PUBG: i perché di un successo senza precedenti

PUBG: i perché di un successo senza precedenti

PlayerUnknown's Battlegrounds è un gioco multiplayer che appartiene a un genere di recente concezione che ormai tutti individuano con il nome di Battle Royale. È noto: si tratta di un successo con forme che non hanno precedenti nella storia dei videogiochi: PUBG è il più giocato su Steam e uno dei titoli più venduti anche se ancora in Early Access. Come si spiega questo successo?

di pubblicato il nel canale Videogames
PUBG
 

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Quello che sta succedendo intorno a PlayerUnknown's Battlegrounds non ha precedenti nella storia dei videogiochi. Basti guardare la classifica dei giochi più streammati su Twitch per constatare come PUBG sia già costantemente al secondo posto, superando titoli affermati come DOTA 2, Fifa, CS:GO, Hearthstone, Overwatch, Destiny 2, e insidiando sempre più da vicino League of Legends, ovvero il gioco che nella sostanza ha decretato il successo di Twitch e accompagnato tutte le fasi della sua crescita.

Non solo, PUBG è uno dei più giocati su Steam, con un picco di giocatori contemporanei superiore ai 2 milioni. A questi livelli su Steam non è mai arrivato nessun gioco non prodotto direttamente da Valve: sostanzialmente PUBG insidia anche in questo caso i giocatissimi DOTA 2 e CS:GO. Inoltre, nonostante sia ancora in Early Access, PUBG ha venduto oltre 15 milioni di copie.

PlayerUnknown's Battlegrounds

Basti guardare la classifica dei giochi più streammati su Twitch per constatare come PUBG sia già costantemente al secondo posto, superando titoli affermati come DOTA 2, Fifa, CS:GO, Hearthstone, Overwatch, Destiny 2, e insidiando sempre più da vicino League of Legends
Insomma, un successo sensazionale, perché? In fondo si tratta di una riproposizione pedissequa di uno schema di gioco già collaudato. Anzi, in altre forme giunto a livelli di ottimizzazione superiori, mentre PUBG è ancora acerbo in tantissime cose. Le animazioni sono approssimative, il rapporto tra personaggi e mondo di gioco abbozzato, la grafica non ottimizzata e fluida a dovere su tutti i computer, e i contenuti minimalistici.

Il gioco è prodotto dal publisher della Corea del Sud Bluehole e si basa per l'appunto su mod precedenti che Brendan "PlayerUnknown" Greene ha creato per altri giochi, a partire da ArmA 2. Greene, il cui nickname in gioco è proprio PlayerUnknown, si è ispirato a un film giapponese del 2000 diretto da Kinji Fukasaku e adattato dall'omonimo romanzo di Koushun Takami, il cui titolo è Battle Royale. Il protagonista è un adolescente studente di scuola media che viene costretto dal governo a competere in un gioco mortale insieme agli altri studenti della sua classe. Solo l'unico superstite viene insignito del diritto di sopravvivere. Un film molto crudo che sia in Giappone che fuori ha suscitato molte polemiche.

In PUBG 100 giocatori vengono catapultati in un'istanza di gioco. Si lanciano con il paracadute su una parte della mappa a loro scelta e iniziano a racimolare risorse. Possono essere armi, potenziamenti per queste ultime, equipaggiamento, medikit, benzina per i veicoli, e molto altro ancora. Per questo motivo sono chiamati a esplorare gli edifici che si trovano sulla mappa, il tutto senza conoscere la posizione dei nemici. Allo stesso tempo la parte vivibile della mappa si restringe progressivamente, mentre un gas mortale si diffonde al di fuori di quest'area. Chi vi rimane per troppo tempo muore soffocato. Lo schema di gioco quindi porta i giocatori prima ad armarsi a dovere, poi a raggiungere l'area vivibile che si restringe progressivamente. Vince l'ultimo giocatore che riesce a sopravvivere.

PlayerUnknown ha creato questo schema di gioco per la prima volta con la mod DayZ: Battle Royale di ArmA 2, che a sua volta si rifaceva alla mod, allora di grande successo, DayZ. Nato in Irlanda, Greene abitava in quel periodo in Brasile dove lavorava come fotografo, graphic designer e web designer. I suoi giochi preferiti erano Delta Force: Black Hawk Down e America's Army, ma fu proprio DayZ a catturare la sua attenzione, proprio perché univa l'approccio da simulazione militare realistica alla lotta contro gli zombi, il tutto sfruttando le ampissime mappe consentite dal motore di ArmA.

Brendan Greene, il cui nickname in gioco è proprio PlayerUnknown, si è ispirato a un film giapponese del 2000 diretto da Kinji Fukasaku e adattato dall'omonimo romanzo di Koushun Takami, il cui titolo è Battle Royale
Nel 2013 ecco dunque arrivare DayZ: Battle Royale, il quale univa le caratteristiche appena menzionate all'approccio da titolo multiplayer comune, basato quindi sulla rigiocabilità e al tempo stesso sull'imprevedibilità. La comparsa sulla mappa dell'oggettistica alla base del potenziamento dei sopravvissuti è infatti del tutto casuale, il che rende ogni partita differente spingendo i giocatori ad agire in modo sempre nuovo da partita a partita.

Greene voleva al tempo stesso replicare il tipo di competizioni online di DayZ conosciute come Survivor GameZ, in cui degli streamer su YouTube e Twitch continuavano a competere fin quando solo alcuni di loro rimanevano in vita. Fra le ispirazioni ha citato anche i romanzi della serie Hunger Games, in cui i concorrenti in quel caso di uno show televisivo ammassano risorse per la sopravvivenza in luoghi secondari piuttosto che in un'area centrale in modo da passare il più possibile inosservati.

Proprio il pathos legato alla mancata conoscenza delle mosse degli avversari è una delle componenti alla base dell'unicità di PUBG. Girare la mappa alla cieca è decisamente adrenalinico ed emozionale, anche per l'impostazione realistica delle armi e per la grandezza della mappa di gioco. Incontrare un avversario non si traduce automaticamente in uno scontro a fuoco: innanzitutto il giocatore deve padroneggiare le meccaniche di firing dell'arma che impugna, il che alle prime partite non è per niente scontato.

Molto spesso, inoltre, diventa più conveniente rinunciare allo scontro diretto e defilarsi. Anche perché l'audio di PUBG è molto accurato e produrre rumore sia con il fuoco delle armi che con il motore dei veicoli, ma anche con i semplici passi sulle superfici di legno o con l'apertura delle porte, può rendere nota la propria posizione con ripercussioni poco piacevoli sull'intera partita. I giocatori di PUBG devono prendere dei punti di riferimento: ad esempio, quando in prossimità di iniziare l'esplorazione di un insediamento abitato, devono notare se le porte sono aperte o meno, perché questo può dare un indizio circa il passaggio di altri giocatori per quella struttura. D'altra parte è allo stesso tempo ovvio che chi è passato può accuratamente richiudere tutte le porte per cancellare questo tipo di traccia.

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All'inizio, proprio come nel film Battle Royale, le aree sicure erano di forma quadrata, mentre successivamente Greene si è spostato su aree circolari, anche in funzione di certe esigenze di programmazione. Ma quando DayZ è diventato un titolo standalone l'interesse per la versione di Battle Royale per ArmA 2 è scemato e Greene ha deciso di proseguire lo sviluppo come mod di ArmA 3.

Allo stesso tempo Sony Online Entertainment, che poi è confluita in Daybreak Game Company, ha cominciato a interessarsi al lavoro di Greene, coinvolgendolo direttamente come consulente nello sviluppo di H1Z1. Nel febbraio del 2016 SOE scisse H1Z1 in due giochi separati, uno di sopravvivenza, ovvero H1Z1: Just Survive, e l'altro di tipo Battle Royale, H1Z1: King of the Kill, mentre il rapporto di consulenza con Greene giungeva a termine.

Contemporaneamente lo studio coreano Ginno Games, esperto nello sviluppo di giochi multiplayer di massa (MMO) e diretto dal veterano del settore Chang-han Kim, veniva acquisito da Bluehole, uno dei più popolari distributori di giochi in Corea del Sud. Bluehole era alla ricerca di autori capaci di realizzare un gioco multiplayer con le caratteristiche che sono molto ricercate e amate in Corea, ma con uno stile visivo e schema di gioco che potessero essere apprezzati trasversalmente, anche in occidente. Per finanziare il progetto si vagliò l'ipotesi dello sviluppo in Early Access, mentre il modello doveva essere quello del "game as a service".

Dopo aver interrotto il rapporto con SOE, Greene era dunque pronto ad "accasarsi" in Bluehole. Si trasferì in Corea del Sud per supervisionare lo sviluppo del nuovo progetto: per la prima volta Bluehole aveva un direttore creativo proveniente dall'estero.

Lo sviluppo di PUBG iniziò nella prima parte del 2016, mentre il gioco veniva pubblicamente annunciato nel successivo mese di giugno. Kim era produttore esecutivo, mentre un team di 35 sviluppatori supportava Greene nel suo lavoro. A giugno 2017 il team di sviluppo di PUBG conta 70 unità, ed è oltretutto supportato da sviluppatori esterni che in maniera volontaria hanno deciso di dedicarsi allo sviluppo del gioco. Esternamente Bluehole gode del supporto anche di Bohemia Interactive, la software house che ha creato ArmA e DayZ, che fornisce assistenza nello sviluppo delle animazioni basate su motion capture direttamente dalla sua sede di Praga.

Visto il crescente interesse da parte della community dei giocatori Bluehole ha creato una sussidiaria anche in America che ha assunto il nome di PUBG Corp. Prevede, inoltre, di espandere le operazioni in altri uffici da aprire in Europa e Giappone.

L'accelerazione dello sviluppo di PUBG è stata possibile grazie agli agili strumenti di Unreal Engine 4, il motore grafico su cui il gioco di tipo Battle Royale è basato. In passato Greene aveva usato i motori proprietari di ArmA e H1Z1 e, sebbene PUBG non sembra attualmente completamente ottimizzato, supera alcune inefficienze legate a queste precedenti tecnologie.

La transizione a Ue 4 ha comportato delle difficoltà soprattutto nella gestione di una mappa così ampia, per le quali è stato invece congegnato alla base il motore di ArmA. Non ci sono giochi con Ue 4, invece, con mappe di queste dimensioni.

La mappa, inoltre, sebbene non abbia una contestualizzazione ufficiale, si ispira alla corrente architettonica del Brutalismo diventata popolare nell'Unione Sovietica negli anni '50. Altre mappe, però, sono in fase di sviluppo: una sarà contestualizzata su un'isola del Mare Adriatico appartenente alla ex-Yugoslavia, l'altra in una città desertica del Perù. La presenza di una sola mappa nella versione attuale è chiaramente molto limitante, anche perché si tratta di un'impostazione basilare che non abbraccia completamente l'idea originale di Greene.

In PUBG 100 giocatori vengono catapultati in un'istanza di gioco. Si lanciano con il paracadute su una parte della mappa a loro scelta e iniziano a racimolare risorse
La prima attività da svolgere in PUBG è la planata verso l'isola, paracadutandosi dall'aereo. Bisogna scegliere il posto adatto ponderando per il giusto compromesso tra la presenza di abitazioni che racchiudono i drop più importanti e l'inesperienza dei primi match, dove non riuscire a padroneggiare le armi può portare a preferire un approccio che non preveda scontri diretti. Mentre sta planando, il giocatore può accelerare la discesa premendo nella direzione verso la quale si vuole atterrare, in modo da non rimanere troppo indietro rispetto alla corsa ai drop. Il paracadute si apre automaticamente a un'altezza prefissata, per cui non si deve pensare a farlo manualmente.

L'area vivibile è contrassegnata sulla mappa da un cerchio di colore blu. Il gioco mostra l'area abitabile e indica quanto tempo hanno i giocatori per raggiungerla prima che il gas mortale si attivi. Sulla parte destra dell'interfaccia di gioco una barra blu fa percepire visivamente quanto tempo rimane prima che il gas abbia effetto. Un altro cerchio, bianco, invece fornisce informazioni sul restringimento successivo. Il gas comporta la perdita progressiva di risorse vitali e, secondo comunicazioni dello stesso team di sviluppo, sarà reso in futuro maggiormente letale. Gli autori di PUBG vogliono, infatti, che ci sia maggiore enfasi sugli scontri dentro la zona abitabile e velocizzare le partite. C'è un altro tipo di area circolare sulla mappa: quella di colore rosso che designa un'area in cui avverrà un bombardamento. Trovarsi al suo interno mentre il bombardamento viene effettuato può comportare la fine del match.

PUBG si può giocare sia in prima che in terza persona. Il primo approccio, però, è praticamente obbligatorio viste le difficoltà a padroneggiare il sistema di mira. Conferisce maggiore precisione ma riduce il campo visivo e la percezione su ciò che succede intorno al personaggio controllato dal giocatore. Inoltre, l'esperienza si può affrontare da soli, con un amico o in team di quattro sopravvissuti: il giocatore lo decide al momento dell'avvio del matchmaking. Giocare da soli aumenta il fattore emotivo, ma collaborare con gli amici permette di rendere l'esperienza di gioco più strategica.

Per coprire le importanti distanze e per raggiungere velocemente l'area sicura si possono usare i veicoli. Attenzione però perché sono alimentati dalla benzina e possono rimanere a secco. Fra i drop si trovano anche i fusti di benzina, da portare in giro per scongiurare tale evenienza. D'altra parte lo spazio nell'inventario a disposizione di ogni giocatore è limitato, a meno di trovare uno zaino che consente di portare più oggetti contemporaneamente. Come quasi tutti gli oggetti, lo zaino può appartenere a diversi livelli che ne evidenziano l'efficacia.

Si possono trovare armi di varia natura con relativi potenziamenti che ne possono aumentare la precisione, la stabilità, l'ampiezza del caricatore, insieme ad altri parametri. Per molte armi si può regolare anche il rate di fuoco, in modo da privilegiare l'attacco dalla distanza in opposizione a quello ravvicinato. Molto importanti sono gli elementi dell'equipaggiamento, che aumentano la resistenza in caso di scontro a fuoco.

Insomma, ipoteticamente il soldato che non riesce a dotarsi di un'arma almeno minimamente efficace dalla distanza e di equipaggiamento resistente che si spinge ugualmente nella "safe area" quando ormai particolarmente piccola, non ha fondamentalmente alcuna speranza. Certo, si tratta di uno schema di gioco che può premiare chi ha fortuna e sa nascondersi, ma nella maggior parte delle partite è proprio la prontezza ad armarsi adeguatamente che fa la differenza.

Non che la componente uditiva sia meno importante, anzi. PUBG farà finalmente capire a certi audiofili perché le cuffie gaming sono pensate in un certo modo: magari scendono a compromessi anche importanti in termini di qualità in sé ma privilegiano il suono posizionale. Il sistema audio di PUBG è sensazionale perché permette al giocatore di percepire con grandissima precisione non solo la direzione dalla quale provengono i suoni, ma anche la distanza rispetto all'origine del suono.

Il tutto a un livello di precisione come mai prima d'ora in un videogioco, al punto che neanche Counter-Strike può competere, ovvero il titolo che ha fatto fino a oggi sprecare fiumi di inchiostro ai responsabili di marketing delle aziende che producono cuffie per giocatori.

Nella maggior parte delle partite è proprio la prontezza ad armarsi adeguatamente che fa la differenza
Pensate di trovarvi all'interno di una vecchia casa in legno e di iniziare a percepire i suoni dei passi di un altro sopravvissuto. Vi renderete subito conto se questo si trova al piano inferiore o a quello superiore, il vostro sangue inizierà a scorrere più velocemente e questo vi spingerà a rannicchiarvi in un angolino, magari del bagno, oppure ad agire prontamente e andare alla ricerca del vostro avversario. In queste occasioni uno shotgun potrebbe essere l'arma ideale per cercare di uscirne indenni. Cominciate a vagare mentre il suono dei passi si fa più intenso. Il legno prosegue a scricchiolare, ormai lo scontro è inevitabile. Voi siete proni, vicino al bagno adesso, mentre il suono dei passi si sposta lateralmente rispetto alla vostra posizione. L'altro giocatore apre la porta ed esce. Voi fate altrettanto, adesso non lo vedete più. E proseguite la corsa verso il cerchio bianco.

Il discorso sull'audio posizionale si estende anche alle voci. Grazie alla tecnologia fornita da Vivox per le comunicazioni vocali, infatti, i giocatori possono percepire la posizione degli altri giocatori, alleati e avversari, sulla base delle loro comunicazioni vocali. "Spostati subito davanti a me", dunque, è una comunicazione sensata in Battlegrounds anche se non si vede fisicamente l'altro personaggio, perché il giocatore che riceve il messaggio, se armato di un buon set di cuffie con audio direzionale, capisce a quale punto della mappa ci si riferisce. Sulla base della distanza, inoltre, le voci possono risultare più o meno affievolite, il che conferisce ancora più realismo a PlayerUnknown’s Battlegrounds. Vivox è una tecnologia che si trova all'interno di altri giochi multiplayer come Rainbow Six: Siege e World of Tanks.

Alla fine del match, a seconda della performance, il giocatore ottiene valuta in-game sulla base di quanto tempo è sopravvissuto e alle kill che ha fatto. Questa valuta può essere spesa per acquistare bauli di oggetti estetici con cui personalizzare il proprio alter ego, un po' come succede in Overwatch.

Un'altra direzione dello sviluppo riguarda il supporto al modding, che Greene considera imprescindibile. Vuole che i giocatori possano personalizzare il più possibile l'esperienza di gioco e creare varianti in termini di regolamento e strategie. Allo stesso tempo desidera incorporare migliori servizi di streaming volti alla trasmissione delle partite in maniera televisiva e spettacolare, in modo che PUBG possa diventare a tutti gli effetti un eSport.

Il primo torneo a invito a Battlegrounds si è svolto alla recente GamesCom di Colonia, organizzato da Bluehole con ESL. Il montepremi era di 350 mila dollari con eventi separati per i giocatori solitari, per i team di due giocatori, per i team che preferiscono giocare in prima persona e per le squadre di quattro giocatori. Ogni evento consistenva in tre match, mentre il vincitore finale era colui che totalizzava il miglior punteggio fra i vincitori dei tre match.

E un'altra sfida riguarda il cheating: secondo cifre fornite dalla stessa Bluehole, ogni giorno vengono bannati circa 25 mila giocatori colti in fragrante mentre usano software che sabotano il corretto funzionamento del gioco per migliorare la propria prestazione. La rilevazione viene fatta dal software di anti-cheat interno allo stesso PUBG.

Il successo di PUBG si spiega anche alla luce della rinnovata popolarità che gli eSport stanno conseguendo, anche dopo la storica decisione del Cio che accomuna i videogiochi agli sport tradizionali perché "i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità che può essere paragonata a quelle degli atleti delle discipline tradizionali".

PUBG supporta alcune interessanti tecnologie di NVIDIA per la condivisione dei migliori momenti di gioco e per il miglioramento della grafica, ovvero NVIDIA ShadowPlay e HBAO+
PUBG supporta alcune interessanti tecnologie di NVIDIA per la condivisione dei migliori momenti di gioco e per il miglioramento della grafica. ShadowPlay Highlights è uno strumento che consente di catturare automaticamente i momenti salienti delle partite, inserendoli in un unico video da condividere. Per attivarlo occorre avere installato GeForce Experience 3.8 o più recente, recarsi nel menù Settings all'interno del gioco e selezionare la voce “NVIDIA ShadowPlay Highlights” in corrispondenza dell'opzione “NVIDIA ShadowPlay Highlights”.

Quando si avvia il gioco, nella lobby, GFE chiede se volete che ShadowPlay si abiliti e se rispondete positivamente ecco che il tool inizierà a registrare automaticamente quelli che riterrà i momenti più interessanti delle partite. La funzionalità di registrazione in-game di GeForce Experience è portentosa, e cambia la vita di chi ama registrare le sessioni di gioco, come sa bene chi utilizza già lo strumento. Questo perché consente di registrare quanto più materiale possibile senza alcuna perdita di prestazioni, a prescindere dalla risoluzione, dal frame rate e dal preset grafico a cui si gioca. Il video in cima a questo articolo è stato realizzato con questa tecnologia.

HBAO+ è invece la tecnica di NVIDIA per la gestione dell'occlusione ambientale che migliora e sottolinea le ombre fra le zone di contatto, rendendo le immagini più realistiche. Si tratta della tecnica che produce le migliorie estetiche più evidenti, e si abilita semplicemente selezionando un livello di dettaglio diverso da "Very Low" alla voce "Post Processing" all'interno delle opzioni grafiche di PUBG.

PUBG farà finalmente capire a certi audiofili perché le cuffie gaming sono pensate in un certo modo
Dunque, alla fine PUBG è un gioco incredibilmente semplice, superficiale, non rifinito e che riprende uno schema comunque già visto. Insomma, gran parte del suo successo dipende da fattori non controllabili e irrazionali: nella internet di oggi, lo si sa, quando in molti cominciano a interessarsi a qualcosa allora lo fa anche il resto del pubblico. Al tempo stesso, come abbiamo visto nel corso dell'articolo, si tratta di un successo molto più costruito di quanto si possa inizialmente pensare.

È un'idea di gaming competitivo comunque innovativa rispetto alla tradizione del genere, che con PUBG giunge a maturazione. Gode del collaudo che le precedenti versioni offrono in termini di bilanciamento e di funzionalità offerte ai giocatori. Gli appassionati di multiplayer competitivo di vecchia data hanno insomma finalmente modo di continuare a solleticare i loro istinti competitivi ma finalmente in un quadro differente dai soliti Counter-Strike, Call of Duty, Battlefield, Quake, Unreal Tournament e via dicendo.

Certo, per rispondere alla domanda del titolo di questo articolo non si può tralasciare la componente emozionale. PUBG produce un tipo di apprensione in un contesto multiplayer e all'interno di uno scenario realistico e di così grandi dimensioni che sostanzialmente non è possibile rinvenire in altri giochi con caratteristiche simili. La ricerca del migliore armamento mentre si esplorano gli ambienti alla cieca rispetto alla posizione del nemico produce un sentimento che è fondamentalmente senza precedenti in altri titoli multiplayer. Se lo si fa, poi, con il supporto di uno o più amici si trasforma in una ricerca non solo adrenalinica, ma anche strategica nella misura in cui diventa fondamentale coprire i fianchi dei compagni e suddividersi i compiti di esplorazione.

Allo stesso tempo la fase conclusiva del round è l'esaltazione dello schema di gioco competitivo: ecco che il titolo di PlayerUnknown si trasforma in un'arena circoscritta dove i pochi sopravvissuti devono avere skill, precisione e prontezza di riflessi: tra i migliori fra i 100 solo il più reattivo potrà essere il vincitore.

31 Commenti
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turcone30 Ottobre 2017, 15:36 #1
ha successo perchè adesso vanno di moda i survival aspetta 6 mesi e cadrà nel dimenticatoio :P
personalmente non capisco il genere quindi non mi esprimo se sia meglio questo o altri
VanCleef30 Ottobre 2017, 15:46 #2

last man standing

Potrebbe essere interessante... Ora mi cerco requisiti e prezzi.
nickname8830 Ottobre 2017, 16:06 #3
Originariamente inviato da: turcone
ha successo perchè adesso vanno di moda i survival aspetta 6 mesi e cadrà nel dimenticatoio :P
personalmente non capisco il genere quindi non mi esprimo se sia meglio questo o altri

Quoto

Il termine survival in questo caso specifico è semplicemente una parola carina per non dire "first person camper".
nickmot30 Ottobre 2017, 16:29 #4
Originariamente inviato da: turcone
ha successo perchè adesso vanno di moda i survival aspetta 6 mesi e cadrà nel dimenticatoio :P
personalmente non capisco il genere quindi non mi esprimo se sia meglio questo o altri


Questo non è un survival, rispetto a titoli com eDayZ ha tagliato tutta la parte sopravvivenza e lasciato solo quella dello scontro tra giocatori

L'idea del gioco è quella del film Battle Royale (che da anche il nome al genere)
sniperspa30 Ottobre 2017, 16:49 #5
Originariamente inviato da: nickmot
Questo non è un survival, rispetto a titoli com eDayZ ha tagliato tutta la parte sopravvivenza e lasciato solo quella dello scontro tra giocatori

L'idea del gioco è quella del film Battle Royale (che da anche il nome al genere)


Che poi era quello che succedeva in DayZ standalone, dove la componente survival diventava marginale in favore del p2p.

Questo PUBG lo si può vedere un pò come una evoluzione di DayZ, è stata tolta la componente frustrazione, dovuta dal perdere ad ogni morte tutti gli item raccolti (magari in ore di gioco)....rimane però la componente ansia (specie nelle fasi avanzate della partita) che era caratteristica poi anche di DayZ.

Insomma ansia ftw e secondo me non sarà nemmeno una moda così passeggera di qualche mese, come alcuni sostengono

Originariamente inviato da: nickname88
Quoto

Il termine survival in questo caso specifico è semplicemente una parola carina per non dire "first person camper".


Peccato che camperando e basta non si vinca nulla visto che il gioco costringe a spostarsi di continuo in aree sempre più ristrette...poi ovvio che si campera anche, come succederebbe nella realtà d'altronde
nickname8830 Ottobre 2017, 16:56 #6
Originariamente inviato da: sniperspa
Peccato che camperando e basta non si vinca nulla visto che il gioco costringe a spostarsi di continuo in aree sempre più ristrette...poi ovvio che si campera anche, come succederebbe nella realtà d'altronde
Si ci sposta progressivamente e furtivamente, in aree sempre più strette ma sempre grandi e dove man mano gli utenti in gioco son sempre meno.
Diciamo che è un gioco dove il camping è il nucleo del gameplay.
nickmot30 Ottobre 2017, 17:00 #7
Originariamente inviato da: nickname88
Si ci sposta progressivamente e furtivamente, in aree sempre più strette ma sempre grandi e dove man mano gli utenti in gioco son sempre meno.
Diciamo che è un gioco dove il camping è il nucleo del gameplay.


Mah...
Ci sono streamer che vincono con regolarità con strategie aggressive.

Giocando stealth è più facile arrivare in fasi avanzate della partita, ci sono momenti di gioco dove sparare significa condannarsi a morte, ma che tutto il gioco sia camping non è vero.
Armage30 Ottobre 2017, 17:02 #8
al di là di quanto possa essere divertente il gioco (tra il sì e il no per me), il motivo per cui un gioco tecnicamente realizzato con i piedi come questo possa avere tanto successo è chiaramente una strategia di marketing alternativa e subdola che hanno messo in atto attraverso streamers, youtubers e via dicendo, inoltre ci sono gli illuminati dietro. Sicuramente il gioco mina criptovalute mentre gira, e questo spiega anche le richieste hardware esose per la grafica orribile che ha
nickname8830 Ottobre 2017, 17:03 #9
Originariamente inviato da: nickmot
Mah...
Ci sono streamer che vincono con regolarità con strategie aggressive.

Giocando stealth è più facile arrivare in fasi avanzate della partita, ci sono momenti di gioco dove sparare significa condannarsi a morte, ma che tutto il gioco sia camping non è vero.

Camping è quando ti apposti e colpisci di nascosto o alle spalle.
Non necessariamente devi stare appostato per tutto il match.
nickmot30 Ottobre 2017, 17:07 #10
Originariamente inviato da: Armage
al di là di quanto possa essere divertente il gioco (tra il sì e il no per me), il motivo per cui un gioco tecnicamente realizzato con i piedi come questo possa avere tanto successo è chiaramente una strategia di marketing alternativa e subdola che hanno messo in atto attraverso streamers, youtubers e via dicendo, inoltre ci sono gli illuminati dietro. Sicuramente il gioco mina criptovalute mentre gira, e questo spiega anche le richieste hardware esose per la grafica orribile che ha


Hanno avuto il di creare il gioco meno peggio del genere.

Quello che è strano è che, dopo simili vendite, non ci siano già i colossi del settore (tipo EA, Ubisoft, Activision) ad annunciare il loro Battle Royale.

Originariamente inviato da: nickname88
Camping è quando ti apposti e colpisci di nascosto o alle spalle.
Non necessariamente devi stare appostato per tutto il match.


Sei il primo a cui sento dare questa definizione al camping.
Che io sappia (ed il nome stesso lo suggerisce) il camping prevede di piantarsi in un punto e non muoversi.
Letteralmente piazzi le tende e campeggi.

Se io ti prendo alle spalle e tu non te ne accorgi non sto facendo camping, è più probabile che sia il contrario.

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