Grid 2: guida arcade a un nuovo livello

Grid 2: guida arcade a un nuovo livello

Abbiamo provato in maniera esauriente la modalità single player del nuovo attesissimo gioco di guida arcade. Ne approfittiamo, quindi, per fornire una prima valutazione e per elencare le caratteristiche del gioco anche in fatto di multiplayer.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Arcade che di più non si può

Chi cerca un gioco di guida totalmente simulativo ha sicuramente sbagliato articolo, e farebbe meglio ad andare a questo indirizzo. Grid 2, infatti, presenta un modello di guida del tutto speculare a quello del predecessore. Ritorna, quindi, il famoso "effetto perno".

Come avranno sicuramente notato i giocatori del primo Grid, in questo gioco di guida, esattamente come accade in altri titoli racing di Codemasters, si ha la sensazione che tutte le forze agenti sulla vettura siano calcolate attorno a un perno invisibile che si trova nella parte posteriore dell'auto. È un sistema che permette a Codemasters, che lo aveva infatti inizialmente sperimentato per i titoli della serie Colin McRae Rally, di portare il giocatore a compiere tante correzioni sul volante o sul gamepad, perché la vettura tende ad andare facilmente in sovrasterzo. In Grid 2 questo effetto non scompare, anzi sempra in qualche modo ulteriormente evidente.

La prima vettura che si guida nella campagna di Grid 2 è infatti una Ford Mustang degli anni '70. Si tratta di un'auto che presenta storicamente un modello di guida instabile nei videogiochi, e Grid 2 non è da meno. Su questa vettura, che è la tipica muscle car, l'effetto pendolo prodotto dal perno invisibile è dunque accentuato proprio per rendere ancora più evidente l'instabilità dell'auto.

La distruzione, come dicevamo, rimane un altro elemento di continuità rispetto a Grid, anzi con evidenti migliorie in questo caso. Se si prendono troppe "botte" si può subito verificare un effetto differente alla guida, con la vettura che, ad esempio, potrebbe tendere a procedere verso destra o sinistra. Ma il giocatore potrebbe anche perdere un copertone o addirittura l'intera ruota, con la vettura che risulterà circondata da scintille e da altre particelle con immagini sembre più disturbate e disturbanti per via dei tanti pezzetti di metallo che vanno in giro per lo scenario.

Distruggere l'auto, quindi, può provocare anche l'inguidabilità della stessa. Se si tocca una ruota e questa inizia a cedere, risulterà ancora più instabile dopo che la si sottopone a ulteriore stress in staccata e nelle altre manovre al limite.

Restando nel discorso degli elementi fondanti di questo nuovo gioco, e andando su un fronte di differenziazione, stavolta, rispetto al passato, dobbiamo poi parlare della componente social. Tutta la parte single player riconduce, infatti, a questo aspetto. Il centro nevralgico della campagna è infatti il garage del personaggio interpretato dal giocatore, di cui come al solito si può scegliere il nome, la nazionalità e il nick name. In questo garage si trova un computer all'interno del quale si possono scegliere le corse da affrontare attraverso un'interfaccia che ricorda Facebook o Youtube.

Il garage è renderizzato dinamicamente, mentre altre sequenze di narrazione richiamano il mondo social. Ad esempio, dopo la prima gara vinta ecco che vedremo che la gente inizierà a postare immagini e condividere status a proposito della nostra auto e delle gesta del pilota che impersoniamo. Ma andando avanti nel gioco il nostro alter ego apparirà anche sui giornali e sulla TV. A scandire questa progressione di fama è il numero dei fan: ne acquisiremo di nuovi a ogni obiettivo centrato nella campagna.

Se nel single player gli elementi social sono "finti", nel multiplayer la condivisione dell'esperienza di gioco risulterà centrale, con la possibilità concreta di pubblicare i risultati delle proprie prestazioni su Facebook, Twitter e Youtube. Ma di questo ce ne occuperemo nel dettaglio nella parte dedicata specificamente al multiplayer.

La carriera single player ha una progressione simile a quella dei precedenti giochi di Codemasters. Non c'è, però, la struttura piramidale classica, anche se facendo bene continueranno a sbloccarsi nuovi eventi. Chiudendo questa parte, dunque, Codemasters ha deciso con Grid 2 di concentrarsi molto sul mondo social, che ormai sta diventando il riferimento sul web e per il gaming (basta guardare le caratteristiche delle nuove console Microsoft e Sony). Lo stesso PM di Namco Bandai Italia ci ha confessato che la campagna marketing di Grid 2 è stata orientata proprio sui social.

 
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