Recensione Dark Souls 2: torna il gioco di ruolo più difficile

Recensione Dark Souls 2: torna il gioco di ruolo più difficile

Abbiamo provato la versione PS3 di Dark Souls 2, l'attesissimo gioco di ruolo di From Software in uscita questa settimana su console e il 25 aprile nella versione PC. Ecco l'articolato parere di Jonathan, che aveva curato anche la recensione del predecessore, in proposito.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Novità /2: cosa non funziona

In questo capitoletto elenchiamo i cambiamenti che proprio non funzionano, ma anche alcune cose rimaste invariate dal passato che forse era ora di modificare.

  • Sistema di cure. Questa è di gran lunga la trovata meno riuscita. In sostanza in Dark Souls 2 esistono due strumenti di cura, magie escluse: le classiche fiasche di Estus e le nuove Lifegem. Le prime funzionano come al solito, con la differenza che si comincia il gioco con una sola pozione e si aumentano pian piano trovando degli oggetti. Le Lifegem invece si trovano come drop dai nemici, o si possono acquistare (a un prezzo irrisorio e senza limiti), a differenza delle Estus sono una cura a tempo e non diretta ma si attivano molto più velocemente, mettendoci meno in pericolo dagli attacchi dei nemici. Siccome trovo che il sistema delle Estus in Dark Souls fosse pressoché perfetto, l'inserimento di un sistema alternativo di cure, a basso costo e senza limiti, mi ha lasciato del tutto esterrefatto. Certo si può provare a ignorare la loro esistenza, ma il gioco non è bilanciato (almeno all'inizio) per essere affrontato senza Lifegem, e in ogni caso il difetto di design rimane.

  • Itemizzazione ancora poco sensata. In tutti i “Souls” le armature e le armi hanno avuto una distribuzione delle statistiche quantomeno opinabile. In Ds2 però si tocca il fondo, specialmente per quanto riguarda le armature, che per il 90 per cento sono del tutto inutili e come se non bastasse nemmeno particolarmente belle esteticamente. Dopo l'assurdità del Gold Hemmed Black set di Dark Souls (che è stato anche modificato via patch) mai mi sarei aspettato di trovare nuovamente un'armatura a metà gioco che rende completamente superflue tutte le altre. E invece...
  • L'illusione del dual-wield. Ci hanno fatto credere che in Ds2 si potesse dualwieldare (impugnare due armi contemporaneamente), ma non è vero. O meglio si può fare, come si poteva fare nei precedenti titoli, ma il risultato è lo stesso: siccome i colpi non vanno in combinazione tra l'una e l'altra arma, l'utilità è pressoché nulla. L'unica novità è che alcune armi ora permettono di fare “parry” se usate nella mano secondaria, funzionando quindi come rudimentale protezione.
    Correzione: abbiamo effetuato delle prove per riverificare il funzionamento del dualwield. Ci era sfuggita questa particolarità (non specificata da nessuna parte, come giustamente da tradizione per la saga): impugnando due armi e tenendo premuto il tasto "triangolo", quello normalmente adibito per impugnare un'arma con due mani, si accede alla cosiddetta "power stance". Questa nuova modalità permette in sostanza di sferrare attacchi con entrambe le armi contemporaneamente, a un costo di resistenza molto più elevato ma causando ovviamente più danni

  • Problemi di collisione dei colpi? Non è chiarissimo, ma diversi giocatori – incluso il sottoscritto – hanno notato che ogni tanto sembrano esserci problemi nel colpire i nemici, colpi certi che mancano il bersaglio. Non disperate: è qualcosa che accade molto di rado... però accade. Difficile capire se si tratta di un problema nella collisione, nella gittata d'attacco delle armi, nel movimento del personaggio o altro ancora.
  • Design artistico carente. Ne parleremo meglio dopo, ma rispetto ai predecessori Ds2 ha un comparto artistico molto meno convincente. Scordatevi la bellezza mozzafiato di posti come Boletaria o Anor Londo, e anche luoghi misteriosi ed evocativi come la torre di Latria o gli Archivi del Duca (con poche eccezioni).

 
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