The Bureau Xcom Declassified: di nuovo a caccia di alieni

The Bureau Xcom Declassified: di nuovo a caccia di alieni

L’America è sotto attacco. Dobbiamo presumere il peggio, ovvero la caduta del governo e di tutte le forze militari. I sovietici sono un lontano ricordo; il nemico è crudele, preciso, e conosce tutto di noi. Una sola struttura ed un solo uomo, contro l’ignoto.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

…derivano pirotecniche responsabilità - Gameplay parte 2

Tramite la visuale tattica potremmo impartire una serie di ordini, da quelli più semplici come il movimento e la copertura, a quelli più complessi, come l’uso di una speciale abilità.

Queste abilità sono suddivise in base alla “classe” dei nostri agenti (Supporto, Commando, Ingegnere e cecchini), ed a livello a cui gli agenti sono arrivati. Inutile dire che per quest’ultimo motivo è di fondamentale importanza mantenere in buona salute gli agenti esperti, poiché le abilità finali sono davvero devastanti rispetto a quelle iniziali.

Anche il bilanciamento delle classi è stato ben pensato, ed ognuna di esse propone una caratteristica o due che ci farebbe comodo avere sempre. Ma non è possibile, ovviamente, e da qui la pianificazione delle missioni. Non solo dovremmo scegliere l’agente giusto, in base alle sue caratteristiche, ma anche l’armamento che dovrà portare con sé. Sotto questo aspetto Xcom ritorna un po’ alle origini, donandoci la libertà di portare con noi quelli a cui siamo più affezionati [leggasi i più sgravi (aka il cecchino)] e mantenendo intatta la tensione de “l’ansia da scelta giusta o sbagliata”.

Ho dimenticato di citare che è possibile inoltre concatenare più poteri insieme. Alcuni sono più ovvi, come spingere una mina con la forza del pensiero verso un gruppo nutrito di nemici; altri, per contro, sono tattiche più elaborate e divertenti, come quella di sollevare la torretta alleata per permettere di fare fuoco su tutto il campo di battaglia, o ancora far scappare il nemico tramite esca ed indurlo in una trappola mortale.

Ad ogni modo, se l’idea di fondo è perfetta per lo stile di gioco, è la sua esecuzione spesso a rendere il tutto meno divertente, a tratti frustrante. Il vero, unico problema di questa modalità a rallentatore è il cursore per dare gli ordini. Per posizionare torrette, mine, esche eccetera eccetera non è possibile “semplicemente” puntare la zona desiderata: bisogna trascinare il cursore per la mappa fino al punto voluto. E il problema risiede nel fatto che questo cursore ha le abilità di movimento uguali identiche a quelle dei nostri agenti: non può saltare coperture e non può passare da un piano all’altro. Mi sono particolarmente divertito quando ho dovuto far “scendere le scale” ad una torretta per poterla posizionare un piano più giù. Sarei voluto stare lì, a guardare la torretta chiedere permesso agli alieni per avere la precedenza sulla rampa.

Questo problema si fa sentire poco nelle prime missioni, e soprattutto negli spazi aperti; ma credetemi quando vi dico che nei livelli avanzati, a difficoltà elevata, questo “accompagnamento” del cursore sarà fonte di frustrazione e di rabbia.

 
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