Recensione Assassin's Creed Unity: la Rivoluzione conservatrice

Recensione Assassin's Creed Unity: la Rivoluzione conservatrice

Il lancio di questo ennesimo capitolo della saga di Assassin’s Creed è stato particolarmente travagliato, soprattutto per le reiterate problematiche di natura tecnica. Nei panni di Arno Dorian veniamo catapultati nella delicata epoca rivoluzionaria, in una Parigi minuziosamente ricreata. Le fasi stealth sono state riviste rispetto a Black Flag, così come il sistema di combattimento, sebbene l’impressione generale trasmessa dal gioco ci sia sembrata fin troppo simile alle esperienze già vissute in passato.

di pubblicato il nel canale Videogames
Assassin's Creed
 

Modalità cooperativa e Companion app

La modalità cooperativa è una delle funzionalità su cui Ubisoft ha spinto di più nel corso della campagna promozionale che ha preceduto il lancio. Come ha dichiarato il creative director Alexander Amancio “questa nuova generazione sarà una generazione maggiormente social. Sarà più importante condividere l’esperienza invece di attendere in una lobby per una determinata quantità di tempo. Così abbiamo deciso di scommettere sulla co-op”.

In Unity è stata messa da parte la componente competitiva, consentendo invece di prendere a parte a missioni cooperative, fino ad un massimo di quattro giocatori. Nella sala sotterranea è possibile entrare a far parte di un club insieme ad altri amici e queste “fratellanze” possono poi sfidarsi tra di loro. A cadenze settimanali i punti Credo del club vengono confrontati con quelli che sono stati conseguiti da altri gruppi. In classifica sono presenti complessivamente 6 squadre, con la prima classificata che può ottenere ricompense esclusive, mentre le prime due del lotto saranno in seguito promosse ad una divisione superiore.

Come spesso accade – è stato così anche con i recenti Far Cry o con Watch Dogs, rimanendo in casa Ubisoft – la struttura cooperativa non è pensata per poter prendere parte in gruppo alla campagna principale. Esattamente come avviene in Watch Dogs tutti i giocatori vestiranno i panni di Arno, ma ogni utente riceverà una diversa skin che lo renderà riconoscibile rispetto ai suoi compagni.

Infine, come è già accaduto lo scorso anno, al lancio del gioco è stata messa a disposizione del pubblico anche una Companion App dedicata, disponibile su dispositivi iOS, Android e Windows Phone. Grazie a questo software si possono eseguire alcune attività supplementari, anche in quei momenti in cui ci si trova lontani dalla propria postazione. Nello specifico, si può cercare di risolvere una serie di enigmi e ottenere così accesso alle missioni Nomad, dove si reclutano Assassini per alcuni incarichi e in questo modo si ottengono ricompense. Qualora l’applicazione e il gioco principale siano associati ad un unico account Uplay è possibile usufruire del denaro raccolto anche nella campagna principale.

 
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