Recensione Halo 4: torna la legge di Master Chief

Recensione Halo 4: torna la legge di Master Chief

Il prossimo 6 novembre sarà uno dei giorni più importanti per l'attuale generazione di console: quello che è uno dei giochi più costosi di tutti i tempi, infatti, raggiungerà i negozi, aprendo una nuova fase, forse l'ultima, nel ciclo vitale di Xbox 360.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Conclusioni

Halo 4 convince pressoché su tutta la linea. Non c’è nessuna rivoluzione nell’impianto di gioco studiato da Bungie. 343i, infatti, ripropone gli ingredienti che hanno reso grande la saga. Ma non si tratta per nulla di una realizzazione piatta o non ispirata. Anzi. C’è maestria nella gestione della nuova avventura di Chief. Il ritmo dell’azione, per prima cosa, non è mai monocorde. Ci sono fasi concitate, alternate da altre più caute, inframmezzate da sessioni di guida. Il risultato è che il giocatore non avvertirà mai la sensazione di ripetitività (rischio frequente negli shooter). Anche perché ogni ‘versione’ del gameplay di Halo 4 funziona. Non ci sono, per intenderci, momenti ‘inutili’, messi lì solo per simulare varietà. Tutto quello che dovremo fare, in Halo 4, sarà ludicamente di livello.

Come ovvio, il cuore dell’esperienza è rappresentato dal modello di combattimento. Ancora una volta – per fortuna -, la lotta condotta in Halo non sarà costituita da un monotono incedere in ‘livelli a corridoio’ reso possibile dall’abbattimento di numerosi nemici. Ogni scontro a fuoco, infatti, dovrà essere attentamente pianificato. Sia studiando la conformazione dello scenario, sia stabilendo i nemici da eliminare prioritariamente. Questo perché, da un lato, gli scenari – ampi e dotati di numerosi accessi e livelli – si riveleranno sempre realizzati con maestria, per favorire aggiramenti e scelte tattiche; mentre dall’altro lato, la condotta nemica non sarà mai paragonabile a quella di uno stolto sparring partner. Le ondate rivali, infatti, saranno credibili e – seppur semplicemente – organizzate con buona consapevolezza strategica. Da ultimo, saranno gli stessi poteri della tuta di Chief a fornire un’ulteriore e importantissima variabile per la condotta dell’utente.

Certo, non tutto è perfetto. Soprattutto perché, rispetto al passato, l’IA nemica pare un po’ meno aggressiva e coordinata; mentre l’IA alleata è piuttosto deludente (ma per fortuna dovremo ‘utilizzarla’ di rado).

Dal punto di vista della trama, ci troviamo di fronte all’atteso ritorno di Master Chief e Cortana. I due saranno di nuovo alle prese coi Covenant, ma dovranno anche fare i conti con i Promethean, gli ‘scagnozzi’ del nuovo (o meglio vecchio) avversario dell’umanità. Per quanto drammatica, la storia di Halo 4 mostra qualche lacuna. Soprattutto per via di un trattamento un po’ superficiale dei suoi aspetti maggiormente interessanti.

‘Sottocoperta’, rispetto alla vicenda ‘militare’, inaugura un nuovo filone narrativo. Legato alla creazione degli Spartan e al loro rapporto con le IA ausiliarie. In particolar modo, avremo l’occasione di conoscere molto più in profondità sia John-117, sia Cortana. Capendo maggiormente cosa li lega. Questa sezione narrativa risulterà presto quella maggiormente interessante. Ed è un peccato che anch’essa non sia stata sviluppata con la dovuta profondità (sia nel racconto, sia nel gioco).

L’offerta multiplayer è ricca e articolata. Tutto ruota attorno alla modalità Infinity (il nome della nave protagonista della campagna principale). Imbarcati su essa, come Spartan ‘secondari’, affronteremo le classiche modalità competitive (Giochi di guerra) e le Spartan Ops. I successi in entrambe le sezioni ci consentiranno di migliorare il kit a disposizione del nostro alter ego virtuale. Se le modalità competitive rappresentano la solita adrenalinica e frenetica offera, Spartan Ops ‘spinge’ Halo con decisione verso la cooperazione. Meglio di una campagna ‘classica’ giocata in due, le Ops sono missioni maggiormente militari e più di ampio respiro, da affrontare in cooperativa per essere davvero apprezzate fino in fondo. Per accrescere il loro valore, le Ops si cureranno di raccontare una seconda storia, che si scoprirà scaricando i pacchetti da 5 missioni, nelle 10 settimane seguenti all’uscita del gioco completo.

Tecnicamente, Halo 4 si assesta su posizioni di assoluto rilievo. Dal punto di vista visivo, colpiscono soprattutto le espressioni facciali dei personaggi, seguite a ruota dalla profondità degli scenari. L’audio in game convince: le armi ‘cantano’ in modo coerente e il doppiaggio (vissuto solo in inglese) è azzeccato. Buona anche la colonna sonora, che si adegua con maestria ad ambienti e situazioni.

E allora? Halo 4 soddisfa. Tanto il fan storico della saga – che si troverà immerso in modo convincente nell’universo a lui caro -, quanto il nuovo giocatore in cerca di uno shooter solido. Ritmo, varietà e nessuna banalità renderanno l’esperienza di gioco interessante e divertente.

Certo, il modello di gameplay non è rivoluzionato in nessuno dei suoi aspetti. Ma Halo è e deve restare Halo. Soprattutto fintanto che riesce a ‘ripetersi’ in modo così convincente.

Da ultimo: non ‘bruciatevi’ l’esperienza di gioco. Affrontate Halo 4 almeno a difficoltà ‘eroica’.

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12 Commenti
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appleroof01 Novembre 2012, 10:56 #1
bell'articolo, questa è una delle poche esclusive che invidio alle console, chissà che con la prossima gen non mi decida a comprarne una
Ale55andr001 Novembre 2012, 14:23 #2
Io confido ancora nelle conversioni di questo e del 3

ad ogni modo tanto di capello a cosa sono riusciti a tirar fuori dalla 360, impresisonante se le prossime console avranno davvero 8gb di memoria praticamente avranno una longevità infinita in quanto porranno ben pochi limiti alla creatività degli sviluppatori nella realizzazione di mondi di gioco grandi e dettagliati... a quel punto forse anch'io potrei rimettermi una scatoletta in casa e godermi le esclusive di una e dell'altra piatttaforma
inited01 Novembre 2012, 14:56 #3
Io ho perso la fede sulle conversioni e ho comprato 360 e PS3. Sinceramente, rispetto a CE e 2 il 3 non è stato memorabile per me, ma godibile. Quest'altro pare altrettanto. E al diavolo la localizzazione, il solo doppiaggio buono è quello originale, me lo farò venire da UK.
jagemal01 Novembre 2012, 15:55 #4
Legato alla creazione degli Spartan e al loro rapporto con le IA ausiliarie. In particolar modo, avremo l’occasione di conoscere molto più in profondità sia John-117, sia Cortana. Capendo maggiormente cosa li lega. Questa sezione narrativa risulterà presto quella maggiormente interessante. Ed è un peccato che anch’essa non sia stata sviluppata con la dovuta profondità (sia nel racconto, sia nel gioco).


quello che mi intristisce profondamente della saga di Halo è che sembra non ci sia nessuno dietro a tenere insieme i pezzi col rischio che la coerenza vada a farsi benedire

il rapporto tra 117 e Cortana, come sono nati gli spartan ... lo sanno tutti quelli che hanno letto Reach 10 anni fa (DIECI anni fa, non la settimana scorsa)

poi ti esce Reach in versione videogioco, te lo presentano come la versione videogioco di quel capolavoro di libro e ... no ti sballano tutta la continuity e non si sa neanche perché

Originariamente inviato da: inited
Io ho perso la fede sulle conversioni e ho comprato 360 e PS3. Sinceramente, rispetto a CE e 2 il 3 non è stato memorabile per me, ma godibile. Quest'altro pare altrettanto. E al diavolo la localizzazione, il solo doppiaggio buono è quello originale, me lo farò venire da UK.


il 2 tu tutti è quello che ha la trama più spessa già si vede dall'intro che mostra la premiazione degli umani e contemporaneamente l'imiliazione di Thel 'Vadam
Defragg01 Novembre 2012, 16:40 #5
C'è una piccola incorrettezza nell'articolo.
Master Chief non è stato dato per KIA, ma MIA, come tutti gli Spartan.
Nell'universo di Halo è uso comune dell'UNSC dare gli Spartan, anche quelli uccisi effettivamente in azione, per MIA, questo per alimentare il morale e la leggenda attorno agli Spartan.
StepTheBest301 Novembre 2012, 17:53 #6
A prima vista onestamente non gli avrei dato così tanto.. vediamo
ern8901 Novembre 2012, 18:41 #7
Originariamente inviato da: jagemal
quello che mi intristisce profondamente della saga di Halo è che sembra non ci sia nessuno dietro a tenere insieme i pezzi col rischio che la coerenza vada a farsi benedire

il rapporto tra 117 e Cortana, come sono nati gli spartan ... lo sanno tutti quelli che hanno letto Reach 10 anni fa (DIECI anni fa, non la settimana scorsa)

poi ti esce Reach in versione videogioco, te lo presentano come la versione videogioco di quel capolavoro di libro e ... no ti sballano tutta la continuity e non si sa neanche perché


Aspetta un attimo,forse non hai letto le interviste passate agli sviluppatori.
Dissero chiaramente,gia da quando uscirono i primi libri,che la trama non era necessariamente quella.Come se gli scrittori avessero portato avanti una storia diversa da quella inizialmente pensata da chi ha creato il gioco vero e proprio.Questo spiega il tutto.
Ovviamente è brutto che non ci sia la continuità dovuta e voluta,ma personalmente mi tengo la storia del gioco da una parte,e i libri dall'altra
uazzamerican01 Novembre 2012, 20:29 #8
Eh gia...
C'è chi fa tornare alla grande l' amato eroe (e ci fa soldi).

E c'è chi manda in m*rda un franchise quasi granitico ammazzando pure il suddetto eroe alla fine...

Questione di stile... O di buon senso.

Ogni riferimento è puramente casuale.
SingWolf01 Novembre 2012, 21:05 #9
non ci credo che sui PRO non abbiate messo la colonna sonora
Freisar01 Novembre 2012, 21:08 #10
Non mi leggo neanche le recensioni per non rovinarmi la sorpresa.

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