Lego Il Signore degli Anelli: la Terra di Mezzo da una prospettiva inedita

Lego Il Signore degli Anelli: la Terra di Mezzo da una prospettiva inedita

Le premesse sono di tutto rispetto: il “vasto” mondo del Signore degli Anelli ricreato in maniera minuziosa, musiche e dialoghi ripresi direttamente dal film di Peter Jackson, comicità tipica della serie e, ultimo ma non meno importante, l'insostituibile amore che si prova per i mattoncini Lego. Che TellTale ci abbia di nuovo azzeccato, regalandoci un videogioco degno della saga di Tolkien?

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Il giusto sottofondo per le nostre avventure

Una cosa su cui TellTale non poteva sbagliare, e non l'ha fatto, è il reparto Audio. Rifacendosi totalmente all'esperienza cinematografica, gli sviluppatori hanno saputo inserire in ogni contesto il giusto accompagnamento. E quando all'inizio dell'articolo vi ho confessato di scrivere ascoltando le musiche de “Il signore degli anelli”, non mentivo. Aggirarsi per per la contea distruggendo mattoncini lego sulle note di “Concerning Hobbits” è qualcosa di davvero rilassante e Zen.

Un punto che potrebbe non piacere a tutti è l'utilizzo del doppiaggio inglese del film nelle cut-scene del gioco. Intendiamoci, non critico il doppiaggio in sé, ma l'utilizzo. Non sempre le espressioni vocali, a tratti dure, si esprimono al meglio con i rotondi volti dei lego, e con il senso di gioia che li circonda. E se per qualche personaggio il contrasto diventa sana ironia, come per Gollum, per altri è così marcato che non si sa mai che interpretazione scegliere: quello grave e profondo del Film o quello più allegro del gioco.

Un altro aspetto tecnico che è stato fortemente migliorato è quello grafico, in particolare l'illuminazione. Come già detto in precedenza, al contrario degli altri capitoli Lego, ne “il signore degli anelli” ci ritroveremo in un mondo fortemente caratterizzato da quanto visto nelle pellicole, con i toni di colore e gli effetti propri dei film. Niente mondo colorato e spigoloso, dunque.

Quello che però rende al meglio è il nuovo sistema d'illuminazione, che gioca in qualche frangente da vero e proprio collante al gameplay: parlo della Luce di Aerendil, una fiala luminosa regalata a Frodo nella foresta di Lothlorien, e che verrà utilizzata più di una volta per varcare varchi oscuri, altrimenti impraticabili senza una fonte di luce potente. Anche nelle Miniere di Moria, all'apparire del Balrog, avremmo un gioco di luci ed ombre degno dei migliori giochi Horror.

Non che l'aspetto grafico sia fondamentale, sopratutto in un gioco dai toni così pacati, ma certamente male non fa.

 
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