Dynasty Warriors 8: luci soffuse, tintinnio di monete, 200 lire in tasca e grida di divertimento

Dynasty Warriors 8: luci soffuse, tintinnio di monete, 200 lire in tasca e grida di divertimento

Ritorna Dinasty Warriors, una delle serie di picchiaduro più affascinanti, ideale per gli appassionati dello scenario cinese. Il nostro Alessandro Oteri ha sviscerato tutti gli elementi di gioco.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Analisi Tecnica

Dal punto di vista dei personaggi l’accuratezza dei poligoni e dei rendering è di buona fattura. Nonostante si parli di quasi ottanta personaggi, il lavoro è stato fatto bene, lo stesso si può dire per le loro armi e per i generali da affrontare.

Per quanto riguarda invece il nostro fedele cavallo, la resa è tutt’altro che soddisfacente. Ma se a caval donato non si guarda in bocca, le orde di soldati fantoccio le abbiamo guardate fin troppo bene e purtroppo la qualità dei loro modelli è davvero insufficiente, così come la loro varietà (che spiritoso che sei! ndpWi)

L’ambientazione del gioco è sempre la stessa da tanti anni e anche i rendering sembra non siano cambiati affatto: montagne squadrate, pavimenti di pietra e vegetazione fatta con i lego abbondano in tutti i livelli. Da questo punto di vista, certo, si sarebbe potuto fare di meglio.

Infatti se vogliamo credere al fatto che KOEI non rinnovi il suo gioco perché amato dagli appassionati per l’ambientazione e la tipologia di combattimenti, siamo sicuri che il fatto di creare nuovi enviroment non avrebbe per nulla fatto arrabbiare gli appassionati del genere.

Come anticipato dal punto di vista delle dinamiche di combattimento il gioco è piuttosto ripetitivo, nonostante la grandissima varietà di armi. Nella maggior parte del tempo, il giocatore dovrà solo limitarsi a scaricare tutto lo stress e le frustrazioni sul joypad premendo i tasti spasmodicamente.

Questa monotonia è in gran parte causata dalla praticamente totale mancanza di IA da parte degli avversari “formica”. Capiamo che probabilmente uno scontro contro decine di soldati sarebbe stato impossibile se fossero tutti molto intelligenti ma avremmo apprezzato un miglioramento dell’IA anche a scapito della quantità di avversari.

Dal punto di vista del suono il gioco presenta le tipiche colonne sonore di stampo asiatico. Le registrazioni non sono certo di altissima qualità e un doppiaggio in lingua italiana (assente, voci e sottotitoli sono in inglese) ci sarebbe piaciuto alle soglie della new-gen.

Anche l’HUD non ci ha fortemente appassionato. Nessuna grande novità a parte una nuova barra che si carica per darci la possibilità di fare attacchi speciali. In più la grande quantità di avversari con la loro barretta di vita sulla testa non rende molto facile la comprensione della situazione, problema che si risolve vista l’IA degli avversari di cui abbiamo parlato prima.

Infine va segnalato un certo abbassamento degli FPS in scene molto affollate, niente in confronto però alle gravi problematiche riscontrate nei primi giorni di rilascio su Xbox 360.

 
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