WWE '13: il ritorno dell'era Attitude basta per fare la differenza?

WWE '13: il ritorno dell'era Attitude basta per fare la differenza?

Yuke’s, dopo l’inizio della rivoluzione nel 2012, consolida il proprio simulatore di wrestling. Nessuno stravolgimento, ma fari puntati su una delle più importanti epoche nella storia della WWE.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Era Attitude: l'epoca d'oro della WWE

Per la WWE non è un periodo d’oro. Sempre in bilico tra i vecchi appassionati – che bramano il ritorno a spettacoli, tematiche e combattimenti più duri e maturi – e le esigenze commerciali, che impongono il mantenimento di un rating basso (attraverso storyline edulcorate e senza eccessi), perché il prodotto venga fruito anche dai più giovani. In questa situazione, il rischio è quello di deludere un po’ tutti. Soprattutto, come è evidente, i fan di antica data.

La stessa serie di videogiochi targata Yuke’s sembra vivere in questa dicotomia, stazionando in una situazione di incompletezza, con tanti buoni spunti (soprattutto dopo il reboot dello scorso anno) e limiti ancora numerosi.

L’Era Attitude, che si sviluppò nella WWE dalla seconda parte degli anni ’90 fino all’inizio del 2000, è considerata da tutti gli appassionati come una vera ‘golden age’ nella storia del wrestling. E’ in questo periodo che si svilupparono tematiche mature, personaggi credibili e dinamiche di lotta particolarmente rudi, che decretarono il successo televisivo della WWE (allora WWF), contro la concorrenza della WCW. In quegli anni nacquero personaggi che ancora oggi sono simboli, nel mondo del wrestling. Sia che essi siano ancora attivi o meno. Si parla di The Rock, Stone Cold Steve Austin, Triple H, Shawn Michaels e così via! Gente che non è salita sul ring per “pettinare le bambole”! Anzi! WWE ’13 dà al giocatore la possibilità di rivivere, giocando, alcune delle storyline principali di quegli anni. La modalità Attitude sostituisce le ‘avventure’ di Road to Wrestlemania: niente più storie fittizie, nei panni di superstar moderne, ma la possibilità di rivisitare epici momenti della storia del wrestling.

Si tratterà di affrontare i match chiave delle diverse storyline, vincendoli e – possibilmente – ripetendo le dinamiche reali, che si verificarono nella realtà. A fare da intermezzo, tra un incontro e l’altro, dialoghi originali e – meno di frequente – spettacolari filmati d’epoca. La proposta di Yuke’s è un deciso successo. Soprattutto per i fan più giovani. Essi, infatti, si troveranno ad assistere alle storie migliori che la WWE abbia mai partorito, con la possibilità di essere protagonisti in prima persona. Chi, invece, conosce già l’era Attitude, gradirà una rinfrescata narrativa e il divertente modello di giocabilità di questo ‘scomparto’ di WWE 13.

Seguiremo quindi la DX fin dalla sua nascita, i Brothers of Destruction nella loro folle campagna, vivremo l’apogeo di Stone Cold e sperimenteremo tutto il carisma di The Rock, unito alla pazzia estrema di Mick Foley.

Il tutto, nel contesto di oltre 60 match, ‘spalmati’ su un arco temporale di due anni. Quelli della guerra degli ascolti del lunedì sera tra WWF e WCW.

La modalità coinvolge e diverte. Anche se spesso e volentieri manca un ‘collante narrativo’ efficace, che spieghi per bene gli eventi tra un match e l’altro. Il fan conoscerà le motivazioni delle sfide (o se le ricorderà al volo), ma il nuovo tifoso potrebbe non essere così fortunato. Ecco perché qualche cut-scene in più sarebbe stata gradita (oltre che spettacolare).

 
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