Recensione Halo 4: torna la legge di Master Chief

Recensione Halo 4: torna la legge di Master Chief

Il prossimo 6 novembre sarà uno dei giorni più importanti per l'attuale generazione di console: quello che è uno dei giochi più costosi di tutti i tempi, infatti, raggiungerà i negozi, aprendo una nuova fase, forse l'ultima, nel ciclo vitale di Xbox 360.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Comparto audio e video: il completamento dell'esperienza

Halo 4 spinge a fondo il vetusto hardware dell’Xbox. E lo fa soprattutto nei filmati di intermezzo e nella modellazione espressiva dei volti. Le animazioni sono realmente impressionanti e consentono quasi la precisa lettura del labiale, durante i dialoghi.

I modelli dei personaggi – umani e non – si muovono con gran fluidità e coerenza, forti di un pacchetto di animazioni vario e ben realizzato (unica eccezione negativa: le ‘scene di morte’ di Chief). Gli scenari sono realizzati con cura e, solitamente, sono profondi e vasti. Benché sia rado che ‘le cose da muovere’ siano tantissime, lo sforzo della console, in livelli così ampi, è sensibile. Va menzionata anche l’estrema navigabilità degli stessi livelli. Soprattutto nelle sessioni in cui Chief sarà in possesso del Jet-Pack, resteranno davvero pochi luoghi irraggiungibili.

Artisticamente, il gioco convince con decisione. Le sessioni a cielo aperto sono le più godibili, perché la natura che circonda l’azione fa sentire tutta la propria forza: il sole, il cielo, le nuvole. Tutti elementi possentemente realizzati. Floridi. Interessanti, anche se in qualche situazione esagerati, i giochi di luce e abbagliamento.

Gli effetti audio delle armi sono molto azzeccati. Ogni strumento d’offesa ha la propria voce, perfettamente consona alla tipologia di proiettili utilizzata e coerente con l’impatto generato.

Per quanto riguarda il doppiaggio, il giudizio resta forzatamente sospeso: la versione in nostro possesso, infatti, è completamente in inglese e vanta un lavoro di sicuro livello. Ma per la localizzazione, non possiamo esprimerci.

La colonna sonora convince: lenta e insicura quando Chief avanza ‘di soppiatto’, diventa adrenalinica durante l’infuriare della battaglia e pomposamente lirica e trionfale nei momenti più alti, fino alla sublimazione della riscossa finale. Molto azzeccato il parallelo brani/ambienti di gioco, durante le esplorazioni preliminari ai combattimenti.

 
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