Recensione PES 2014: Fox Engine getta le basi per un futuro brillante

Recensione PES 2014: Fox Engine getta le basi per un futuro brillante

Il nostro giudizio sul nuovo capitolo di Pro Evolution Soccer. Konami getta le basi per una rivoluzione integrando il nuovo motore Fox di Metal Gear Solid 5 all'interno della sua simulazione calcistica. Il test è stato eseguito sulla versione PC del gioco.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Interfacce e modalità di gioco

Dopo una brevissima schermata di caricamento ci troviamo nella landpage dove ci viene chiesto di premere un tasto qualsiasi per andare avanti. I nipponici tradiscono la loro malcelata passione per la musica lirica italiana e in questa fase del gioco scomodano nientepopodimeno che Giacomo Puccini, facendoci ascoltare, con gusto, il Nessun Dorma (nota Romanza per tenore della Turandot).

Premuto un tasto abbandoniamo la soave melodia Pucciniana e veniamo accolti nella Home Page di PES. Il menu è molto spartano, e la grafica è simile a quella vista in edizioni precedenti e non sembra particolarmente curata. In particolare escludendo un effetto glare sui tasti risulta priva di effetti o animazioni.

Le voci tra cui possiamo scegliere sono cinque: Partita, Mondo Calciatore, Competizione, Allenamento e Modifica. Cliccando su “Partita”, potremo organizzare un’amichevole veloce in pochissimi passi. Basterà scegliere le compagini che si dovranno affrontare ed in men che non si dica ci troveremo nel tunnel degli spogliatoi pronti ad entrare in campo.

Mondo Calciatore contiene due sottovoci: Campionato Master e Diventa un mito. “Campionato Master” rappresenta la modalità manageriale. Potremo gestire una squadra sia dentro che fuori dal campo e fare la carriera completa. A differenza degli altri anni, si potrà anche decidere di cambiare squadra quando ci saremo stancati. Diventa un mito invece è la carriera con un singolo calciatore, alla quale è stata aggiunta anche la carriera come portiere.

Scegliendo “Competizione” invece si potrà scegliere di partecipare ai principali campionati (e coppe) nazionali oltre che ai trofei internazionali. Anche quest’anno PES possiede la licenza ufficiale UEFA per Champions League ed Europa League. Nella parte dedicata, di conseguenza, vedremo grafiche e loghi ufficiali. Per quanto riguarda invece i campionati nazionali e le coppe si nota ancora la mancanza di una certa quantità di licenze (soprattutto nella Barclays Premier League). Allenamento e modifica servono rispettivamente ad accedere all’area di training delle tecniche di gioco e a modificare le squadre ed i giocatori.

Per testare il gioco abbiamo voluto giocare la Champions League con la Juventus FC. Una volta scelta la squadra il sistema effettua un sorteggio virtuale del girone e ci porta alla pagina principale del torneo. Come detto le grafiche dei menu richiamano lo stile ufficiale della UEFA Champions League.

Prima di affrontare la prima partita del girone abbiamo esplorato il menu dedicato alla gestione della squadra. E’ possibile decidere se gestire manualmente tattiche e formazioni o lasciare che sia il gioco in automatico a farlo per noi in base agli avversari che dovremo affrontare. Nel secondo caso però siamo trovati a giocare con formazioni piuttosto particolari. Per esempio Bonucci, Vucinic e Pogba sono rimasti in panchina per lasciare posto a Melo, Pepe e Giovinco.

Le rose non sono ancora aggiornate, ma dovrebbero esserlo a breve tramite update scaricabile. Le interfacce per la gestione del modulo e delle sostituzioni ci sono sembrate un po’ macchinose e poco intuitive.

Una volta scelte le strategie e gli undici giocatori possiamo lanciare la prima partita. Prima, però, il sistema ci presenta un’ultima schermata riepilogativa dalla quale sarà possibile scegliere le divise. Questa schermata si fa notare per l’approssimazione nell’impaginazione e nei modelli di giocatore in primo piano. Come sappiamo però per la casa produttrice giapponese ciò che conta è la qualità dell’esperienza di gioco e quindi è il momento di entrare in campo.

 
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