Diablo III Reaper of Souls ai raggi X: una questione di Classe, e non solo

Diablo III Reaper of Souls ai raggi X: una questione di Classe, e non solo

Dopo molti anni di attesa, il ritorno della saga di Diablo col suo terzo capitolo è stato quantomeno controverso. Un cambio al vertice e molte rivoluzioni aprono la strada al ritorno di Malthael. Abbiamo provato per voi Reaper of Souls: vediamo cosa ci riserva – e niente spoiler!

di pubblicato il nel canale Videogames
Diablo
 

Un nuovo Atto

Reaper of Souls ci accoglie lanciandoci tra le strade di Westmarch, una città spesso nominata nella serie ma ancora mai visitata - e come al solito il nostro eroe non sceglie il migliore dei momenti per farci una passeggiata. Così inizia il V Atto, con il ritorno prepotente di Malthael, un tempo Arcangelo della Saggezza, sotto nuove, terribili spoglie - quasi un'incarnazione della Morte stessa, un divoratore di anime, la cui ricerca ci porterà dalle strade della città in luoghi stranamente familiari e in altri del tutto inesplorati.

Così inizia, più in generale, un nuovo atto per la serie Diablo: questa espansione infatti, oltre ad aggiungere nuovi contenuti, ha nella rivisitazione dell’esistente una parte importante della sua sostanza. C'era già da tempo l'impressione piuttosto solida che Blizzard avesse deciso di imporre una direzione differente da quella iniziale al titolo, vuoi per il cambio al vertice con Joshua Mosqueira a sostituire Jay Wilson come Game Director, vuoi per le varie modifiche che - di patch in patch – hanno cercato di rendere il gioco sempre più accessibile e centrato sull'autosufficienza del giocatore.

Questa impressione è diventata una certezza con due annunci: un nuovo sistema di loot, di cui è già possibile vedere una sorta di "anteprima" ridotta sulle versioni Xbox360 e Ps3 e, soprattutto, la chiusura della Casa d'Aste. Giunta un po' a mo' di fulmine a ciel sereno - o di raggio di sole che squarcia le cupe nubi, se preferite - quest'ultimo annuncio, che si realizzerà in pratica il 18 marzo 2014, è indicativo di come Reaper of Souls cerchi di essere un'esperienza di gioco completamente diversa rispetto a quella vissuta con il titolo originale.

Esperienza che se da una parte vuole strizzare l'occhio al passato - ad esempio tramite la possibilità di "scommettere", comprando equipaggiamento non identificato sperando di fare il colpaccio - dall'altra prova a tracciare un sentiero diverso rinunciando ad esempio alla necessità di rigiocare la storia più volte passando per difficoltà crescenti, consentendo piuttosto di selezionare da subito il livello di sfida - con difficoltà ulteriori sbloccabili raggiungendo il livello 60 e 70 con almeno uno dei nostri personaggi.

Nel complesso, pur coscienti che la versione provata al momento è lungi dall'essere definitiva, tra contenuto completamente nuovo e meccaniche rivisitate, la sensazione è che le basi su cui il gioco dovrebbe sostenersi siano state pensate meglio, rese più robuste e raffinate - che ci si trovi di fronte ad un gioco più completo e più attento al giocatore, soprattutto.

 
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