Assassini contro. Ovvero: la quantità contrapposta alla qualità

Assassini contro. Ovvero: la quantità contrapposta alla qualità

L’ultimo quarto del 2012 ci ha consentito di mettere le mani su due titoli di grande richiamo. Due ‘nuovi capitoli’ di saghe gloriose che, stando alle rispettive dichiarazioni d’intenti, vogliono mettere il giocatore nei panni dei più letali assassini della storia. Eppure, le differenze tra Assassin’s Creed III e Hitman: Absolution sono ampie come quelle che intercorrono tra il giorno e la notte. E, come credo sia ovvio, non sto parlando soltanto di ambientazione e risvolti ‘cosmici’ della trama.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Agente 47: la silenziosità dell'efficienza: Agente 47 è un assassino fatto e finito. Come tutti noi siamo portati a immaginarlo. Sufficientemente elegante per risultare anonimo. Freddo, spietato e calcolatore. Si aggira, sui teatri delle sue ‘imprese’ con una efficiente silenziosità, che gli consente – spesso – di abbandonare il luogo del delitto, completamente non rilevato. Ancora prima che venga acquisita consapevolezza dell’omicidio perpetrato. Tutta la sua condotta è imperniata sulla distrazione del nemico, l’azione silenziosa, il basso profilo. Lo stealth nudo e crudo.

Hitman Absolution

Connor: sogni di segretezza infranti: Il mezzo sangue protagonista di Assassin’s Creed III (che condivide questa impostazione con i propri illustri predecessori, siano essi mediorientali o fiorentini), vive l’arte dell’assassinio in modo del tutto contraddittorio. Per quanto si sforzi o venga invogliato a seguire un coerente ‘basso profilo’, non sempre è in grado di farlo e molto di rado trova vantaggiosa quella strada. Gli stessi strumenti che dovrebbero garantirne la condotta stealth (come, per esempio, la tunica bianca dotata di cappuccio), in realtà, non fanno altro che renderlo maggiormente riconoscibile. Lo strapotere fisico dei rappresentanti della setta degli Assassini, poi, non fa che acuire la loro impazienza: perché calcolare e pianificare ogni mossa, quando si potrà sempre affrontare i nemici a viso aperto, certi del successo? Persino le acclarate doti fisiche degli ‘uomini in bianco’ non torneranno mai davvero utili: eccezionali per le grandi evoluzioni e i movimenti negli spazi aperti, saranno quasi sempre insufficienti a consentire un’azione circospetta.

Assassin-s Creed III

Non c'è partita, caro Connor: Senza entrare eccessivamente nel dettaglio, mi pare di poter affermare con buona sicurezza come la superiorità ‘assassina’ di 47 sia acclarata. E mi pare altrettanto corretto stigmatizzare il fastidio con cui, ormai, accolgo le dichiarazioni del ‘mondo di Assassin’s Creed’ atte a sostenere l’efficienza ‘da killer’ dei suoi eroi.

In AC – in tutta la saga – c’è tantissima carne al fuoco. Mondi enormi, acrobazie esaltanti, componenti gestionali, cavalli, navi da capitanare, personaggi storici da incontrare, dei da assecondare e così via. Senza voler sindacare sull’effettiva utilità di tutte queste sezioni di gioco (ad esempio: il mondo di AC è enorme, ma quanta interazione è effettivamente possibile, con chi lo popola?), credo che l’intera saga non riesca praticamente mai a risultare efficace quando pretende di mostrare le gesta di un assassino. Nonostante, capitolo dopo capitolo, ci provi con sempre maggiore insistenza. L’impianto ‘centrale’ dei vari capitoli di AC, insomma, è sempre ‘debole’: manca la necessaria cura nello sviluppo delle dinamiche stealth, del sistema di controllo deputato ai movimenti nell’ombra, della IA nemica nelle situazioni più circoscritte.

Il mondo di Hitman, invece, è piccolo. Ma, attenzione: non è mai minimo. 47 si muove in scenari circoscritti, ma profondi e articolati. Guidati, per carità, ma tremendamente funzionali all’esperienza del killer. In un alternarsi di non sempre costante ispirazione, le missioni di Hitman si susseguono mettendo sempre e comunque il giocatore nella necessità di passare inosservato e agire nel silenzio. Come un vero killer. Quel che importa è che, senza nessuna distrazione, il gioco dà all’utente tutti gli strumenti per agire in modo consono al personaggio che sta interpretando. 47 è – al di là della caratterizzazione del personaggio e delle vicende narrate – un vero killer. C’è una ripetitività di base, nelle azioni che 47 compie. Ma anche questa è ‘al servizio’ di una silenziosa creatività nelle uccisioni: per addentrarsi nelle strutture nemiche, il calvo assassino non ha a disposizione troppe alternative, ma esse funzionano tutte e fanno da ‘apristrada’ alla pletora di opzioni tra cui il giocatore potrà scegliere per effettuare le uccisioni degli obiettivi designati. Hitman, insomma, consente grande creatività solo nell’atto centrale del suo gameplay. Circoscrivendo, però con grande coerenza, le azioni di contorno e le variabili nei momenti precedenti al letale cuore del gioco.

Se avessi un nemico da eliminare: non avrei dubbi. Mi affiderei a 47, non a Connor.

Quantità o qualità? Il confronto dello ‘stile da assassino’ di Connor e 47 – dove, mi pare chiaro, è quello del secondo a risultare maggiormente apprezzabile – mi spinge inevitabilmente a un’altra riflessione. Assassin’s Creed mette tantissima ‘carne al fuoco’. Hitman si concentra su pochi elementi ludici. La saga Ubisoft fa fare numerosissime cose al giocatore; I/O Interactive, invece, pretende dedizione assoluta dall’utente, chiamato a padroneggiare poche dinamiche fondamentali per la tipologia di gioco offerta.

E allora la domanda è questa: meglio un’esperienza ‘enorme’, in cui imparare tantissime attività, senza mai dover/poter padroneggiarne una fino in fondo, senza nemmeno avere la specializzazione assoluta nella componente ludica ‘centrale’ del titolo; o è preferibile attraversare un mondo maggiormente circoscritto, senza eccessivi fronzoli o distrazioni, in cui è necessario conoscere alla perfezione le tecniche strettamente connesse all’essenza del personaggio interpretato, in cui libertà e creatività si applicano solo all’essenza ludica del gioco stesso?

A mio parere, Assassin’s Creed – che è comunque saga di assoluto valore – rimane un’occasione parzialmente sprecata. Perché – in un mondo sontuoso e in una vicenda interessantissima - non riesce a divertire fino in fondo in quella che dovrebbe essere la sua principale offerta ludica (quella dell’assassino). Hitman, invece - pur non consentendo la libertà e le alternative della saga di Ubisoft - , pretende dedizione e cura, creando un ‘impianto ludico centrale’ di gran profondità e foriero di enormi soddisfazioni.

Parere personale: preferisco sempre la qualità, alla quantità.

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9 Commenti
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iaio11 Gennaio 2013, 14:20 #1
mmm il fatto che non abbia ricevuto nesun commento in 3/4 ore, penso che confermi il mio pensiero, cioè che entrambi i giochi non sono all'altezza delle aspettative...
Raghnar-The coWolf-11 Gennaio 2013, 14:29 #2
Io non li ho giocati, ma personalmente semplicemente sono sempre di più a film travestiti da videogiochi (e videogiochi travestiti da film).

La scarsa coerenza ludica è solo conseguenza della spettacolarizzazione, dell'imboccare l'utente in modo "attivo ma non troppo" (o passivo ma non troppo).

Assassin's Creed risquote successo presso utenti che anni fa non avrebbero mai impugnato un joystick che sarebbe stata solo fonte di frustrazione per chi non riusce a entrare nell logica di un gioco ma a cui invece piace intervenire in modo prestaibilito in un copione già scritto.

Il level e game design si è evoluto moltissimo negli ultimi anni, e non ha mai premiato la coerenza e lo studio (da parte del giocatore) delle meccaniche, ma al contrario le meccaniche sono state studiate a priori e plasmate per agevolarlo. Arrampicarsi su Assassin's Creed, non è come farlo in Tomb Rider nel livello di Venezia.
"Perchè introdurre più difficoltà se non è funzionale alla storia?" ci si può chiedere?
"Beh perchè è un gioco" si può rispondere...
alexgti11 Gennaio 2013, 16:19 #3
Io appoggio in pieno quanto scritto nell'articolo.
Non ho provato direttamente gli ultimi 2 titoli ma posso parlare per il vecchio hitman, AC2 e Batman che è un genere molto simile.
Approfittando degli sconti di steam e del periodo natalizio ho saggiato sia Batman Arkham city che Assassin Creed II, beh tolta la bellissima ambientazione di ACII, Batman sta su un altro pianeta sia come giocabilità che come concetto di stealther anche se poi Batman non è un assassino perchè non "uccide".
Già il fatto che in AC2 non posso accucciarmi ed arrivare dietro senza farmi notare mi manda su tutte le furie... che cazzarola di assassino sono se non posso arrivare silenziosamente da dietro per poi farti fuori?
Senza contare che con Batman sai sempre dove stai andando quando muovi il joypad mentre con Ezio alle volte fa cose assurde che manco gli chiedi....
Hitman è sempre stato concentrato sull'azione da perfetto killer, fa poche cose ma fatte bene.
Quindi ricapitolando:
Hitman: il killer perfetto
Batman: un "killer" multiuso che può essere stealth quando serve ma un vero supereroe contro avversari multipli come solo lui sa fare.
Ezio: boh, che cosa è Ezio? un guerriero agile? un assassino che non sa colpire nel silenzio? non lo so, non riesco a dargli una collocazione. Mi pare assurdo che solo con un'armatura leggera ed una spada posso buttarmi in mezzo a 12 persone super armate e farla franca.... mica ho tutti i marchingegni e la tecnologia di Batman.

Non lo so, ACII mi piace come ambientazione ma è un pò "stupido" come giocabilità! porca miseria sono vestito come un pagliaccio e se do un cazzotto ad una guardia e dopo 5 metri mi butto in un fienile non mi trovano più! senza contare che esco 5 secondi dopo e la guardia non mi riconosce più!! ma è assurdo! e poi manco riesci a nasconderti o sfruttare gli angoli... no no batman sta dieci anni avanti!
Krusty9312 Gennaio 2013, 00:08 #4
Non ho ancora giocato ad AC3, ma Hitman Absolution è una cagata colossale.
Lo dico io, che fino a quando non l'ho comprato (pure in pre order ) Hitman era la mia saga preferita di sempre (o meglio lo è, perchè Absolution NON E' Hitman)
Manp12 Gennaio 2013, 03:08 #5
how the mighty have fallen
Klawd312 Gennaio 2013, 08:23 #6
Originariamente inviato da: Krusty93
Non ho ancora giocato ad AC3, ma Hitman Absolution è una cagata colossale.
Lo dico io, che fino a quando non l'ho comprato (pure in pre order ) Hitman era la mia saga preferita di sempre (o meglio lo è, perchè Absolution NON E' Hitman)


A me grosso modo hitman è piaciuto, è stato realizzato discretamente, con belle ambientazioni e buone idee in generale. Certo magari non sarà all'altezza dei predecessori ma segarlo così brutalmente proprio no. Magari, essendo un fan di vecchia data, avevi delle aspettative molto alte e non hai potuto apprezzarne i pregi.

AC3 invece è sulla lista dei giochi da provare, per quanto già con brotherhood era chiaro che non c'era più niente di nuovo da aggiungere ad un titolo munto già fin troppo (5+ titoli in 4 anni? ma dai...), mi chiedo cosa possano aver tirato fuori per il terzo capitolo...
althasius12 Gennaio 2013, 17:41 #7
Un plauso all'autore dell'articolo, scritto in modo impeccabile e che mi trova sostanzialmente daccordo.

Originariamente inviato da: Krusty93
Non ho ancora giocato ad AC3, ma Hitman Absolution è una cagata colossale.
Lo dico io, che fino a quando non l'ho comprato (pure in pre order ) Hitman era la mia saga preferita di sempre (o meglio lo è, perchè Absolution NON E' Hitman)


Ma come fai a dare un giudizio cosi negativo ? Io ci sto giocando ( e ho giocato a tutti gli hitman precedenti ) e mi sta divertendo parecchio proprio perchè l'agente47 te lo senti "cucito" addosso avendo la libertà in molte missioni di agire come meglio credi. Ad esempio nella missione " istituto " ho ucciso tutti con le armi facendo una carneficina perchè cosi mi andava di affrontare la missione e poi [SPOILER]mi avevano rapito la piccola [/SPOILER]
La storia poi mi sta coinvolgendo sempre di più, insomma per ora sono molto soddisfatto.
$iMoNe_In$aNe17 Gennaio 2013, 19:31 #8
L'assassino del 2012 è sicuramente Corvo di Dishonored
Paggio.Saccente18 Gennaio 2013, 09:27 #9
Quoto $iMoNe_In$aNe. Dishonored è pura libertà d'azione. Puoi fare un massacro o puoi fare una missione senza uccidere nessuno, nemmeno chi dovresti assassinare!

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