Recensione Dark Souls 2: torna il gioco di ruolo più difficile

Recensione Dark Souls 2: torna il gioco di ruolo più difficile

Abbiamo provato la versione PS3 di Dark Souls 2, l'attesissimo gioco di ruolo di From Software in uscita questa settimana su console e il 25 aprile nella versione PC. Ecco l'articolato parere di Jonathan, che aveva curato anche la recensione del predecessore, in proposito.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Multiplayer: Invasioni e Covenant

Purtroppo non c'è molto che possa spiegare sulla parte online di Dark Souls 2, perché durante i giorni precedenti al lancio i server sono stati quasi sempre inaccessibili, e le rare volte che sono riuscito a connettermi il basso numero di giocatori (per ovvie ragioni) non mi ha permesso di trovare né alleati da aiutare né vittime da invadere.

Sembra però piuttosto evidente che lo scheletro del multiplayer sia rimasto lo stesso di Dark Souls. E' possibile invadere, evocare o farsi evocare a seconda che si voglia attaccare un altro giocatore oppure aiutarlo o farsi aiutare. Anche qui il meccanismo ruota attorno all'uso di oggetti specifici, le varie pietruzze bianche o rosse. In ogni caso è sempre possibile giocare in modalità offline se si desidera affrontare il gioco esclusivamente come single player, senza correre rischi di assalti indesiderati da parte di altri giocatori.

Il salto di qualità però dovrebbe farlo la presenza, finalmente, di server dedicati: il più grande limite al multiplayer di Dark Souls era proprio dovuto al fatto che le connessioni peer to peer rendevano spesso difficile il meccanismo di evocazione/invasione. Per fare un paragone, in Demon's Souls, che godeva all'epoca di server dedicati, lo stesso sistema ha sempre funzionato alla perfezione.

La notizia è doppiamente buona perché in Dark Souls 2 tornano anche i tanto discussi covenant, ovvero le “fazioni” a cui ci si può unire e che per lo più vanno proprio a incidere sul gioco in multi. Molti covenant sono riproposizioni di quanto già visto in Dark Souls. La Cattedrale dei Blu, ad esempio, ricorda i Darkmoon in quanto permette ai suoi membri di dare la caccia ad altri giocatori giudicati “colpevoli”. Un altro covenant permette ai suoi membri di trovare con più facilità i rispettivi segnali di evocazione, favorendo le partite in cooperativa. Esistono poi diversi covenant “malvagi” che hanno lo scopo di premiare chi invade i mondi per uccidere i giocatori, e così via.

Ho sempre apprezzato molto l'idea alla base dei covenant di Dark Souls, ma è noto che la loro implementazione non sia riuscita particolarmente bene. La speranza è che tra l'ausilio dei server dedicati e l'esperienza pregressa, questa volta tutto fili liscio e il multiplayer del gioco ne risulti accresciuta. Per vedere bene i risultati però sarà necessario aspettare almeno qualche settimana, anche perché proprio come in Dark Souls, anche questa volta la maggior parte dei covenant sono nascosti in aree segrete e ci vorrà un po' di tempo per trovarli tutti.

 
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