Ryse Son of Rome: ascesa e declino di un grande Impero

Ryse Son of Rome: ascesa e declino di un grande Impero

Trattato severamente dalla critica, l'hack 'n' slash in salsa romana, seppur non esente da difetti, è un gioco solido, adrenalinico e molto divertente. E soprattutto riesce a mostrare sin da subito i muscoli di Xbox One grazie alla tecnologia CryEngine.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Alla ricerca della perfezione

Sviscerata la controparte storica, è necessario analizzare Ryse come gioco, scoprendo che si tratta di un hack’n’slash adrenalinico, violentissimo e altamente controllabile. Un picchiaduro che consente di raggiungere la perfezione.

L’incedere di Marius – contro Britanni in ribellione o contro Pretoriani corrotti – sarà contraddistinto da una serie di scontri estremamente crudi e fisici. Il nostro centurione ha a disposizione un tasto per l’attacco base, uno per l’attacco potente (in grado, anche, grazie allo scudo, di rompere la guardia nemica), uno per la schivata e uno per il fondamentale utilizzo difensivo del celebre scudo rettangolare dei legionari romani. Non finisce qui: con la pressione reiterata di uno dei tasti d’attacco, infatti, avremo la possibilità di effettuare colpi più lenti, ma decisamente più potenti.

La dinamica dei combattimenti di Ryse è piuttosto lineare, ma non per questo priva di profondità. I nemici ci attaccheranno con buona aggressività, stili differenti (anche se non molto numerosi) e buona coordinazione. Ci troveremo, quindi, nel corso dei sei capitoli della campagna, ad affrontare avversari agguerriti (ma mai troppo problematici, a patto di applicarci con dedizione) nel corso di differenti ‘imprese’ della macchina da guerra romana. Difenderemo Roma, Porteremo guerra in Britannia, effettueremo uno spettacolare sbarco sulle coste d’Albione, ci muoveremo nelle inquietanti foreste al di là del mitico Vallo d’Adriano e avremo persino l’opportunità di coprici di gloria all’interno del Colosseo. Il tutto, durante una ‘classica’ vicenda di ricerca di vendetta e giustizia. Gli scenari che attraverseremo avranno la loro parte anche dal punto di vista del combattimento, visto che, in molti casi (che comunque sarebbero potuti essere di più), potremo sfruttare degli elementi dell’ambiente circostante per completare l’uccisione del rivale.

Questo sistema di lotta non brilla per abbondanza di variabili. Ma mira alla perfezione e garantisce un enorme controllo su quanto accade sullo schermo. Con allenamento e coordinazione, infatti, potremo diventare vere e proprie macchine da guerra, in grado di simulare fino in fondo la potenza e l’efficienza delle legioni del più grande Impero della storia.

Il pregio principale del sistema di combattimento di Ryse risulta proprio essere la sua precisione. Tutto è controllabile, capibile: se il giocatore è bravo, può diventare perfetto (per tempismo dei colpi e intangibilità). In questo caso – sottolineato dalla comparsa di un’aquila di fuoco a schermo -, Marius potrà prodursi in combo molto più rapide e letali.

Dopo aver ‘lavorato’ a sufficienza il nemico, sarà il momento di compiere un’esecuzione. Siamo di fronte alla ‘seconda parte’ del sistema di combattimento di Ryse. Anzitutto, una componente strategica: potremo – in tempo reale – decidere sempre la ricompensa per ogni uccisione. Con il D-Pad, infatti, si potrà selezionare tra un guadagno di energia vitale, di punti XP, di colpi successivi potenziati o di energia-Furia. L’esecuzione è un Quick Time Event altamente violento e spettacolare. Di fatto, il corpo del nemico si tingerà di blu (il giocatore, allora, dovrà premere X) o di giallo (tasto Y). La rapidità di reazione dell’utente determinerà il giudizio sull’esecuzione stessa. Un solo neo: non c’è possibilità di punizione per eventuali errori del giocatore. Lentezza eccessiva o tasto premuto erroneamente, infatti, non porteranno a una reazione del nemico.

Particolarmente spettacolari le esecuzioni doppie o addirittura triple. Il sistema è godibile, realistico e spettacolare. Lascia sicuramente ‘assetati di sangue’ a sufficienza e ci spinge a seminare al più presto nuova morte tra le fila nemiche.

Capitolo Furia: si tratta di un potere a caricamento (tramite punti raccolti con le esecuzioni). I suoi scopi principali sono quelli di stordire i nemici che circondano Marius e di accelerare le movenze del centurione. Utile soprattutto contro i nemici più massicci, i ‘boss’ o contro folti gruppi di avversari. Se ben utilizzata, a volte, potrà davvero salvarci la vita.

A spezzare il ritmo della lotta, ci sono sezioni da condurre da postazioni fisse (solitamente baliste o scorpioni). Non particolarmente efficaci, vista la facilità di mira e l’efficacia dei colpi delle frecce.

Molto meglio quando ci troveremo ad avanzare in formazione, verso le postazioni nemiche. Si tratta di eventi brevi e piuttosto lineari, ma altamente evocativi: formare la testuggine col giusto tempismo e, poi, colpire i barbari lanciando i pila, è sicuramente gratificante.

 
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