Battlefield 1 è uno dei migliori Battlefield di sempre

Battlefield 1 è uno dei migliori Battlefield di sempre

Con Battlefield 1 Dice è tornata sui suoi passi, e ha confermato di avere una spiccata predilezione per lo scenario storico. Qui ripristina il suo approccio classico e smette di seguire le orme dei rivali che, grazie alla semplificazione, hanno raggiunto il pubblico di massa.

di pubblicato il nel canale Videogames
Electronic ArtsBattlefield
 

Armi d'altri tempi e pittoresche invenzioni

Per molto tempo, tanto a livello di formazione e ricerca, quanto a livello di industria dell’intrattenimento, la Seconda Guerra Mondiale ha goduto di molte più attenzioni rispetto alla Prima. Svariate le ragioni: più facilmente comprensibile, più vicina nel tempo, più documentata, ma anche più ‘spettacolare’ e ‘di impatto’.

Il giusto compromesso tra necessità di cura, pianificazione, capacità balistiche e adrenalina pura
Al di là di argomentazioni politco-culturali, infatti, le cruente battaglie meccaniche della II Guerra Mondiale, componendo grandi offensive e piani tattici più dinamici, sono sempre risultate più leggibili ed ‘emozionanti’ della guerra rapidamente degenerata in ‘stallo’, che ha caratterizzato il Primo conflitto.

A rendere la situazione ancor più ingarbugliata, gli arsenali a disposizione degli eserciti della Grande Guerra: molto meno performanti e ‘accattivanti’ di quelli degli anni ’40 e, in alcuni casi, caratterizzati da elementi tanto singolari dall’apparire grotteschi o fin troppo iconici (penso in questo senso alla reale presenza di soldati ‘in armatura’ nelle trincee, ma anche ai giganteschi Zeppelin da bombardamento, ai fragili aerei dalle strane colorazioni, ai pickelhaube tedeschi e ai goffi tank…). Da un lato una guerra bloccata, dall’altro, insomma, armamenti poco efficaci e molto ‘particolari’.

Negli ultimi anni, anche in concomitanza con le ricorrenze ‘centenarie’ connesse alla Grande Guerra, sono molto cresciute le iniziative dedicate al Primo Conflitto Mondiale: film, documentari e anche videogiochi hanno cercato di narrare e approfondire le complesse realtà del 1914-1918.

Dice ha colto al volo l’occasione: con la I Guerra Mondiale ‘di moda’, ha potuto soddisfare i giocatori, che chiedevano a gran voce di abbandonare lo scenario contemporaneo che ha contraddistinto le ultime uscite della saga di Battlefield. Grazie alla scelta di ‘tuffarsi’ nel conflitto del 1914, però, gli sviluppatori svedesi hanno potuto evitare di tornare nel ‘trito e ritrito’ contesto della Seconda Guerra Mondiale. Mossa saggia, insomma, ma non garanzia di successo.

Esplorare la Prima Guerra Mondiale - per uno shooter che strizza l’occhio al realismo, ma non ha pretese di vera simulazione - poteva rappresentare un azzardo: come rendere giocabile - ma non assurdo - il ‘lento’ conflitto del 1914?

Spesso, quando si ha a che fare con giochi che attingono alla storia il proprio immaginario, ci si trova alle prese con uno stile che imita il periodo narrato. Nelle grafiche, nei menu, nelle musiche e nelle documentazioni a supporto della trama o dello scenario.

Soluzione piacevole, ma anche molto vincolante e - spesso - poco funzionale. In quest’ottica, la scelta di Dice risulta parecchio innovativa: è vero, gli Svedesi ci stanno parlando di un ben preciso periodo storico e, in molti casi, si affidano a narratori che - nell’immaginario di gioco - hanno vissuto in prima persona le vicende della Grande Guerra.

Ma tutto è presentato con una veste ultra moderna e minimal, che ricorda più gli show di Apple, rispetto a documentari e filmati di guerra. Una scelta particolare, di sicuro impatto, e che, con estrema facilità, scongiura il rischio di appesantimento e di pedanteria che spesso caratterizza i prodotti ‘rievocativi’.

L’impianto ludico proposto da BF 1 non si discosta dai canoni della saga, proponendo uno shooter veloce ma non frenetico, che richiede una buona dose di pratica con le armi (almeno fin quando non si trova quella più adatta al proprio stile), con un modello di fuoco docile ma non totalmente telecomandato, con un buon compromesso tra realismo e arcade. Scelta ancora una volta vincente, che regala il giusto compromesso tra necessità di cura, pianificazione, capacità balistiche e adrenalina pura.

Il modello di fuoco funziona e, nel corso degli anni, si è impreziosito e tarato a meraviglia. Nell’incarnazione BF1, poi, gode di un’efficacia probabilmente mai raggiunta, anche grazie all’arsenale e al tipo di guerra proposto dall’ultima fatica di Dice.

 
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