
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[?]25 Ottobre 2018, 09:29 #1
L'ultima frase non ha senso... è come dire "perchè comprare Fifa se c'è NBA"?
Sono due giochi completamente diversi... il fatto che ci sia una modalità il cui fine è identico ma diversa al suo interno non significa che i giochi siano uguali.
Ma quando mai in Call Of Duty devi metterti a costruire muri o scale dopo aver farmato materiali mentre stai sparando?
Titanox225 Ottobre 2018, 11:08 #2
già meglio di pubg
nickname8825 Ottobre 2018, 11:50 #3
La modalità per eccellenza dei noobs o campers.
LukeIlBello25 Ottobre 2018, 12:15 #4
Originariamente inviato da: Titanox2
già meglio di pubg


mmm non lo so, pare che la balistica sia abbastanza accennata rispetto a pubg
futu|2e25 Ottobre 2018, 12:17 #5
E' call of duty, mica Arma. I problemi di PUBG sono ben altri che si spera
non vengano copiati qua.
LukeIlBello25 Ottobre 2018, 12:21 #6
Originariamente inviato da: nickname88
La modalità per eccellenza dei noobs o campers.


secondo me non è facile camperare "bene"..cioè chiunque se può appollaiare su una siepe e aspettare il nemico che passa (ammesso che passi),
ma prevedere una zona in cui il cerchio si restringerà e tu, magari dall'alto di una collinetta, nascosto nelle fronde, ne fai secchi 2 o 3 che corrono per evitare il gas, è molto più nobile del camping..
perchè una volta che hai fatto le 2 kill, tutti sanno dove stai e devi necessariamente scappare, affrontare magari qualche cecchino che ti spotta e correre ai ripari.. e poi ricominciare..
il camper "nabbo" (come lo hai scritto tu sopra ) si accuccia terrorizzato e non cerca alcuna strategia per avvantaggiarsi della propria posizione.. d'altro canto lo scontro diretto è pericoloso, io per es. se vedo un nemico correre da lontano difficilmente gli sparo, cerco di avvicinarmi di soppiatto e farlo fuori con sicurezza, perchè quando spari poi, oltre a lui se non lo ammazzi, tutti gli altri convergeranno su di te
xadium25 Ottobre 2018, 13:02 #7
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
La guida, d'altronde, è un'altra delle novità assolute all'interno di un Call of Duty


Ma va là... Il PRIMO CoD aveva un'espansione, che aggiungeva tra l'altro i veicoli, e che si poteva usare anche in multiplayer.

E i veicoli, nel single player praticamente ci sono stati in quasi tutti i CoD. Si fa prima a nominare quelli che NON avevano i veicoli che l'opposto.
nickname8825 Ottobre 2018, 13:08 #8
Originariamente inviato da: LukeIlBello
secondo me non è facile camperare "bene"..cioè chiunque se può appollaiare su una siepe e aspettare il nemico che passa (ammesso che passi),
ma prevedere una zona in cui il cerchio si restringerà e tu, magari dall'alto di una collinetta, nascosto nelle fronde, ne fai secchi 2 o 3 che corrono per evitare il gas, è molto più nobile del camping..
perchè una volta che hai fatto le 2 kill, tutti sanno dove stai e devi necessariamente scappare, affrontare magari qualche cecchino che ti spotta e correre ai ripari.. e poi ricominciare..
il camper "nabbo" (come lo hai scritto tu sopra ) si accuccia terrorizzato e non cerca alcuna strategia per avvantaggiarsi della propria posizione.. d'altro canto lo scontro diretto è pericoloso, io per es. se vedo un nemico correre da lontano difficilmente gli sparo, cerco di avvicinarmi di soppiatto e farlo fuori con sicurezza, perchè quando spari poi, oltre a lui se non lo ammazzi, tutti gli altri convergeranno su di te

Il camping non deve necessariamente rimanere fisso tutto il match e scappare non significa evitare il camping.
Chi non campera sono quelli che corrono e son sempre in movimento e cercano lo scontro diretto.
Non giocano al tiro al bersaglio in solitaria solo quando i bersagli che non possono difendersi.
Lo scontro diretto è l'unica dimostrazione di vera skill, il resto è un unica grande vigliaccata.

Comportamenti di questo genere sono stati introdotti e soprattutto incoraggiati per rendere gli FPS sempre più accessibili a chi di skill ne ha meno di zero e che in un arena ( i veri FPS ) non riuscirebbe nemmeno mai ad entrare in partita.

Quindi figurati una modalità specifica per chi gioca in questo modo, può essere destinata solo ai casual noobs.
LukeIlBello25 Ottobre 2018, 13:38 #9
Originariamente inviato da: nickname88
Il camping non deve necessariamente rimanere fisso tutto il match e scappare non significa evitare il camping.
Chi non campera sono quelli che corrono e son sempre in movimento e cercano lo scontro diretto.
Non giocano al tiro al bersaglio in solitaria solo quando i bersagli che non possono difendersi.
Lo scontro diretto è l'unica dimostrazione di vera skill, il resto è un unica grande vigliaccata.

Comportamenti di questo genere sono stati introdotti e soprattutto incoraggiati per rendere gli FPS sempre più accessibili a chi di skill ne ha meno di zero e che in un arena ( i veri FPS ) non riuscirebbe nemmeno mai ad entrare in partita.

Quindi figurati una modalità specifica per chi gioca in questo modo, può essere destinata solo ai casual noobs.


i "veri arena-FPS" penso tu intenda UT99, quake3 e simili..sicuramente sono roba che rischiede skill, ma non sono certo prodotti simulativi..
basta vedere la pistola che lancia il laser, o il mancato rinculo del lanciarazzi..

parliamo quindi di skill finalizzate al super dodge per oneshottare il nemico mentre fai le capriole, oppure lanciare un razzo come se fosse una fionda senza dover calcolare la variazione di traiettoria o la velocità (che spesso è istantanea, alla faccia dei 300 mt di distanza ) derivate dal rinculo, posizione del corpo, eventuali contro-dodge del nemico, ecc...

in PUBG (e non in fortnite) la padronanza delle armi è fondamentale, essendo queste molto realistiche.. la conoscenza della balistica ti fa capire che ogni arma ha il suo range ottimale in cui operare, per cui spottare un nemico e cercare subito lo scontro diretto, senza sapere che arma ha lui, è spesso na mossa suicida.. a meno che, appunto, tu hai tutto il tempo di preparare la tua arma al colpo (magari avvicinandoti, oppure cambiandogli il compensatore o un mirino inferiore).. e questo per te è camperare

d'altronde cercare lo scontro diretto ti esponde non solo all'offensiva del poveraccio che hai nel mirino, ma soprattutto dei 12 cecchini appollaiati che non vedono l'ora di prenderti alle spalle.. ecco che la soluzione migliore diventa quella di percorrere la strada fatta dal tuo nemico (che sai essere pulita perchè nessun cecchino lo ha spottato percorrendola) e prenderlo di soppiatto.. quindi non credo che il camping sia na cosa da nabbi..semmai essere colpito in 85 posizione da 3 cecchini, quello si
nickname8825 Ottobre 2018, 13:51 #10
Originariamente inviato da: LukeIlBello
i "veri arena-FPS" penso tu intenda UT99, quake3 e simili..sicuramente sono roba che rischiede skill, ma non sono certo prodotti simulativi..
basta vedere la pistola che lancia il laser, o il mancato rinculo del lanciarazzi..

Gli FPS non nascono a scopo simulativo e non necessariamente sono ambientati in teatri bellici, sono giochi basati sull'abilità punta e clicca nata sui PC e la skill comprende velocità e riflessi e basta.

E oltre al fatto che i battle royale di riferimento e anche questo ultimo COD non centrano comunque con i simulativi, anche i titoli simulativi stessi non possono simulare la guerra con mouse e tastiera.
Così come non puoi simulare lo sport col pad.

d'altronde cercare lo scontro diretto ti esponde non solo all'offensiva del poveraccio che hai nel mirino, ma soprattutto dei 12 cecchini appollaiati che non vedono l'ora di prenderti alle spalle.. ecco che la soluzione migliore diventa quella di percorrere la strada fatta dal tuo nemico (che sai essere pulita perchè nessun cecchino lo ha spottato percorrendola) e prenderlo di soppiatto.. quindi non credo che il camping sia na cosa da nabbi..semmai essere colpito in 85 posizione da 3 cecchini, quello si
Un gioco di vigliaccheria e lamering, un po' il quadro della società attuale. Sarà per questo che vendono alla grande.
E tu non stai facendo altro che sottolinearlo sempre di più.

in PUBG (e non in fortnite) la padronanza delle armi è fondamentale, essendo queste molto realistiche.. la conoscenza della balistica ti fa capire che ogni arma ha il suo range ottimale in cui operare, per cui spottare un nemico e cercare subito lo scontro diretto, senza sapere che arma ha lui, è spesso na mossa suicida.. a meno che, appunto, tu hai tutto il tempo di preparare la tua arma al colpo (magari avvicinandoti, oppure cambiandogli il compensatore o un mirino inferiore).. e questo per te è camperare
Si la skill richiesta è così ardua che il livello di difficoltà nasce per essere accessibile a tutti e chiunque ha possibilità di fare risultati. Negli arena se non sai giocare chiudi tutti i match in fondo alla classifica senza sè e senza ma.

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