Recensione The Last of Us: la nuova perla di Naughty Dog

Recensione The Last of Us: la nuova perla di Naughty Dog

Chi pensava che Uncharted rappresentasse un punto di arrivo per Naughty Dog dovrà ricredersi. L’ascesa di questo studio è inarrestabile, ogni nuova IP che viene messa sul mercato stupisce per la quantità di idee proposte e la qualità dell’intrattenimento offerto. Due protagonisti legati a doppio filo, una trama dal ritmo inaspettato e un gameplay che va a pescare tra i generi, sono soltanto alcune delle caratteristiche che ci consentono di collocare The Last of Us nel ‘gotha’ assoluto del videogioco.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

L’irrinunciabilità (quasi) conclamata del multiplayer

Arrivati a trattare la componente multigiocatore di The Last of Us, la riflessione è più o meno sempre la stessa: davvero in questo genere di produzioni abbiamo la necessità, come pubblico, di ricevere in dote anche una sezione online? La filosofia è ormai acclarata, gli studi di sviluppo preferiscono arricchire i propri titoli di un comparto online, in modo da assicurarsi, almeno in potenza, fette di pubblico più elevate. Non sempre però questa filosofia si è rivelata azzeccata (Bioshock 2 anyone?). Per quanto riguarda Naughty Dog la strada è stata tracciata con Uncharted 2, peraltro con risultati più che discreti.

Sul versante online The Last of Us propone due fazioni contrapposte – le stesse che incontriamo nella campagna – costantemente alla ricerca di provviste per ampliare le dimensioni delle rispettive comunità. Il mondo è letteralmente in lotta, pertanto l’assenza di regole ha ristabilito vecchi principi primordiali: sopravvive il più forte. Abbiamo così i Cacciatori, superstiti che non godono di una vera e propria organizzazione gerarchica ma tirano più che altro a campare cercando di razziare le risorse laddove sia possibile, mentre i loro avversari sono le Luci, gruppo militarmente organizzato che è stato espulso dalle zone di quarantena a causa di scomode convinzioni idelologiche.

La scelta operata dal giocatore rimarrà valida per un periodo di tempo limitato, pari ad una quantità determinata di settimane, durante le quali dovrà cercare di ampliare la piccola comunità e farla prosperare. Tramite il proprio profilo centrale è possibile prendere visione del numero di superstiti presenti nel gruppo; in un primo tempo saranno tutti in salute, ma potrà anche accadere che divengano affamati o si ammalino. Per mantenerli in vita si dovranno raccogliere scorte sufficienti a garantire il fabbisogno giornaliero complessivo. Tali risorse verranno recuperate durante i match competitivi, che sono di due tipologie: Caccia ai Rifornimenti e Sopravvissuti.

Nel primo caso si parla di un match a squadre, concentrato in un singolo round, nel quale l’obiettivo è quello di uccidere l’intera squadra avversaria e conquistare così la partita. Sopravvissuti sfrutta sempre la suddivisione in squadre ma senza respawn. L’obiettivo è infatti quello di eliminare tutta la compagine ostile in una serie di round successivi ed entro un tempo massimo, dopo il quale verrà decretato il vincitore.

Contrariamente alla campagna, dove l’utilizzo delle capacità percettive di Joel non è legato ad una barra di durata, nel corso delle partite online si potrà ricorrere al sesto senso, cercando però di dosarlo nei momenti chiave della partita. L’approccio al gioco è pressoché analogo a quello della modalità single-player, pertanto si adotteranno le tattiche più disparate, si riuscirà a giocare a viso aperto o a nascondersi, mentre la produzione di oggetti con le risorse disseminate per la mappa costituirà un aiuto di non poco conto. Ovviamente molto dipenderà anche dal gioco di squadra e dalla collaborazione tra compagni. Gli equipaggiamenti selezionabili sono complessivamente quattro e variano a seconda dell’approccio che si intende adottare. Abbiamo così il kit di assalto, quello da cecchino, la formula di supporto per gli alleati o il pacchetto furtività, per novelli Agenti 47.

I feedback che abbiamo ricevuto nel corso del nostro test sono positivi, anche se la modalità Sopravvissuto ci è parsa più idonea ad esaltare le caratteristiche peculiari del gioco. Le mappe sono complessivamente sette e reinterpretano alcuni degli scenari della campagna, opportunamente adeguati per risultare appetibili ai match competitivi.

 
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